Trentasei anni fa si spegneva Orson Welles, padre del cinema moderno. Artista e uomo di cinema a tutto tondo, fu attore, sceneggiatore e produttore oltre che un regista che, con i suoi capolavori, ha segnato una svolta nella storia del dinema e di come esso stesso si concepisce.
In questa giornata, lo ricordiamo citando alcuni dei film maggiori ha cui ha lavorato, e che gli sono valsi quella statura artistica e quell’autorevolezza che lo hanno destinato al piedistallo a cui guardiamo ancora oggi.
I capolavori di Orson Welles
Al primo posto non si può non citare il film che con la sua data d’uscita segnò per sempre un prima e un dopo nella storia del cinema: “Quarto potere“ (1941). La RKO gli lascia grnade libertà per la produzione di questo film con il quale Welles, regista, co-autore e protagonista, vince un Oscar per la migliore sceneggiatura.
Un’altro film che lo porta agli Oscar con la candidatura nella categoria Miglior Film è “L’orgoglio degli Amberson” del 1942. Il regista è anche dietro alla camera da presa per la trasposizione di due capolavori del genio shakespeariano: “Machbeth” nel 1948 e “Othello” nel 1952. Con l’ultimo vince il Gran Premio del Festival di Cannes.
Ricordiamo poi “L’infernale Quinlan” del ’58 e “Il processo“, adattamento dell’inquietante racconto kafkiano, nel ’62.
Debora Troiani
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