San Marino. Vittoria schiacciante del Sì al referendum per la depenalizzazione dell’aborto. Prima era reato punibile con la reclusione da 3 ai 6 anni.
Ad oltre 40 anni dalla depenalizzazione del reato di interruzione della gravidanza in Italia, ora anche a San Marino l’aborto diventerà legale. L’interruzione di gravidanza rimarrà illegale sono in piccoli Paesi come Città del Vaticano, Andorra, Malta, Liechtenstein e Polonia, dove è stato introdotto un divieto quasi totale di IVG.
La vittoria schiacciante del Sì: “i sammarinesi hanno le idee chiare“
Nella Repubblica di San Marino ieri si è votato il referendum propositivo per la legalizzazione dell’aborto. Il sì ha vinto con il 77,31%. Il referendum non aveva quorum e i votanti sono stati poco meno di 15mila (su 33mila abitanti), con un’affluenza al 41,11%. La campagna referendaria era cominciata il 10 settembre.
“L’importante affluenza conferma l’attenzione dei sammarinesi per lo strumento del referendum con la differenza che, in questa occasione, si è chiesto alla cittadinanza di esprimersi su un unico quesito. L’esito referendario, il grande divario tra sì e no evidenzia che i sammarinesi hanno le idee chiare sul tema dell’interruzione di gravidanza“. Ha dichiarato Elena Tonnini, Segretario di Stato per gli Affari interni.
La legge che depenalizzerà l’aborto sarà introdotta solo tra qualche mese. Prima di oggi era considerato reato ogni forma di interruzione di gravidanza, anche in caso di stupro, di gravi malformazioni del feto e pericolo di vita per la donna. Il reato era punibile con una reclusione dai 3 ai 6 anni, sia per la donna, per chi la aiuta e per chi esegue materialmente l’aborto. C’è da dire che non sono stati registrati casi di arresti recenti. Questo perché le donne sammarinesi decidevano di abortire all’estero, in Italia o in altri Paesi, nonostante le possibili complicazioni e i costi elevati.
“Le donne hanno avuto fiducia in noi e sono state tante ad andare a votare oggi. Le donne sono state il 20% in più rispetto agli uomini, ma per avere una maggioranza così schiacciante significa che anche gli uomini hanno capito e ci hanno dato fiducia”.
Sono le parole di Rosa Zafferani, parte del direttivo di Unione Donne Sammarinesi, l’associazione che ha promosso il referendum. La portavoce del Comitato per il NO, Antonella Mularoni, ha detto che non si arrenderà. “Prendiamo atto della volontà dei sammarinesi, in democrazia si può perdere. Non si fermerà la nostra attività per dare una alternativa all’aborto” ha dichiarato.
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