L’Anpi chiede il ritiro del calendario dell’Esercito 2024; è quello che dice all’Ansa il presidente dell’associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo.

L’Anpi chiede il ritiro del nuovo calendario dell’Esercito 2024

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Ph: TGCom24

Il Presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo si rivolge all’Ansa citando il nuovo calendario dell’Esercito 2024 che sta suscitando parecchie polemiche:

“L’Anpi chiede che venga ritirato il calendario dell’Esercito 2024, anche se ormai purtroppo è già in circolazione. Prendiamo atto che c’è una minoranza filofascista che vuole riscrivere la storia d’Italia. È inaccettabile. Si tratta di un atto che nasconde una doppia operazione politica. Da una parte si vuole rappresentare una continuità istituzionale quando invece c’è stata una rottura radicale tra il regime fascista e la repubblica antifascista. Ovviamente nessuno dimentica i soldati, anzi. Nessuno dimentica che sono stati mandati allo sbaraglio anche l’8 settembre quando il Re è andato a Brindisi. Una cosa però sono i soldati e una cosa è l’istituzione dell’Esercito. Non dobbiamo dimenticare i generali criminali di guerra mai processati, o se processati, mai condannati o se condannati mai andati in galera. Da un altro lato si mette sullo stesso piano il nuovo esercito italiano con l’esercito di Salò”

La replica

Il titolo del calendario dell’Esercito 2024 è “Per l’Italia sempre…prima e dopo l’8 settembre 1943“. Il Ministero della Difesa ha così risposto alle recenti polemiche:

“Il calendario dell’ Esercito 2024 non intende affatto riabilitare il fascismo, anzi. Il calendario si inquadra in una trilogia storica che vuole evidenziare esclusivamente l’impegno e il valore degli italiani e dei nostri militari nella Guerra di Liberazione, nella consapevolezza che, come quelli di allora, anche i soldati di oggi, con il giuramento che prestano, si impegnano a servire il Paese e le sue Istituzioni repubblicane. […] Basta leggere le motivazioni di conferimento delle Medaglie d’Oro al Valor Militare “prima e dopo” l’8 settembre 1943 indica quindi la coerenza e il valore dell’impegno coraggioso di chi scelse di servire la Patria, onorando il giuramento prestato, fino al sacrificio della vita o continuando, a sprezzo del pericolo, a combattere per la rinascita dell’Italia. Questo è lo spirito del CalendEsercito 2024. Le polemiche politiche e i pregiudizi ideologici sono estranei alle Forze Armate. Non è un caso che, nel Calendario, chi fu decorato prima dell’Armistizio ricevette un’onorificenza ancora più importante e prestigiosa per quanto fatto dopo l’8 settembre; gli ideali e i valori che li animarono erano gli stessi: quelli del giuramento alla Patria e alle Istituzioni”.

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