Secondo quanto riporta l’Onu, circa 67 milioni di bambini sono rimasti totalmente o parzialmente privi di vaccini salvavita tra il 2019 e il 2021 a causa di interruzioni delle somministrazioni legate al Covid-19, riportando il mondo indietro di oltre 10 anni in termini di immunizzazione infantile.

Onu, 67 milioni di bambini senza vaccini a causa del Covid: cosa è successo

Secondo l’Onu, negli ultimi tre anni, a causa di limitazioni dei sistemi sanitari o di blocchi legati alla pandemia, 67 milioni di bambini non sono stati sottoposti alle vaccinazioni di routine o lo sono stati solo in parte, con livelli di copertura in calo in 112 paesi. Il nuovo rapporto dell’Unicef intitolato “La condizione dell’infanzia nel mondo 2023: per ogni bambino, vaccinazioni”, conferma pienamente questi dati e sottolinea che “più di un decennio di progressi nell’immunizzazione infantile di routine è stato compromesso” e “tornare in carreggiata sarà una sfida”.

In particolare, l’Unicef ha riscontrato un calo nella percezione dell’importanza dei vaccini per i bambini in 52 dei 55 Paesi esaminati: le sole eccezioni sono Cina, India e Messico, dove la fiducia nella vaccinazione dei bambini è rimasta invariata o ha registrato un incremento dopo l’inizio della pandemia. Di contro, la percezione nei confronti dei vaccini per l’infanzia ha registrato una contrazione di oltre un terzo in Corea del Sud, Giappone, Papua Nuova Guinea, Ghana e Senegal. Anche in Italia, c’è stato un calo di 6,8 punti percentuali nella fiducia nei vaccini, dal 92,1% all’85,5%.

Onu, 67 milioni di bambini senza vaccini a causa del Covid: le preoccupazioni dei ricercatori sulla situazione attuale

I ricercatori dell’Unicef attribuiscono il calo di fiducia a diversi fattori, tra cui l’incertezza in merito alle risposte istituzionali alla pandemia, l’accesso a informazioni fuorvianti e un generale calo di fiducia nei confronti di esperti, autorità politiche e nel settore farmaceutico, che hanno contribuito all’aumento di un sentimento di esitazione e di scetticismo nei confronti delle immunizzazioni. 

La direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell ha dichiarato: “Questi dati trasmettono un segnale poco rassicurante. Non possiamo permettere che la fiducia nelle vaccinazioni di routine diventi un’altra vittima della pandemia, perché la prossima ondata di decessi potrebbe riguardare il morbillo, la difterite e altre malattie evitabili, e toccare in primis i bambini”. Anche se, dal rapporto pubblicato dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, emerge comunque che in quasi la metà dei 55 Paesi interessati dall’inchiesta, oltre l’80 per cento degli interpellati ne riconosce l’importanza per i bambini. Il sostegno ai vaccini è quindi tuttora “relativamente importante”. Resta il pericolo, ricorda l’Unicef, per quei bambini nati poco prima o durante la pandemia, che hanno ormai superato l’età in cui di solito vengono sottoposti alle vaccinazioni, e quindi l’urgenza di adottare misure per recuperare il ritardo e prevenire la diffusione di malattie potenzialmente letali.

Roberta Maria Di Giovangiulio

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