Roberta Metsola ha ricevuto 458 voti, elettori unanimi: sinistra e destra si trovano sulle stesse posizioni
A Strasburgo la maltese Roberta Metsola, candidata del Ppe, è stata eletta presidente del Parlamento europeo al primo scrutinio. La più giovane presidente mai eletta (43 anni) e la terza donna (dopo le francesi Simone Veil e Nicole Fontaine) nella storia dell’aula di Strasburgo. Il numero di votanti è stato 690, le schede bianche e nulle sono state 74, lei eletta con 458 voti.
“La prima cosa che vorrei fare, come presidente, è raccogliere l’eredità che ci ha lasciato David Sassoli. David era un combattente per l’Europa, per noi, per questo Parlamento. Credeva nel potere dell’Europa di forgiare un nuovo percorso in questo mondo. Grazie David” ha dichiarato la neoeletta nel suo primo discorso. “Mi sento onorata della responsabilità che mi affidate, vi prometto che farò del mio meglio per lavorare per questo Parlamento e per i cittadini europei”. “David voleva mettere tutti attorno allo stesso tavolo e con quell’impegno di fronte alle forze costruttive dell’Europa che io intendo realizzare questo mandato se mi darete la fiducia per essere vostro presidente“.
Nel suo intervento, Metsola, ha speso parole anche per la lotta al cambiamento climatico, per portare l’UE a essere il primo continentale con neutralità di emissioni! Un traguardo indispensabile per attuare politiche su temi come “immigrazione, salute, energia, digitalizzazione, uguaglianza, giustizia sociale” e per allestire un nuovo modello economico per la Difesa. Passaggio conclusivo sui diritti delle donne: “La lotta per la vera uguaglianza deve andare oltre la superficie, deve permeare tutto quello che facciamo”.
In molti si congratulano con la nuova presidente
“Il Parlamento europeo è il cuore pulsante della nostra democrazia europea”, ha scritto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel facendo le congratulazioni e sperando di poter “cooperare con te“. Il presidente Mattarella scrive in un messaggio per la Metsola: “L’Italia guarda con immutata fiducia al ruolo centrale, insostituibile, che l’Assemblea di Strasburgo svolge nel processo di integrazione continentale”.
A suo favore hanno votato il Ppe, i socialisti di S&D, i liberali di Renew ma la novità consiste nell’apertura dei conservatori dell’Ecr e della Lega. Rispetto a due anni e mezzo fa è in corso il tentativo da parte dei Conservatori, di cui fanno parte gli eurodeputati italiani di Fdi e della Lega, di uscire dall’isolamento. Nei palazzi europei, infatti, si parla di “cordone sanitario” in relazione alle famiglie politiche di destra sostanzialmente escluse dai principali incarichi. Non è un caso che l’Ecr abbia ritirato la candidatura del polacco Zlotowski. Sperano di poter conquistare un vicepresidente così come il Carroccio che punta su Mara Bizzotto.
Enrica Nardecchia.