Sinead O’ Connor, la sua vita raccontata in un documentario

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Di Redazione Metropolitan

La cantate di “Nothing compares 2 U” negli anni è stata fortemente criticata e, a seguito di una grande lotta interiore da cui non è riuscita ad uscire, aveva dichiarato il suo ritiro dal palco. Dotata di una forte personalità, Sinead O’ Connor, continuava a far sentire la sua voce che ora sarà raccontata in modo inedito in un documentario.

Successi e crisi di Sinead O’ Connor

Nata a Dublino nel 1966, la musica ha sempre fatto parte della sua vita.
Impara infatti a suonare la chitarra e a scrivere canzoni mentre è ancora a scuola, e all’età di 14 anni si unisce ad una band irlandese, nella quale scriverà Take my hand, successo del 1984.
Da qui comincerà la sua carriera, fatta opinioni controversie, ma anche contraddistinta dal suo anticonformismo e da una grande sensibilità e passione per il suo lavoro, che spesso l’hanno messa in crisi.

Diventa presto una delle star di spicco degli anni 80 e 90, ed è proprio nel 1990 che reinterpreta il brano “Nothing compares 2 U” che l’afferma nel mondo della musica con successo.
La ballata era stata composta nel 1985 da Prince, che l’aveva affidata ai “The Family”, ma con cui era rimasta pressoché invisibile, ma è evidente che 5 anni dopo con la O’ Connor, la canzone sia riuscita a riprendere vita, scalando le classifiche mondiali e rimanendo impressa nel panorama musicale.

Tutto questo verrà raccontato in un documentario, che presenta, documenti, foto, video e rivelazioni inedite, in uscita nel 2022.
Oltre al successo verranno anche raccontati i periodi più difficili della cantate, che non ha mai nascosto ma che spesso hanno fatto preoccupare molto i fan.

Dall’esordio del 1987 con l’album “The lion and the cobra”, alla conversione all’Islam a seguito della quale nel 2018 cambiò il proprio nome in  Shuhada’ Davitt, passando per le numerose critiche ricevute e crisi personali, la sua vita sarà raccontata mediante alla regia di Kathryn Ferguson che ha commentato:
“Come donna irlandese, la storia di Sinead e la sua musica incredibile sono sempre stata una grandissima fonte di ispirazione per me. Non vedo l’ora che questo film esca.”

Un’uscita molto attesa se si considera che il suo ultimo album è uscito 8 anni fa, e il rinvio del tour del 2020 prima al 2021, poi al 2022 fino ad annullarlo definitivamente.
Aveva già allarmato i fan in seguito a delle sue dichiarazioni fatte nel 2015 in cui con un post su Facebook dichiarava: “Le ultime due notti mi hanno distrutto. Ho preso un’overdose. Non c’è altro modo per ottenere rispetto. Non sono a casa, sono in un hotel da qualche parte in Irlanda, sotto un altro nome.”

La sua sofferenza è stata poi nuovamente confermata nel 2017 quando attraverso un video comunicava che: “Sono da sola, tutti mi trattano male e sono malata. Le malattie mentali sono come le droghe. Vivo in un motel Travelodge in New Jersey e sono da sola. E non c’è niente nella mia vita eccetto il mio psichiatra, la persona più dolce al mondo, che mi tiene in vita. Voglio che tutti sappiano cosa significa, e perché faccio questo video. Le malattie mentali sono come le droghe, sono uno stigma: all’improvviso tutte le persone che dovrebbero amarti e prendersi cura di te ti trattano male.”

Lo scorso giugno però la cantante ha pubblicato una sua autobiografia “Rememberings”, il libro tratta le difficoltà personali, e della sua storia così come la ricorda, stando alle sue parole.

Il documentario sarà rilasciato in anteprima al Sundance Film Festival, che si svolgerà a gennaio nello Utah.

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