
Alla luce del recente successo della serie Netflix “The Witcher”, ecco una personale classifica di serie TV fantasy che potrebbero soddisfare gli intenditori e gli spettatori più curiosi
Da patito del genere fantasy quale sono, mi sono sentito in obbligo di visionare il tanto chiacchierato “The Witcher”, serie Netflix decisa a colmare il vuoto lasciato da “Il Trono di Spade”.
Non è certo questo l’articolo giusto per comprendere il successo dello show tratto dai romanzi di Andrzej Sapkowski eppure “The Witcher” ha risvegliato la passione per il fantasy in tanti spettatori.

Perché quindi non aiutarvi a (ri)scoprire alcuni dei prodotti seriali di questo genere più apprezzati degli ultimi anni? Ecco a voi la mia personale selezione.
1.Una Serie di Sfortunati Eventi
È difficile spiegare in poche parole quali sono i motivi per cui adoro Lemony Snicket, alias Daniel Handler.
Sarà il suo stile molto cupo e macabro ma allo stesso tempo caustico e terribilmente ironico.
Oppure perché si tratta dell’autore di una delle saghe letterarie per ragazzi più originali e sottovalutate degli ultimi anni.

A dire il vero “Una Serie di Sfortunati Eventi” ebbe un grande successo in patria anni fa, diventando persino il concorrente diretto di Harry Potter in fatto di vendite ma non ha avuto la stessa risonanza altrove.
I motivi probabilmente si trovano nella stessa natura dell’opera: una cronaca oscura che racconta eventi nefasti e crudeli con un umorismo sarcastico e uno stile a metà tra il fantasy e la commedia nera.
È questo il mondo di Snicket.
Un universo sospeso sia nella geografia che nel tempo e dove i piccoli Baudelaire diventano testimoni di un mondo dominato dal delirio e dalla sempre più evidente incapacità di distinguere i “buoni” dai “cattivi”.

Ecco quindi che Netflix riesce a trasportarci in una vicenda in cui le persone si uccidono per motivi futili e dove gli “gli adulti” sono portatori di un enorme bagaglio di misteri e irresponsabilità per cui i Baudelaire dovranno pagare.
Che vi aspettate da una storia in cui una Società Segreta dà inizio a una “guerra” a causa di una zuccheriera e dove essere ambidestri equivale ad essere etichettati come fenomeni da baraccone?!
“Una Serie di Sfortunati Eventi” è un dignitoso adattamento delle opere di Snicket e un eccentrico ma non banale prodotto d’intrattenimento.

2. American Gods
Neil Gaiman non è mai stato un autore comune. La maggior parte delle sue opere sono il trionfo della fantasia più poetica e imprevedibile, a discapito della narrazione più tradizionale.

Lo si può notare nei suoi lavori più celebri come nel suo romanzo più rappresentativo ovvero “American Gods”.

“American Gods” possiede tutti gli elementi più affascinanti della poetica di Gaiman e il suo è un mondo che bisogna prenderlo per quello che è o abbandonarlo all’istante.
Adattare un romanzo del genere attraverso il medium televisivo sembrava logico dato il vasto materiale che costituisce la storia di Shadow Moon e del suo misterioso datore di lavoro, Mr. Wednesday.

Il materiale di origine è particolarmente vasto ma Bryan Fuller e Gaiman hanno rincarato pure la dose, ampliando la mitologia e creando ad hoc alcune sottotrame.
“American Gods” è un prodotto di ottima qualità ma anche altalenante (visti anche i continui cambi di gestione in fase di produzione).
Eppure lo stile narrativo di Gaiman viene rispettato, l’estetica è perfetta e bisogna ammettere che show televisivi così ipnotici e allo stesso tempo riflessivi non sono frequenti.
Il futuro di “American Gods” è incerto ma finora ha saputo osare in modo intelligente.

3. Dark Crystal-The Age of Resistence
Viviamo in un’epoca in cui le idee “originali” scarseggiano e dove i revival e i rifacimenti sono all’ordine del giorno.
I bersagli prediletti di questa moda sono senza ombra di dubbio i film degli anni ‘80. Uno dei titoli più curiosi di quegli anni è sicuramente “Dark Crystal” di Jim Henson, geniale creatore dei Muppets.

