Ventisette anni fa, un attentato di mafia, orchestrato nei pressi di Capaci uccideva il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Lo ricordiamo, insieme con le altre vittime della strage, in questo appuntamento di MMI Today.

Era il 23 maggio 1992, Giovanni Falcone, pioniere dell’antimafia del palermitano, viaggiava sull’autostrada A29, in direzione Palermo. Con lui la moglie, Francesca Morvillo, anche lei magistrato e altre due auto di scorta. Sono le 17:56 quando lo svincolo per Capaci si trasforma in un inferno: un’esplosione, provocata da quattrocento chili di tritolo, distrugge un intero tratto dell’autostrada.

Nello scoppio muoiono Falcone e sua moglie, oltre a tre uomini della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Capaci: quando mafia e terrorismo sono sinonimi

L’orribile attentato alla vita di Falcone e sua moglie era il frutto di una lunga pianificazione da parte dei clan mafiosi affiliati Totò Riina.

L’intera Cupola decise per la morte dello scomodo giudice, insieme con i piani per la morte del ministro Claudio Martelli e di Maurizio Costanzo.

Si trattava di una rappresaglia per il Maxiprocesso del 1992, che aveva inferto un duro colpo a Cosa Nostra.

Vediamo un tratto di autostrada in macerie e due macchine della polizia targate Palermo con i vetri infranti. Al di sopra vediamo il cartello che mostra le direzioni Palermo e Capaci
Lo svincolo per Capaci, teatro dell’attentato del 23 maggio – WikiMedia Commons

I clan ebbero un approccio ai limiti del paramilitare per realizzare l’attacco. Lo spietato Giovanni Brusca, già coinvolto nella morte di Giuseppe Di Matteo ebbe l’incarico di coordinare le operazioni. Il reperimento e l’uso degli esplosivi, invece, erano appannaggio del capomafia Pietro Rampullo.

Diversi altri parteciparono alla rete informativa che doveva studiare nel dettaglio l’itinerario del giudice e della moglie.

Dietro la strage di Capaci, c’era una mafia che era stata colpita nel vivo, e che per la prima volta in decenni, si sentiva minacciata.

Merito in gran parte anche di Giovanni Falcone, in lotta contro le mafie fin dal 1979, quando comincia a lavorare alla Procura di Palermo.

Capaci: l’atto di una mafia terrorizzata

Siamo ancora degli anni di piombo e molti degli iniziali collaboratori di Falcone muoiono per mano della mafia. Ma come tutti i paladini dell’antimafia, non si lascia intimidire: con Paolo Borsellino guida dal 1983 un pool antimafia. Il cui primo successo arriva l’anno dopo, quando un lungo interrogatorio al “pentito” Tommaso Buscetta svela i meccanismi e le strutture di Cosa Nostra.

L’omicidio dei poliziotti Giuseppe Montana e Ninni Cassarà nel 1985, porta Falcone e Borsellino a doversi rifugiare con le famiglie sull’isola dell’Asinara. Tuttavia proprio questi fatti di sangue portano al primo Maxiprocesso contro la mafia del 1987, che accusa ben quattrocentosettantacinque persone. A presiedere però, non è Falcone, ma Antonino Meli, che non solo frammenta il Maxiprocesso, ma accusa Falcone di favoritismi e scioglie il pool antimafia.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Falcone moriva a Capaci il 23 maggio del 1992
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino durante i lavori del pool antimafia – WikiMedia Commons

Ma Falcone non si ferma e partecipa all’Operazione Iron Tower, che, dalla Sicilia a New York City, contrasta i traffici delle famiglie Gambino e Inzirello. Dopo un primo fallimentare attentato nel 1989, Falcone diventa procuratore aggiunto di Palermo.

L’anno dopo il ministro di Grazia e Giustizia Martelli nomina Falcone direttore degli Affari Penali. L’incarico gli permette di creare una Direzione Nazionale Antimafia che dà vita al nuovo Maxiprocesso, stavolta portato a compimento.

A Capaci, la mafia uccide Falcone, ma non lo sconfigge, così come non aveva sconfitto Peppino Impastato. Nemmeno la morte di Paolo Borsellino, il 19 luglio dello stesso anno, riuscirà a porre fine a ciò che i due hanno iniziato.

Nel 1993, le indagini sull’attentato portano quasi l’intera Cupola mafiosa alla sbarra, incluso il capo dei capi, Totò Riina, latitante da 24 anni.

Accadde oggi

Ma la strage di Capaci non è l’unico evento storico a ricorrere il 23 maggio, questa data è teatro di sconvolgimenti fin dal Medioevo.

E’ infatti il 23 maggio del 1430 quando le truppe dei Borgognoni catturano Giovanna D’Arco di fronte a Compiegne, nell’attuale Francia. L’eroina sarà poi giudicata colpevole di eresia e arsa viva.

La stessa fine che tocca a Giacomo Maria Francesco Savonarola, monaco domenicano che per un periodo governò la Repubblica di Firenze secondo un regime teocratico. Fautore di uno stretto rigore morale, contrario allo sfarzo del Rinascimento, Savonarola riceve la scomunica per eresia nel 1437. Il 23 maggio dell’anno successivo avviene poi la sua impiccagione, cui segue il rogo del suo corpo.

Un ritratto contemporaneo di Enrico VIII d'Inghilterra
Ritratto di Enrico VIII Tudor di Inghilterra -WikiMedia Commons

Rimanendo in ambito ecclesiastico, il 23 maggio del 1533 un Tribunale Speciale dichiara nullo il matrimonio tra Entrico VIII di Inghitlerra e Caterina d’Aragona. E’ il primo atto dello scisma tra la corona britannica e la Chiesa Cattolica, che porterà alla nascita della Chiesa Anglicana.

