Musica

Quando Franco Battiato faceva musica con altri artisti: le collaborazioni più famose

Dall’esordio sperimentale alle prime incisioni di musica leggera, dall’elettronica all’avanguardia fino alla musica operistica e sacra, tutto questo è riassumibile nella carriera di colui che è forse il cantante italiano più particolare, eclettico ed acculturato in assoluto: Franco Battiato! Ma il cantautore siciliano ha dato il suo contributo anche ad altri artisti, scopriamoli insieme!

Franco Battiato e gli esordi con Gaber

Franco Battiato
Copyright francobattiato.it

Partiamo subito con la prima collaborazione del Maestro.

Nel 1967, Insieme al compaesano Gregorio Alicata, forma il duo “Gli Ambulanti“. Ai due si unirà Ombretta Colli. I due artisti si esibiscono davanti alle scuole, con un proprio repertorio di canzoni di protesta. In questa fase, sarà proprio l’amico Giorgio Gaber a lanciarli, proponendo i loro brani alla casa discografica Ricordi. Durante le fasi di lavorazione affiorano diverse incomprensioni che portano il duo a sciogliersi. Battiato decide di proseguire singolarmente la carriera di musicista.

Sempre Gaber procura a Battiato un contratto con la Jolly, che inserisce la figura dell’artista nel filone di “protesta”, all’epoca assai in voga. Il primo singolo inciso ufficialmente è La torre/Le reazioni. Il brano La torre accompagna la prima apparizione televisiva dell’artista nel programma Diamoci del tu, condotto da Giorgio Gaber con Caterina Caselli. In tale occasione Gaber propone a Battiato di utilizzare il nome Franco anziché il proprio nome di battesimo. Sempre con Gaber collabora alla stesura del brano E allora dai e Gulp Gulp.

Insieme a Gaber ha lavorato alla direzione musicale dello spettacolo “Polli di allevamento”, portato in scena da Gaber nella stagione teatrale 1978-1979. Il disco che ne venne fuori è la registrazione integrale dell’omonimo spettacolo proposto dallo stesso Gaber, effettuata al Teatro Duse di Bologna il 18 ottobre 1978. I brani sono di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, mentre gli arrangiamenti sono firmati da Franco Battiato e Giusto Pio. La struttura dello spettacolo è quella del teatro canzone, che prevede l’alternarsi di canzoni e di monologhi di varia durata.

Polli di allevamento è considerato uno dei lavori di Gaber più provocatori e dibattuti, in quanto prende di mira il movimento giovanile di quegli anni, accusato senza mezzi termini di velleitarismo e conformismo. La canzone finale Quando è moda è moda, è accompagnata da uno scroscio di applausi ma anche da lunghi fischi. La canzone La pistola è stata riproposta da Gaber nel 1985 nello spettacolo Io se fossi Gaber, mentre i monologhi La paura, Il suicidio e Dopo l’amore riappaiono nello spettacolo antologico del 1992, Il teatro canzone.

Le collaborazioni sperimentali

Nei primi anni 70 il nome di Franco Battiato appare in molti album scritti e lanciati da altri artisti dell’etichetta Bla Bla. Presenzia come coautore del singolo Tarzan, dei Capsicum Red; contemporaneamente fonda la band degli Osage Tribe, in cui figura come leader e voce solista. Con questi incide il 45 giri Un falco nel cielo. L’anno dopo gli Osage Tribe pubblicano l’LP jazz rock progressivo Arrow Head; Battiato non fa più parte del gruppo, ma compare nel disco in veste di coautore del brano Hajenhanhowa.

Successivamente, sotto lo pseudonimo di Genco Puro & Co, collabora al disco Area di servizio, inciso da Riccardo Pirolli. In questo LP Battiato canta in tre canzoni: Giorno d’estate, Nebbia e Biscotti e the. In seguito, realizza altre produzioni minori usando svariati pseudonimi come Springfield, Ixo e Colonnello Musch collaborando anche con il musicista Pino Massara.

Nel 1973 supporta la band musicale dei Jumbo nel loro album intitolato Vietato ai minori di 18 anni?. Altrettanto importante è la sua partecipazione al disco La finestra dentro, dell’amico Juri Camisasca, album tra i più noti della musica d’avanguardia dell’epoca. Con Camisasca inizierà anche un rapporto di amicizia che durerà fino alla morte del Maestro.

A metà degli anni 70 partecipa al progetto sperimentale Telaio Magnetico, per la durata di un piccolo tour nel Sud Italia, insieme a Juri Camisasca, Mino Di Martino, Terra Di Benedetto, Roberto Mazza e Lino Capra Vaccina e Vincenzo Zitello.

Battiato ed Alice, un sodalizio musicale che ha fatto sognare tutti gli italiani

Franco Battiato è stato determinante per il successo di Alice, al secolo Carla Bissi, vincitrice del Festival di Sanremo 1981 con Per Elisa, scritta da Battiato, Alice e Giusto Pio.  Ma questo fu solo l’inizio di uno dei sodalizi musicali più longevi e di successo della musica italiana. I due iniziarono a collaborare nel 1980 con l’uscita dell’album Capo Nord, consacrazione della loro affinità artistica e personale. Dopo il successo del singolo Il vento caldo dell’estate, nel 1981 esce l’album omonimo della cantautrice forlivese, che contiene la già citata Per Elisa.

