Nato il 1 Marzo del 1445, Sandro Botticelli è stato uno dei più importanti artisti italiani di tutti i tempi e, a distanza di 577 anni dalla sua nascita, ancora non ha perso il suo enorme fascino e la sua grandissima attrattiva, finendo per divenire l’emblema dell’ultimo pittore umanista.

Formatosi nella sua Firenze alle dipendenze di figure magistrali come Filippo Lippi e la Famiglia Medici, Botticelli respirò l’aria dell’Umanesimo, cercando di elaborare, nei quadri, un rinnovato modello di “bellezza ideale” tanto caro all’epoca allegorica e filosofica in cui visse. Grandioso ritrattista, amante della mitologia e dell’antichità, fervente religioso, questo incredibile artista ha lasciato le tracce del suo genio in ogni opera da lui ultimata ed è riuscito ad attirare lo sguardo degli spettatori di tutte le epoche e di tutto il mondo.

Mitologia, allegoria e fede in Botticelli

Pur avendo conquistato il pubblico dell’epoca grazie alle “Madonne con il Bambino”, la fama di Sandro Botticelli rimane tutt’ora eterna grazie alla realizzazione dei suoi due più famosi quadri: “La Primavera”, dipinta tra il 1477 e il 1482, e l’elegantissima “Nascita di Venere”, del 1484-1485. In queste tele vi è tutta l’influenza della ricca cultura toscana, riscontrabile nelle diverse possibilità di lettura, di interpretazione e nella rappresentazione di personaggi allegorici e mitologici. Negli stessi anni, l’importanza del pittore crebbe sempre di più, tanto da essere chiamato, insieme a Perugino, dal papa Sisto IV per affrescare alcune pareti della cappella Sistina.

Solo successivamente, nell’ultima parte della sua carriera artistica e della sua vita, il pittore fu sopraffatto da una crisi religiosa a causa della fortissima influenza della figura del domenicano Girolamo Savonarola. Questo sconvolgimento portò Botticelli verso una visione di fede estremista, la quale si riflesse anche nelle sue opere tarde del “Compianto sul Cristo Morto” e la “Natività Mistica”. Fino alla fine della sua vita, conclusasi il 17 Maggio del 1510, il Botticelli venne considerato un artista rivoluzionario, audace, intraprendente e di incredibile raffinatezza.

Sandro Botticelli, l’eterna eleganza dell’ultimo pittore umanista

Nonostante una diminuzione della notorietà in seguito alla sua morte, periodo in cui le sue opere pittoriche vennero dimenticate e gli affreschi Sistini oscurati dalla presenza del gigante Michelangelo Buonarroti, Botticelli deve essere tutt’oggi considerato come una delle personalità più evocative della storia del nostro paese. Non solo fu maestro del sacro e del profano, dell’eleganza e del pathos, della bellezza e della grazia, ma fu un artista poliedrico, eclettico e “diverso”, caratteristiche che lo portarono a realizzare opere che nessun altro pittore, prima di lui, riuscì mai neanche ad immaginare nella propria mente (ad esempio, “l’Inferno” dantesco).

E, con il passare dei secoli, niente è cambiato. Il fascino dell’artista, del suo essere l’ultimo pittore dell’Umanesimo, non solo riesce ancora ad attrarre innumerevoli spettatori, ma la bellezza dei suoi capolavori non fa che crescere sempre di più. I vortici dei riccioli delle sue Madonne, i volti di estrema delicatezza e le atmosfere oniriche che i suoi quadri generano hanno pervaso la nostra storia e, al contrario di ogni cosa mortale, il tenue sorriso della Venere uscita dalla sua conchiglia accompagnerà il mondo per l’eternità.

Monica Blesi.

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