Ciò aggiunge benzina sul fuoco in un contesto già agitato dalla Riforma Protestante e dalla Controriforma della Chiesa.

Tra le vittime di questa seconda realtà, Giordano Bruno, il cui arresto per eresia e stregoneria avviene il 23 maggio del 1592.

La tensione religiosa sfocia poi nella Guerra dei Trent’anni il 23 maggio del 1618, quando avviene la seconda defenestrazione di Praga.

Quasi tre secoli esatti più tardi, il 23 maggio del 1915, il Regno d’Italia dichiara guerra all’Impero Austro-ungarico, prendendo parte alla Prima Guerra Mondiale. E’ la prima pagina di un oscuro capitolo della storia italiana, che vedrà la nascita del regime fascista dalle ceneri di una “vittoria mutilata”.

Prima pagina del Corriere della Sera del 23 maggio 1915: " I pieni poteri al Governo per la guerra" - Due memorabili sedute del Parlamento - Le dichiarazioni di Salandra - I deputati cantano l'inno di Mameli- Tutto il Senato inneggia alla più grande Italia - La presentazione del "Libro Verde".
La prima pagina del Corriere della Sera del 23 maggio 1915 – Archivi Storici

Mentre in Europa il primo dopoguerra è la premessa di un nuovo conflitto mondiale, negli USA, complice il proibizionismo, imperversa la criminalità. Negli Anni Trenta, i leggendari rapinatori Bonnie Parker e Clyde Brown lasciano una scia di sangue. La loro carriera criminale però si conclude il 23 maggio 1934 quando muoiono in un’imboscata dei Texas Ranger in Louisiana.

Tornando in Europa, il 23 maggio del 1945, il gerarca nazista Heirnich Himmler si uccide in cella prima di essere processato dagli Alleati.

Quattro anni dopo, i territori tedeschi in mano agli Alleati tornano ad essere uno Stato, la Repubblica Federale Tedesca. Quella che fino al 1989 sarà la Germania Ovest.

La forma stilizzata di una tazzina di caffè sormonta la parola Java (TM)
Il logo del codice Java – WikiMediaCommons

Infine in tempi più recenti, più precisamente il 23 maggio del 1995, la Sun Microsistem annuncia la nascita del linguaggio di programmazione Java. Un ulteriore passo verso l’era digitale.

Il 23 maggio del 2017 invece, si spegne Roger Moore, attore britannico dal grande charm, nonché uno dei volti più amati di 007 al cinema.

John Nash: una mente meravigliosa

Merita una menzione speciale il genio matematico John Forbes Nash Jr, che si spegneva il 23 maggio del 2015.

Classe 1928, Nash è nativo del Texas, dove frequenta le prime scuole. Piccolo e introverso, il piccolo John Jr vive un’infanzia poco felice, e anche i suoi insegnati lo considerano problematico. E’ al liceo che inizia finalmente a godere di ammirazione e stima per le sue capacità. In questo periodo infatti riceve una borsa di studio che lo porta alla Carnegie Mellon, dove si occupa di chimica.

Ancora incapace di fare amicizia, si dimostra brillante nella matematica, e decide di approfondirla a Princeton, dove ha modo di conoscere Einstein e Von Neumann.

Nel 1949, mentre lavora al suo dottorato, John Nash elabora le prime considerazioni che apportano grandi innovazioni alla teoria dei giochi. Nella formulazione di Nash, nota come Equilibrio di Nash, trova applicazioni nei campi più disparati: dalla sociologia alla programmazione.

Negli Anni Cinquanta si occupa dei problemi di Hilbert e ne risolve uno candidandosi alla medaglia Fields. Scopre però che un altro matematico, un italiano, lo ha preceduto di poco.

John Forbes Nash Jr
John Forbes Nash Jr- WikiMedia Commons

Il genio procede di pari passo con la follia: la sua malattia mentale gli dà stati altalenanti di lucidità e disorientamento. Solo negli anni Novanta, le nuove terapie e il sostegno della moglie gli permettono di tornare a dedicarsi alla carriera accademica. Nel 1994 vince il premio Nobel, uno dei pochissimi matematici a riceverne uno.

La sua vita diviene un film con A Beautiful Mind (2002), che lo rende finalmente una persona celebre non solo in ambito accademico.

Morirà a ottantasei anni in un incidente d’auto, ancora nel pieno dell’attività.

Compleanni del giorno

Gli appassionati di Formula 1 faranno gli auguri al pilota Rubens Barrichello, oggi quarantaseienne. Un’occasione lieta, ma resa dolceamara dalla recente scomparsa del grande Niki Lauda.

Per gli appassionati di scacchi, invece, oggi è il compleanno di Anatolj Karpov, grande scacchista russo che compie sessantotto anni.

Levante suona la chitarra e canta con un cappello sulla testa. Alle sue spalle il logo dell'hotel Hilton dove si esibisce.
Levante in concerto – WikiMedia Commons

Spegne invece trentadue candeline la cantante Claudia Lagona, in arte Levante, nata lo stesso giorno della conduttrice Andrea Delogu, che di anni ne compie trentasette.

Avrebbe infine un’età ben più veneranda lo scienziato Carl Nilsson von Linné, anche noto come Linneo. Medico e botanico, l’uomo cui dobbiamo il metodo di classificazione tassonomica delle specie nasceva il 23 maggio del 1707.