Un filo rosso che collega l’Urbe e i suoi romani, uniti dall’amore per il Cinema. È questo lo spirito del Rome Film Fest 2024, ormai pronto a inaugurare la sua diciannovesima edizione. I riflettori si accenderanno ufficialmente sull’Auditorium Parco della Musica-Ennio Morricone il 18 settembre, per poi spegnersi il 27 dello stesso mese. Nel frattempo, la conferenza stampa tenutasi stamattina presso l’inedita cornice del Teatro Olimpico ha offerto una visione d’insieme su cosa ci aspetta nelle prossime settimane.
Alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e delle istituzioni, la Direttrice Artistica Paola Malanga ha illustrato nel dettaglio il programma della rassegna, mai come quest’anno ricca di titoli e spunti di riflessione. Come sottolineato da Salvatore Nastasi, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, l’iniziativa non teme e non vuole confronti con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, recentemente conclusasi. «La Festa del cinema»– ha spiegato Nastasi- «si è allargata enormemente ed è diventata una vera e propria festa del pubblico. Non esiste nessun paragone, perché la nostra realtà è unica. C’è una grande trasversalità, e la nostra offerta è larghissima e rivolta a tutti. Noi ci sentiamo molto vicini e affini alle grandi città; pensate a Berlino, o pensate a Londra, quello è il nostro modello, perché è un modello variegato, aperto a più pubblico possibile.».
Rome Film Fest 2024: i premi alla carriera
L’edizione numero diciannove parte sotto una buona stella, o almeno è quello che i suoi organizzatori auspicano. Oggi, 20 settembre, mentre il Film Fest viene presentato, l’icona assoluta del cinema nostrano Sophia Loren spegne novanta candeline; una coincidenza di date che appare più che fortunata. A dare il via alle danze sarà Megalopolis, ultima fatica di Francis Ford Coppola. La pellicola del Maestro italoamericano sarà proiettato durante la preapertura del Festival e di Alice nella città, sua sezione autonoma e parallela rivolta alle nuove generazioni. Il 14 e il 15 ottobre saranno dedicati alla sua incredibile filmografia, con omaggi che avranno luogo a Cinecittà, negli stessi Studi in cui, decenni fa, ha girato delle scene de Il Padrino Parte III.
Dopo questa introduzione, si entrerà nel vivo della manifestazione, con l’assegnazione dei primi riconoscimenti. A svelare i vincitori è proprio Paola Malanga: «Quest’anno i Premi alla carriera vanno a Viggo Mortensen e a Johnny Depp. Due attori di enorme talento, molto diversi, ma con qualche tratto in comune; entrambi hanno segnato in modo indelebile il nostro immaginario. Tra i tratti in comune hanno anche il fatto di essere passati dietro la macchina da presa. Come sapete, noi siamo affezionati agli attori che diventano anche registi. Vedremo The Dead Don’t Hurt di Viggo Mortensen e Modi di Johnny Depp, con Riccardo Scamarcio nei panni di Modigliani e, in qualche modo, dell’alter ego dello stesso Depp.».
Il programma della Festa del Cinema
Il programma di quest’anno si presenta, come promesso, estremamente vario e nutrito, Le pellicole in concorso sono diciotto, per un totale di ben ventinove Paesi in gara. Gli argomenti trattati sono tanti e diversi tra loro. Il nostro recente passato viene raccontato in Berlinguer, la Grande Ambizione, diretto da Andrea Segre e con Elio Germano nelle vesti dell’ex segretario del PCI. Luca Barbareschi presenta Paradiso in vendita e trasporta la crisi economica greca del 2015 a Fenicusa, immaginario isolotto siciliano, che viene dato in vendita alla Francia dal Governo, nella speranza di risanare le casse dello Stato. Elisabetta Sgarbi, invece, riadatta il romanzo di Giorgio Scerbanenco L’isola degli idealisti, e ne tira fuori un noir crepuscolare e malinconico.
