Ognissanti, origini e storia della Festa del 1 Novembre

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Di Redazione Metropolitan

La Festa di Ognissanti o di Tutti i Santi cade il 1° novembre di ogni anno. Le origini di questa ricorrenza sono lontanissime e si possono rintracciare al tempo dell’antica cultura delle popolazioni celtiche. Tanti i processi storici e culturali che hanno portato questo giorno ad avere un’importanza assoluta nel mondo cattolico. Vediamo insieme la sua storia.

Origini antiche della Festa di Ognissanti

festa di ognissanti, fonte italian-traditions.com

Ognissanti è la ricorrenza del primo giorno di novembre. In questo giorno si ricordano tutti i santi. La storia di questa celebrazione è però molto antica. Secondo alcune teorie, le origini si rintracciano nelle celebrazioni celtiche del 31 ottobre. Al tempo, si credeva che i defunti tornassero sulla terra proprio in questa data. E’ possibile che la Chiesa, per contrastare il paganesimo, abbia assorbito le antiche celebrazioni fondendole nel giorno di Ognissanti.

La festa però presenta molti richiami che ricordano la cultura celtica che, per tradizione, suddivide l’anno in due periodi. C’era quello della nascita e del rinascere della natura e quello in cui la natura stessa entrava in letargo. I giorni di inizio dei due periodi venivano festeggiati in segno di buon auspicio e speranza. Il primo giorno di festa, quello della rinascita, ricade nel mese di maggio mentre il secondo, quello della morte e della quiete, era a metà autunno. Rispettivamente la cultura celtica si riferiva alle festività con i nomi di Beltane e Samhain (nome “originale” per indicare la successiva festa di Halloween).

La notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre è sempre stata considerata quindi una notte in qualche modo magica. In origine si chiamava Nos Galan-Gaeaf, ovvero “notte delle Calende d’inverno”. Rappresentava il momento di maggior contatto tra i vivi e i morti. Ma come si è arrivati poi alla festa religiosa?

La Festa diventa una ricorrenza religiosa

La festa è diventata una ricorrenza molto importante per la religione cristiana poiché celebra la gloria e l’onore di tutti i santi, anche quelli non canonizzati. E’ stato papa Gregorio IV, nel 835 d.C., a stabilire definitivamente la data. Ma andiamo con ordine e vediamo insieme come si è arrivati alla celebrazione religiosa.

Papa Papa Bonifacio IV decise di dare una veste religiosa alla festa. Per evitare i malumori delle popolazioni ancora fortemente ancorate alle antiche tradizioni pagane si decise di affiancare due feste. Ancora oggi la festa cristiana di Ognissanti cade il primo novembre, ovvero il giorno successivo alle Calende d’inverno, mentre il 2 novembre è il giorno dedicato alla commemorazione dei morti. La conseguenza di questa decisione fu quella di avere due feste affiancate, una pagana e una cristiana. 


Circa due secoli più tardi, e più precisamente nell’ 835, Papa Gregorio IV fece coincidere la data della festa cristiana di Ognissanti con quella pagana per diminuire ancor di più il peso dell’antico culto precristiano. Da quel momento in poi, il giorno della festa di Tutti i Santi cade quindi il 1° novembre di ogni anno. Ma anche questo non bastò a sradicare il culto pagano. La Chiesa, così, introdusse nel X secolo una nuova festa, quella dedicata ai morti, che cadeva il 2 novembre.

Tavole imbandite per i cari defunti


Tantissime le tradizioni, in tutto il mondo, tutte però hanno in comune l’attesa degli spiriti, dei defunti che solo in questa data hanno la possibilità di ricongiungersi con il mondo dei vivi. In Italia la notte tra l’1 e il 2 novembre, la tradizione vuole che, nell’apparecchiare la tavola per la cena, si aggiunga un piatto per il defunto che torna a far visita ai vivi. Nelle campagne, nella sera di Ognissanti, è usanza recarsi in visita al cimitero, lasciando la tavola imbandita, in modo che le anime dei defunti possano rientrare nelle loro case e banchettare. Il ritorno dei vivi nelle abitazioni viene annunciato dal suono delle campane, in modo che i defunti possano dileguarsi. 

Ilaria Festa

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