San Giuseppe da Copertino, il “Fratel Asino” patrono degli studenti

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Di Redazione Metropolitan

San Giuseppe da Copertino, è stato un presbitero italiano, appartenente allOrdine dei Frati Minori Conventuali. Fu beatificato da papa Benedetto XIV nel 1753, e proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767.

San Giuseppe da Copertino, si definiva “fratel Asino”, per la sua mancanza di diplomazia nel trattare gli altri uomini, per la sua incapacità di svolgere un ragionamento coerente, per il non sapere maneggiare gli oggetti. Cacciato persino dal convento, passò con molta fatica gli esami per diventare sacerdote. Nonostante questo il suo culto è diffuso in tutto il mondo. È patrono di aviatori e degli studenti in difficoltà. Oggi, 18 Settembre è la giornata a lui dedicata.

San Giuseppe da Copertino, una vita inquieta

Giuseppe Maria Desa, figlio di Felice Desa e di Franceschina, nasce il 17 giugno 1603 a Copertino (Lecce) in una stalla del paese. In seguito a sciagure di tipo economico e non solo, si ritrova fin da giovanissimo in ristrettezze economiche. Decide di voler entrare in qualche modo nel mondo ecclesiastico ma per lui non era possibile diventare sacerdote, in quanto non sapeva niente di lettere e istruzione. Si decise dunque a diventare frate, perché occorrevano braccia per lavorare e su questo non c’era difetto.

San Giuseppe da Copertino si eleva in volo alla vista della Basilica di Loreto
San Giuseppe da Copertino si eleva in volo alla vista della Basilica di Loreto

A quasi 17 anni, lascia quindi la madre e bussa alla porta dei Frati Francescani Conventuali. Viene però cacciato si vede costretto ad uscire dal convento con i pochi averi che aveva. Viene respinto dallo zio paterno e persino dalla madre che gli rimproverava di essersi fatto cacciare dal convento e che per lui non c’era posto. Grazie all’interessamento dello zio materno, però, riesce dopo molte insistenze a farsi accettare di nuovo dai Conventuali della “Grottella”.

I frati presero a cuore la situazione e lo ammisero nella comunità, prima come oblato, poi come terziario e finalmente come fratello laico. Aveva 22 anni. Addetto ai lavori pesanti e alla cura della mula del convento, Giuseppe ben presto espresse il desiderio di diventare sacerdote, sapeva appena leggere e scrivere, ma intraprese gli studi con volontà e difficoltà. Ciò nonostante nel corso della sua vita ebbe tanti incontri con persone di elevata cultura, con le quali parlava e rispondeva con una teologia semplice ed efficace. Muore il 18 settembre 1663 a 60 anni.

La beatificazione del frate accusato di falso

Beatificato il 24 febbraio 1753 da Papa Benedetto XIV e proclamato santo il 16 luglio 1767 da Papa Clemente XIII. Riposa nella chiesa a lui dedicata ad Osimo, ad Ancona. Nella cittadina di Poggiardo, in provincia di Lecce, dove venne consacrato sacerdote, viene venerato nella Domenica in Albis (domenica successiva alla Pasqua. Il 18 settembre, a Copertino è il giorno della memoria liturgica.

La tradizione e leggenda cristiana racconta che Giuseppe nel massimo della sua aspirazione religiosa quando improvvisamente emanava un grido, si elevava da terra quando veniva pronunciato i nomi di Gesù o di Maria o nel contemplare un quadro della Madonna, mentre pregava davanti al Tabernacolo. Una volta volando andò a posarsi in ginocchio in cima ad un olivo, rimanendovi per una mezz’ora finché durò l’estasi.  Le sue levitazioni mistiche gli valsero le accuse da parte dell’Inquisizione di abuso della credulità popolare.

Ilaria Festa

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