Il resto del mondo non resta indietro, ma propone lungometraggi dalle tematiche più disparate. Si passa da Greedy People di Patsy Panciroli, con Joseph Gordon-Levitt, chiaro tributo ai Fratelli Coen, agli incubi urbani del franco-belga La nuit se traine, di Michiel Blanchard, la cui notte è popolata da malviventi e disperati. Si viene catapultati nella frenetica Panama City di Querido Trópico, di Ana Endara, per poi prendere parte all’isolamento forzato del britannico Grand Theft Hamlet, ambientato nel gennaio del 2021, all’epoca del terzo lockdown del Regno Unito. L’estremo Oriente rapisce con il cinese Kun Bang Shang Tian Tang, che affronta la violenza domestica, ma anche con Spirit World, del giapponese Eric Khoo, che vede nel cast un’intramontabile Catherine Deneuve. Continenti distanti, società antitetiche o speculari; uno spaccato dell’interculturalità di cui il Rome Film Fest si fa da sempre portavoce, all’insegna dello scambio e della passione per la Settima Arte.
Rome Film Fest 2024, tra opere prime e serie TV
Largo spazio, nel corso della kermesse, alle opere prime. Tra queste, spicca La casa degli Sguardi, debutto dietro la cinepresa di Luca Zingaretti. Un racconto commovente e intergenerazionale, capace di smuovere le coscienze dei giovanissimi e degli adulti. Nottefonda, invece, segna l’esordio alla regia di Giuseppe Miale Di Mauro, fondatore del Teatro Nest di Napoli insieme a Francesco di Leva e Adriano Pantaleo, anch’essi presenti nel film. La vicenda ruota intorno a Ciro, che passa le giornate a cercare l’assassino di sua moglie, un pirata della strada; sullo sfondo, una Partenope più viva che mai. Fuori concorso, ritroviamo Michele Placido, che dirige Fabrizio Bentivoglio e Valeria Bruni Tedeschi in Eterno Visionario. Ci sono anche Cristina Comencini, con Il treno dei Bambini, e molti altri. Degni di nota il ritorno pop dei Manetti Bros, con la commedia U.S. Palmese, e Gabriele Muccino, nell’insolito action movie Fino alla fine.
Anche le serie TV trovano ampio respiro all’interno del programma. Tra le più attese, c’è sicuramente la quarta e ultima stagione de L’Amica Geniale, tratta dalla celeberrima tetralogia di Elena Ferrante, che vede un significativo cambio della guardia all’interno del cast, con Irene Maiorino ed Alba Rohrwacher, già voce narrante, nelle vesti di Lila e Lenù. Verrà presentata Avetrana-Qui non è Hollywood, di Pippo Mezzapesa, ispirata all’omicidio di Sarah Scazzi e al circo mediatico sviluppatosi intorno alla sua morte. Una nuova versione de Il Conte di Montecristo arriverà sui nostri schermi; a prestare il volto al vendicativo Edmond Dantès, stavolta, sarà Sam Claflin. Con lui, Jeremy Irons, Lino Guanciale, Gabriella Pession e Michele Riondino. Tra world premiere ed episodi in anteprima di grandi produzioni internazionali, la serialità è sempre più incisiva nel festival.
Marcello Mastroianni e gli altri: l’edizione degli anniversari
Quella del 2024, sarà di sicuro un’edizione del Rome Film Fest all’insegna della memoria e delle grandi celebrazioni. «Questo è l’anno degli anniversari» – ribadisce la Direttrice Artistica- «Marcello Mastroianni avrebbe compiuto cento anni, e ricorderemo la sua carriera; anche Film Luce raggiunge il centenario, così come il Corriere dello Sport. La RAI fa settanta, e avremo un bel tributo a Mike Bongiorno. Avremo tanti film e tante ricorrenze da festeggiare.».
Quarant’anni fa usciva uno dei più importanti film-concerto della storia, Stop Making Sense, di Jonathan Demme, e il chitarrista dei Talking Heads, Jerry Harrison, sarà presente e spiegherà il restauro compiuto sulla pellicola. Anche Saverio Costanzo, con ormai vent’anni di attività alle spalle, avrà un riconoscimento speciale. Musica, televisione, attualità, storia, ambiente; tutti riuniti, tutti interconnessi grazie al Cinema e grazie al Rome Film Fest, che si prepara a onorarlo come merita. Dopotutto, tutte le strade portano a Roma.
Federica Checchia
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