Spostamenti tra regioni: la chiusura potrebbe durare oltre il 3 giugno

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Di Stefano Delle Cave

Potrebbe non essere il 3 giugno il d-day dell’apertura e dello spostamento tra regioni. Al vaglio la possibilità di chiudere regioni a rischio come Piemonte e Lombardia una o due settimane in più. Dura presa di posizione delle regioni del Sud che temono i contagi e minacciano di chiudere i confini per le persone provenienti da territori a rischio. Anche la Sardegna chiede maggiori controlli per le persone in arrivo.

Spostamenti tra regioni, la posizione del Sud e della Sardegna


Dura presa di posizione delle regioni del Sud in vista della riapertura prevista per il 3 giugno. Si teme che la libertà di spostamenti tra regioni favorisca contagi portati soprattutto da chi proviene da territori a rischio come la Lombardia. I governatori del Sud stanno pensando ad ordinanze di chiusura per evitare che arrivino da queste regioni persone senza i dovuti controlli. Su questa linea dura anche il governatore della Sardegna Christian Solinas che spiega: “Abbiamo fatto la nostra parte, per riaprirci al turismo in sicurezza, proponendo il certificato di negatività. Se il governo o qualche scienziato ha un’alternativa la indichi. Perché finora l’alternativa proposta è stata nulla”. L’ipotesi che hanno fatto i governatori delle regioni del sud si basa sull’indice dei nuovi contagi e la circolazione ancora attiva del virus. Si tratta di una riapertura a macchia di leopardo allungando i tempi della libertà di spostamento. Un’idea che sarà discussa nella prossima e decisiva Conferenza tra Stato e Regioni.

Ecco come saranno stabiliti gli spostamenti tra regioni

La posizione del Governo


Se i dati del monitoraggio di venerdì saranno buoni come ci aspettiamo troveremo una soluzione che vada bene a tutti”, fanno sapere dal ministero della Salute. Inoltre, in caso di indicatori ancora critici, il governo è disposto a ritardare di una o due settimane la riapertura delle regioni più colpite come l’Emilia-Romagna. La decisione definitiva, in accordo con le regioni, sull’attuazione del decreto in vigore, che apre a gli spostamenti fra regioni il 3 giugno, sarà presa solo venerdì 29 maggio. Per questo giorno è previsto l’esito del monitoraggio del ministero della Salute con cui verrà assegnato a ciascuna regione il livello di rischio rispetto all’epidemia di coronavirus. Questo sulla base dei tamponi effettuati, del numero dei malati, dei guariti, dei morti e soprattutto sulla forza delle rispettive strutture sanitarie.