Calcio

Palermo, 180 minuti per realizzare un sogno che sembrava impossibile

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Dopo aver superato Triestina, Virtus Entella e FeralpiSalò, il Palermo sa di avere tutte le carte in regola per far male anche al Padova, corazzata del Girone A. A separare i rosanero dal sogno, infatti, sono rimasti solo i veneti, favoriti di questa post season, che dovranno però vedersela contro un Palermo rinato grazie alla cura Baldini, che potrà riportare i siciliani in Serie B, mettendo la parola fine alla fase più triste della storia palermitana.

La stagione del Palermo

Una partenza a rilento, quella dei rosanero, che, con Filippi in panchina, hanno vinto solo 3 delle prime 9 partite di campionato (contro Latina, Campobasso e Foggia), pareggiandone 4 e perdendo le restanti 2 sui campi di Taranto e Turris. In un Girone C in cui il Bari aveva da subito messo in chiaro chi sarebbe stata la squadra da battere, un avvio “diesel” come quello dei rosanero si è rivelato già decisivo per la lotta al primato.

Tuttavia, la rincorsa successiva, fatta di 5 successi e 1 pareggio, aveva portato i palermitani in seconda posizione, rilanciandone le ambizioni. Ambizioni che, però, si sono ben presto dovute scontrare con la realtà: la sconfitta esterna contro il Picerno prima e quelle contro Catania e Latina poi, intervallate dal 2-1 contro il Monopoli e dallo 0-0 in casa contro i galletti, hanno portato Brunori e compagni di nuovo con i piedi per terra e mister Filippi all’esonero.

L’arrivo di Baldini in panchina e la “nuova” stagione dei rosanero

Al posto del tecnico uscente, la società ha deciso allora di puntare su Silvio Baldini, reduce da buone annate sulla panchina della Carrarese, portata più volte ai playoff. L’allenatore massese si è così trovato a raccogliere una squadra dalle grandi ambizioni ma al sesto posto, con l’ingrato compito di farle risalire la china. E se il primo posto del Bari era ormai inarrivabile, la seconda piazza era, invece, ancora alla portata.

L’esordio di Baldini sulla panchina del Palermo arriva quindi alla giornata numero 23, contro il Catanzaro, in quel momento in settima posizione. Finirà 0 a 0. Dalla giornata successiva il Palermo torna ad essere un cantiere a cielo aperto, una squadra in cerca della propria identità che lascia qualche punto per strada (come nei pari contro Messina e Campobasso o nelle sconfitte contro Foggia e Francavilla) ma sembra avere le carte in regola per fare bene. E così sarà. Il punto di svolta è segnato proprio alla sconfitta contro i pugliesi, alla 29esima giornata. Dalla giornata successiva, infatti, il Palermo non perderà più e, approfittando dei passi falsi di Avellino e Monopoli, si troverà a combattere per la seconda posizione contro il Catanzaro. A spuntarla, per un solo punto, saranno i calabresi, che sfrutteranno a loro favore i 3 pareggi consecutivi del Palermo fra la 32esima e la 34esima giornata.

I playoff del Palermo

È, però, nella post season che il Palermo ha dimostrato la propria tenuta anche di fronte a squadre di altri gironi. Il terzo posto in classifica ha permesso ai rosanero di accedere direttamente alla fase nazionale, dove, agli ottavi, hanno affrontato la Triestina. Contro i giuliani, i rosanero riescono a pareggiare all’andata per 1 a 1 grazie al gol di Luperini al 96esimo, mentre il ritorno al Rocco ha visto i siciliani imporsi per 2 reti a 1, superando così il turno.

Agli ottavi è stata la volta della doppia sfida contro la Virtus Entella. A Palermo, ancora un pareggio, questa volta per 2 a 2, acciuffato con 2 gol negli ultimi 12 minuti. Al ritorno a Chiavari, invece, è stato un altro 2 a 1 a regalare ai rosanero l’accesso alla final four. Paradossalmente, proprio in semifinale i ragazzi di Baldini hanno faticato meno. Nelle ultime due partite, infatti, i rosanero hanno fermato la scheggia impazzita FeralpiSalò (che aveva eliminato Pescara e Reggiana) con un 1 a 0 interno e un 3-0 a domicilio.

Palermo, breve storia

Adesso, dunque, i rosanero potranno riprendersi ciò che si erano fatti sfuggire lo scorso anno – quando furono eliminati già al secondo turno dall’Avellino – e continuare a sognare un ritorno in massima serie che manca dal 2017. Allora, infatti, si era chiusa la bellissima favola del Palermo in Serie A, che aveva regalato alla Sicilia anche la prima storica qualificazione in Coppa Uefa nel maggio del 2005, con il sesto posto in campionato.

Impresa che venne addirittura bissata (e migliorata) negli anni successivi, con due quinti posti, l’approdo agli ottavi di Coppa Uefa e una Coppa Italia sfuggita solo in finale contro l’Inter nella stagione ‘10/‘11. Poi un lento ma inesorabile declino, con le due retrocessioni in Serie B di 2014 e 2017. Anticipazioni del tonfo definitivo del 2019, quando, a 14 anni dalla storia qualificazione ad una competizione europea, il Palermo fu costretto a giocare per la prima volta nella sua storia fra i dilettanti per inadempienze finanziarie. Dal Girone I di Serie D vinto nella stagione ‘19/‘20, però, è ricominciata quella risalita che a Palermo sperano duri ancora per molto.

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Autore: Alessandro Salvetti.

Crediti foto: pagina Facebook ufficiale F.C. Palermo.

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