San Giuseppe è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa, ed eletto patrono della Chiesa universale dal beato Pio IX l’8 dicembre del 1870. Nel vangelo gli apostoli Matteo e Luca dicono che Giuseppe era un discendente del re Davide e abitava nella piccola città di Nazareth. Secondo la tradizione apocrifa, Giuseppe, già in età avanzata, si unì ad altri celibi della Palestina, tutti discendenti di Davide, richiamati da alcuni banditori provenienti da Gerusalemme. Il sacerdote Zaccaria aveva infatti ordinato che fossero convocati tutti i figli di stirpe reale per sposare la giovane Maria, futura madre di Gesù, allora dodicenne, che era vissuta per nove anni nel tempio. Per indicazione divina, questi celibi avrebbero condotto all’altare il loro bastone, Dio stesso ne avrebbe poi fatto fiorire uno, scegliendo così il prescelto.

Il bastone di Giuseppe fiorì e da esso uscì una colomba che si pose sul suo capo. Giuseppe si schermì facendo presente la differenza d’età, ma il sacerdote lo ammonì a non disubbidire alla volontà di Dio. Allora questi, pieno di timore, prese Maria in custodia nella propria casa. Giuseppe discendente di Davide è quindi sposo della Vergine che per opera dello Spirito Santo, concepì un Figlio “che sarà chiamato Figlio dell’Altissimo“. Giuseppe però non sapeva come comportarsi di fronte alla miracolosa maternità della moglie.

Nell'immagine San Giuseppe  photo credit: realtasannita.it
Nell’immagine San Giuseppe photo credit: realtasannita.it

Discendente di Davide

L’uomo era dunque in cerca di una via di uscita da una situazione difficile senza esporre Maria alla pena della lapidazione. Fu così che in sogno un angelo che gli disse: “Giuseppe figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, perché quel che è generato in lei è opera dello Spirito Santo. Ella partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù “Egli salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo. Così prese con sé la sua sposa, accettandone il mistero della maternità e le successive responsabilità.

Con l’avvicinarsi del momento del parto, Giuseppe e Maria si misero in cammino verso Betlemme. Raggiunta una grotta dove era posta una mangiatoia, Maria diede alla luce il figlio. Giuseppe è dunque testimone dell’adorazione del piccolo da parte di pastori avvisati da un angelo, e più tardi anche di quella dei magi, venuti dal lontano Oriente. Secondo l’indicazione ottenuta dagli astri e da una stella in particolare. I magi “entrati nella grotta, videro il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono”. Giuseppe non è citato né visto ma certamente era presente all’avvenimento.

Nell'immagine San Giuseppe photo credit: diocesidicomo.it
Nell’immagine San Giuseppe photo credit: diocesidicomo.it

La morte di San Giuseppe e l’assunzione in cielo

Dopo 40 giorni dalla nascita di Gesù, la Sacra famiglia fuggi in Egitto a causa della persecuzione del re Erode che, avendo udito il racconto dei magi, voleva liberarsi di quel “nascituro re dei Giudei“, massacrando tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù. Dopo un periodo non precisato Giuseppe ricevette un nuovo sogno rivelatore nel quale c’era l’ordine di partire, poiché Erode era morto (non poteva essere morto prima della nascita di colui che voleva uccidere) tornò con la famiglia a Nazareth, non sostando però a Betlemme a causa della monarchia di Archelao, non meno pericolosa di quella del padre. Luca non menziona il soggiorno in Egitto, ma concorda sul ritorno a Nazareth, dove Gesù visse fino all’inizio della sua vita pubblica.

Giuseppe a quel punto aveva ben 111 anni quando morì, godendo sempre di un’ottima salute e lavorando fino al suo ultimo giorno. Avvertito da un angelo della prossima morte, si reca a Gerusalemme e al suo ritorno si ammala. Stremato nel suo letto, sconvolto dai tormenti, è travagliato nella mente e solo la consolazione di Gesù riesce a calmarlo. Circondato dalla sposa, è liberato dalla visione della morte e dell’Oltretomba, scacciate subito da Gesù stesso. L’anima del santo viene quindi raccolta dagli arcangeli e condotta in paradiso. Il suo corpo viene poi sepolto con tutti gli onori alla presenza dell’intera Nazareth. Grandi santi e teologi si sono mostrati convinti che Giuseppe sia stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo. La Chiesa cattolica il 19 marzo ricorda san Giuseppe patrono della Chiesa universale, protettore dei padri e degli sposi.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina(San Giuseppe) photo credit: vaticannews.va

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