Ritardo del vaccino Covid, a rischio l’immunità di gregge

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Di Redazione Metropolitan

Il ritardo nelle consegne del vaccino rischia, seriamente, di compromettere l’intero piano vaccinale promosso dal governo. L’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge attraverso la vaccinazione del 70% della popolazione entro il mese di settembre, sembra essere diventata una chimera.

Ritardo del vaccino: gli scenari possibili

I possibili scenari, figli di questa incresciosa situazione, possono essere vari. Al momento il commissario all’emergenza Domenico Arcuri è pronto ad inviare una diffida a Pfizer BioNTech per mancato rispetto degli accordi presi. Non è detto che non si segua uguale procedura nei confronti di AstraZeneca. Qualora le due aziende farmaceutiche tornassero sui loro passi, ripensando il piano dei tagli, un ritardo vi sarebbe ma, sicuramente, di lieve entità. Pfizer BioNTech ha già comunicato che recupererà il suo ritardo, ma a Roma sono scettici su questa eventualità.

Altro scenario possibile

Altra possibilità potrebbe essere quella riguardante il blocco dei tagli nelle consegne dei vaccini fin qui effettuati. Ciò comporterebbe uno slittamento di qualche settimana nel raggiungimento dell’obiettivo dell’immunità di gregge.

Lo scenario peggiore

Vi è, poi, una terza possibilità che nessuno vuole prendere in considerazione, ma che, comunque, va tenuta nel computo dell’eventualità possibili, ovvero che i ritardi ed i tagli si prolunghino per mesi. Questo comprometterebbe seriamente la conclusione entro l’anno del piano vaccinale.

La posizione del Governo

Il Governo, attraverso le parole del sottosegretario alla Salute Sandra Zampa, esprime fiducia nel chiudere la campagna vaccinale entro il mese di settembre. “Chiudere a settembre è comunque possibile. Per farlo potremo estendere gli orari di somministrazione portandoli a 16 o 18 ore al giorno”. Il nodo rimangono sempre le forniture ed il commissario all’emergenza Arcuri ha chiaramente spiegato come, nel primo trimestre 2021, si avranno soltanto 15 milioni di dosi, ovvero poco più della metà delle dosi previste dal primo piano vaccinale.

Ritardo del vaccino: Le conseguenze

Risulta evidente che eventuali azioni legali con le società farmaceutiche, non faranno altro che produrre inevitabili ritardi nella somministrazione dei vaccini. In conseguenza di ciò, si prevede una rimodulazione del piano vaccinale. Il primo, inevitabile, slittamento riguarderà gli over 80, che dovranno attendere il mese di marzo per ricevere il vaccino, così come gli insegnanti, altra categoria scelta come prioritaria, dovranno attendere per la somministrazione del vaccino. Il vaccino di AstraZeneca, qualora le consegne delle dosi rispettassero gli accordi, agevolerebbe la vaccinazione del corpo docente, poiché trattasi di un vaccino consigliato per gli under 55. Al momento, però, questa eventualità, è vista con molto scetticismo a Roma e quindi con poche possibilità di realizzazione.

Stefano Vori