“Dark Crystal” trovava la sua forza non tanto nella trama o i personaggi, abbastanza tipici (sulla falsariga di Tolkien), ma piuttosto nella creatività del suo autore e nella totale assenza di attori, sostituiti da pupazzi.
“Dark Crystal: Age of Resistence” cerca proprio di fari tornare nel mondo di Henson, tentando nel mentre di ampliarne il contesto e la mitologia.

Il risultato finale è un prodotto d’altri tempi che spesso non usufruisce delle migliorie che i nostri tempi permettono e risultando così un titolo esclusivamente per intenditori e forse poco appetibile a un pubblico digiuno di tecnica artigianale.
Io non considero Jim Henson solo un genio ma anche uno dei più grandi artisti mai esistiti e quello fatto da questa miniserie è, in fondo, un grande e sincero omaggio alle sue opere.
E per questo motivo “Age of Resistence” può risultare un piacevole passatempo.

4. His Dark Materials
A prima vista il recente adattamento televisivo della trilogia letteraria di Philip Pullman sembra possedere tutti gli stilemi tipici del fantasy.
Abbiamo una protagonista tenace ma ancora immatura, un oggetto magico, alleati disposti ad aiutarla e antagonisti implacabili da sconfiggere.
Eppure “Queste oscure materie” non è il classico racconto ambientato in un mondo immaginario.

Unendo il viaggio di formazione a una critica neanche troppo velata verso la teocrazia, Pullman ha firmato un trittico fantasy che affronta tematiche controverse con uno stile molto convinto e profondo.

La serie prodotta da HBO e BBC ne è una versione televisiva per il momento efficace (anche solo rispetto al fallimentare lungometraggio cinematografico del 2007) e visivamente splendida.
Difficile a dirsi se tale qualità verrà rispettata fino alla fine ma per il momento “His Dark Materials” ha superato l’esame e gli spettatori desiderosi di fantasy più stimolanti saranno accontentati.

5. Carnivàle
Tematica costante della letteratura fantasy è l’eterna lotta tra Bene e Male. Un eroe si erge, a volte inconsapevolmente, a salvatore di un mondo minacciato da un crudele antagonista.
Tale scontro rappresenta lo scheletro della poco fortunata serie ideata da Daniel Knauf, “Carnivàle”, prodotta da HBO e con protagonisti Nick Stahl e Clancy Brown.

Siamo nell’America degli anni trenta (quella della Grande Depressione, per intenderci) e assistiamo all’inquietante odissea di un circo itinerante guidato dal piccolo ma carismatico Samson (Michael J. Anderson).
Nuovo arrivato della compagnia è il giovane Ben Hawkins (Stahl), un fuggiasco dotato di un incredibile potere e vittima di sogni che profetizzano un imminente scontro con il diabolico prete Padre Justin Crowe (Brown).

Quella di Ben e Justin è una contorta vicenda che li vede sempre più consapevoli dei propri “doni” e di conseguenza rappresentanti dei due lati della stessa medaglia che è la nostra anima.
“Carnivàle” è riuscito a raccontare questo con uno stile accattivante e una coppia di protagonisti dotati di un fascino oscuro unico nel suo genere.

6. Avatar-La Leggenda di Aang/ La Leggenda di Korra
Spostiamoci verso i lidi dell’animazione e nello specifico con due serie prodotti dalla Nickelodeon dal 2008 al 2010.
Ispirandosi alle produzioni animate provenienti dal Giappone (Hayao Miyazaki su tutti ma non solo), “Avatar-La Leggenda di Aang” è un piacevole e appassionante viaggio dell’eroe, ambientato in un universo schiacciato dalla guerra.

Sarà compito di Aang, l’ultimo dominatore dell’Aria (uno dei quattro elementi che caratterizzano le popolazioni presenti nella serie) nonché colui che potrebbe riportare l’equilibrio nel mondo e riappacificare le nazioni.
Una strepitosa avventura proseguita con un più che dignitoso seguito con protagonista Korra, nuova Avatar che dovrà comprendere non solo i suoi poteri ma soprattutto sé stessa.

