Un aumento del rischio per i minori di 9 anni con la fascia più colpita tra i 10-13 anni. È quanto segnala la Polizia Postale analizzando i dati delle indagini e degli arresti effettuati nel 2022 per i casi di pedopornografia nonostante la diminuzione del materiale pedopornografico online dopo la pandemia. A rischio inoltre i minori tra 14 e i 17 anni per quanto riguarda i ricatti sessuali con richieste di denaro per evitare la pubblicazione online di foto compromettenti.

Pedopornografia, i dati del 2022 e il rischio per i minori di 9 anni

Pedpornografia, tempimorti.it

Un lento incremento dei bambini sotto i 9 anni adescati online diventato più conistente a partire dalla pandemia”. È questo l’allarme lanciato dalla Polizia postale nel suo report annuale. In particolare, con il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online, Cncpo, sono stati trattati 4542 casi nel 2022. Un dato in flessione rispetto all’anno precedente a cui si associano però un aumento degli indagati arrivati a 1463 con 149 arresti e 2.622 siti oscurati. La fascia più a rischio, secondo la polizia postale è quella dei minori tra i 10-13 anni. Minori adescati spesso in social network e videogiochi online. Luoghi che, si legge nel report della Polizia postale, “più frequentemente teatro delle interazioni nocive” nonostante ”sia diminuita la circolazione globale di materiale pedopornografico online”.

L’aumento della sexortion

La Polizia postale segnala anche un aumento delle sexortion ai danni dei minorenni. In particolare la fascia più esposta è quella che va dai 14 a 17 anni con 130 casi trattati. Sono i soggetti più raschio di essere vittime di ricatti in cambio di denaro per evitare la pubblicazione di foto e video mentre compiono atti sessuali realizzati a loro insaputa. Si tratta di crimini che si ha difficoltà a denunciare per la vergogna, si legge nel report della Polizia postale, “di chiedere aiuto ai genitori od ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di essersi fidati di perfetti sconosciuti”. A questo si aggiunge, spiegano gli investigatori, la paura di sentirsi in trappola in costante aumento a causa della “difficoltà nel pagare le somme di denaro richieste”.

Stefano Delle Cave

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