Da questo momento il successo! La canzone Una notte speciale porta Alice nella classifica delle hit in Germania e in una serie di tour europei. Ma Franco Battiato non si è limitato solo a scriverle i pezzi, ma con lei ha fatto anche dei duetti che sono rimasti nelle pagine della memoria musicale di tutta Italia. Chanson Egocentrique del 1982 e I treni di Tozeur del 1984, con la quale si esibiscono all’Eurofestival arrivando al quarto posto assoluto, sono pietre miliari della musica pop. Dopo 35 anni di amicizia, il duo da sempre legato, ha annunciato una sorta di reunion. Una serie di concerti fatti di musica e ricordi, che rinnova un’intesa artistica di due anime affini e di un legame rimasto solido e puro. Questa amicizia è durata fino agli ultimi giorni del Maestro. Tutt’oggi Alice, porta in concerto uno spettacolo completamente dedicato a Franco Battiato.

L’altra metà del cielo: Giuni Russo

Anche il successo di Giuni Russo deve molto a Battiato.

All’inizio degli anni ’80 anche la carriera di Giuni Russo era ad uno svincolo. Grazie a Alberto Radius conobbe Franco Battiato. Attorno al cantautore siciliano nasce, oltre a una grande amicizia destinata a protrarsi negli anni, un team di lavoro che porta alla realizzazione di tre brani cuciti addosso alle capacità vocali e interpretative di Giuni (Una vipera sarò, Crisi metropolitana e L’addio).

L’enorme successo pop è del 1982  con «Un’estate al mare», firmato ancora Franco Battiato. Sul finale dell’esecuzione la cantante imita anche il verso dei gabbiani con l’emissione di note particolarmente acute, dando prova della sua estensione vocale. Questo 45 giri raggiunge i vertici delle classifiche italiane, stazionandovi per oltre otto mesi.

Il cantautore ha continuato a collaborare con l’artista siciliana fino alla sua prematura scomparsa, nel 2004. È lui a firmare l’arrangiamento del suo testamento musicale: “Morirò d’amore”, canzone con cui Russo partecipa al Festival di Sanremo 2003.

Purtroppo Giuni Russo morirà precocemente, a soli 53 anni, di un tumore, senza aver avuto il successo che meritava: oggi risentire «L’addio» è un modo per salutare lei e il suo maestro.

L’incontro con Milva ad Alexander Platz

Una delle canzoni più iconiche di Franco Battiato è proprio Alexander Platz, ma in pochi ne conoscono la storia.

Nel 1979 la carriera cantautorale di Alfredo Cohen termina con due canzoni scritte assieme a Franco Battiato e Giusto Pio; una delle due è Roma e l’altra è Valery. Due anni prima, sempre con la collaborazione di Battiato, aveva pubblicato Come barchette dentro un tram. Cohen, in quegli anni, a Bologna conobbe una giovanissima transessuale: Valérie Taccarelli, fondatrice e animatrice del Cassero, il celebre LGBT Center, nonché attuale esponente del Movimento Identità Transessuale. Le scrisse questa canzone d’amore, contro le discriminazioni e le repressioni di genere.

Chi ascolterà per la prima volta Valery, può essere che si stupisca di sentire la musica di una canzone famosa: Alexanderplatz, cantata da Milva. La musica, scritta da Battiato e Giusto Pio, è quella. E’ la stessa musica, ma senza nessun ritornello e con un testo dalla metrica libera; musica ritmata, che fa un effetto molto, molto diverso dal quadretto tipicamente battiatesco di Alexanderplatz.

In Alexanderplatz, peraltro, trasmigrò anche una parte del testo; cosicché molti, quando leggono che questa canzone è di “Battiato-Pio-Cohen” pensano che ci abbia messo le mani Leonard Cohen. E’ un vero peccato che un capolavoro come Valery sia stato relegato a “versione originale” o “prima versione” di una canzone come “Alexanderplatz”; ma ogni canzone ha il suo destino. Peraltro Alfredo Cohen, con squisita nonchalance, interpretò anche “Alexanderplatz” in una rara versione assieme proprio a Milva.

La canzone “Alexander Platz” racconta sempre la storia di due amanti che hanno deciso di trasferirsi a Berlino Est, lasciandosi alle spalle gli agi dell’Occidente. Questa scelta però non è affatto semplice. La vita a Berlino Est è dura e faticosa, mentre prima a Ovest i due conducevano un’esistenza agiata. “Alexander Platz” ci regala uno spaccato quotidiano della vita prima del 1989: fa freddo, è febbraio e il paesaggio è completamente imbiancato. I passi della donna lungo il Muro sono ritmati e cadenzati, sottolineati dal ritmo della canzone. La donna si dirige alla frontiera o “si ferma gli angoli come Marlene”, come per respirare ancora un po’ quella libertà da cui era avvolta ad Ovest.

L’ultimo verso “Ti piace Schubert?” rimanda al fatto che la musica classica era praticamente l’unica fonte d’intrattenimento nell’Europa Orientale: la musica contemporanea era infatti considerata come un prodotto americano, perciò da rifuggire.

Franco Battiato con Milva ha realizzato due album: “Milva e dintorni” (1982) e “Svegliando l’amante che dorme” (1989), conosciuto anche con il titolo di “Una storia inventata”. Nel 2011 Battiato ha prodotto per Milva il suo ultimo disco, prima del ritiro ufficiale della cantante, dal titolo “Non conosco nessun Patrizio”.

Le collaborazioni minori

Nel corso della sua carriera Franco Battiato ha collaborato con tantissimi altri artisti. Nel 1996 con i CSI per l’album “Linea Gotica”. Due anni dopo ha scritto per Patty Pravo “Emma Bovary”, per l’album “Notti, guai e libertà”. Ha collaborato con artisti del calibro di Morgan, Chrisma, Bluvertigo, Ginevra di Marco e Branduardi, giusto per citare solo i più famosi. Ma di queste collaborazioni ne parleremo prossimamente.

Alessandro Carugini

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