MovieNerd da Paura: “Cursed – Il Maleficio” di Wes Craven

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Di Claudio Spagnuolo

E si chiude la prima settimana di “MovieNerd da Paura” con un cult direttamente dal cuore degli anni Duemila. Dopo vampiri succhiasangue e terrificanti morti viventi, a completare questa triade dell’orrore arrivano infatti i lupi mannari di “Cursed – Il Maleficio“, film horror del 2005 diretto dal maestro del brivido Wes Craven. Il film, scritto e prodotto da Kevin Williamson (Scream, Dawson’s Creek, The Vampire Diaries), nonostante i nomi promettenti e un nutrito cast di star in voga in quegli anni (da Christina Ricci a Joshua Jackson, ma anche Milo Ventimiglia e Jesse Eisenberg) fu un flop, affossato principalmente da un processo produttivo da incubo.

Come di consueto, ecco la sinossi: “Due ragazzi di Los Angeles vengono attaccati da un lupo mannaro e trasformati in licantropi. Inizialmente terrorizzati, scoprono i vantaggi che derivano dalla possibilità di trasformarsi in mostri.“.

MovieNerd da Paura: “Cursed” e la sua maledizione

Ellie (Christina Ricci) e Jimmy (Jesse Eisenberg), fratello e sorella alle prese con i risvolti negativi della licantropia, da una scena di "Cursed - Il Maleficio" - web
Ellie (Christina Ricci) e Jimmy (Jesse Eisenberg), fratello e sorella alle prese con i risvolti negativi della licantropia, da una scena di “Cursed – Il Maleficio” – web

Dopo ammalianti vampiri e famelici zombie non poteva mancare un film in rappresentanza della terza ed ultima grande categoria dei notabili mostri. Sì, stiamo parlando proprio di loro, i lupi mannari, creature dal sangue maledetto che alla luna piena si trasformano in ferocissime e possenti bestie assetate di sangue.

Il giudizio

Il maestro dell’orrore Wes Craven ci presenta un approccio alla materia decisamente moderno (per gli anni Duemila), in una chiave giovane, urbana e a tratti ironica. Ma il risultato finale più che ululare alla luna abbaia timidamente, anche e soprattutto a causa di un processo produttivo a dir poco travagliato fatto di stop, modifiche e licenziamenti. Craven, dal canto suo, ce la mette tutta, con momenti tensivi e jumpscare da manuale, ma soprattutto con citazioni e riferimenti ben dosati e sparsi per tutta la pellicola, sia autoreferenziali (si possono scorgere le sagome di un paio di creazioni di Craven, due big del cinema horror che vi lascio il piacere di scovare da soli) che non (da “L’Uomo Lupo” della Universal al Lupo Cattivo di Cappuccetto Rosso, da “Teen Wolf” ad altri capisaldi dell’horror cinematografico), dai quali traspaiono la conoscenza e la passione del regista per il tema trattato.

Anche il cast, che avrebbe fatto invidia a qualsiasi serie TV o film dal target adolescenziale di fine anni Novanta e primi Duemila, non basta a salvare il film dalla sua “maledizione”, che non è quella della licantropia: una scrittura debole con rari guizzi, ritmo discontinuo e a tratti fiacco anch’esso ed una risoluzione finale alquanto raffazzonata. Menzione speciale per il trucco prostetico e gli effetti speciali vecchia scuola che soppiantano senza appello la CGI, mal impiegata e decisamente non all’altezza anche per l’epoca. In sintesi: è cult? Sì! È un buon film? Non proprio! Però vi sfido a scovare altrove un lupo mannaro di due metri rabbioso e vendicativo che mostra il dito medio alle proprie prede poco prima di assalirle.

Voto: 2/5 ⭐⭐

Spaventometro: 2/5 🎃🎃

La locandina di "Cursed" - web
La locandina di “Cursed” – web

Claudio Spagnuolo

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