Due ottimi prodotti animati capaci di allietarci con un mondo fantasioso ma anche molto famigliare nelle sue dinamiche. E per questo il dittico di Aang e Korra è imperdibile per gli appassionati del genere.

7. Good Omens
Neil Gaiman e Terry Pratchett sono due geni. È inutile negarlo.

Non è un caso quindi che questi adorabili pazzoidi abbiano unito le loro fervide immaginazioni per firmare un libro come “Buon Apocalisse a tutti”, sarcastico e surreale racconto sulla Fine del Mondo.

Sceneggiata dallo stesso Gaiman e prodotto da Amazon, “Good Omens” trionfa dove spesso la versione televisiva di “American Gods” lascia perpless.
La trama rimane pressappoco identica a quella della matrice, i personaggi aumentano di numero e il minutaggio di tutti gli episodi è ben dosato per raccontare una storia ricca ma mai confusionaria.

Ciliegina sulla torta è sono i due protagonisti, l’angelo Azraphel e il demone Crowley, interpretati da Michael Sheen e David Tennant.
Non potevano esserci interpreti migliori per questi strepitosi personaggi, due “reietti” che dovrebbero essere nemici per natura ma che stringono nel corso dei secoli un’intesa speciale che sfocia nell’amicizia sincera.

8. Over the Garden Wall
Torniamo ai cartoni animate con una miniserie incredibilmente sottovalutata e solo apparentemente indirizzata a un pubblico di ragazzini.
Ideato da Patrick McHale, “Over the Garden Wall” è una fiaba oscura che vede come protagonisti due fratelli, sperduti in una misteriosa e pericolosa foresta nota solo come Ignoto e decisi a trovare la strada di casa.

Quella di Wirt e Gregg è una storia fatta di incontri bizzarri e inquietanti e di un percorso di maturazione che li porterà a comprendere il loro rapporto e a sconfiggere la tenebrosa Bestia che terrorizza gli abitanti di Ignoto.
“Over the Garden Wall” meriterebbe maggior riconoscimento per le sue atmosfere sempre in bilico tra un racconto dei fratelli Grimm e un film dell’orrore (c’è un’ effettiva differenza?!) e la sua capacità di scuoterci l’animo.

9. Jonathan Strange & Mr. Norrell
Se c’è un elemento presente nei racconti fantasy che spesso risulta affascinante ma che altre volte funge da comodo espediente per risolvere tutti i problemi…ecco quello è la Magia.
Che sia quella “accademica” vista nella saga di Harry Potter o quella più subdola presente in storie come il recente “The Witcher”, la Magia è un archetipo costante nella letteratura fantasy.
Lo è ancor di più nella miniserie “Jonathan Strange & Mr. Norrell”, prodotta da BBC e basata sull’omonimo romanzo di Susanna Clarke.
Quella di Strange e Norrell, due maghi potenti ma caratterialmente diversi, è una storia ambientata in un XIX secolo alternativo in cui gli incantesimi diventano delle vere proprie armi da utilizzare contro le armate napoleoniche.

Una vicenda a cavallo tra verità storica e finzione e dove la Magia non possiede necessariamente qualcosa di fascinoso ma anzi può diventare una tentazione pericolosa (fattore utilizzato soprattutto dal sinistro Gentiluomo).

A completare l’affresco vi sono due personaggi complessi come Norrell (un ottimo Eddie Marsan) e Strange (Bertie Carvel), ideali protagonisti di un fantasy raffinato e tutto da scoprire.

10. Misfits
Nell’ambito del fantasy non possono certo mancare anche i superpoteri. Capacità fuori dal comune che possono rendere gente ordinaria in qualcosa di straordinario. In teoria.
“Misfits” offre infatti una versione differente dell’insegnamento “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” attraverso i suoi personaggi spudorati e tutto fuorché eroici.

Immaginate un racconto di supereroi e unitelo allo stile simile a quello di un autore come Irvine Welsh e avrete un prodotto politicamente scorretto ma non stupido e persino divertente nel suo clima perennemente grottesco.
Delinquenti coi superpoteri e “umani” demenziali diventano così gli attori di una commedia umana che è anche una delle serie britanniche più originali degli ultimi anni. Vedere per credere!

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