Stéphane Mallarmé: poeta tragico e romantico

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Di Redazione Metropolitan

La vita del poeta Stéphane Mallarme è fin da subito costellata da eventi tragici. Nasce a Parigi nel 1842 e perde la madre a soli cinque anni. Il padre si risposa e lo manda a vivere con i nonni materni. Nel 1875 perde anche la sorella Maria. Questa ulteriore perdita lo segna profondamente. In questo periodo inizia a scrivere le sue prime composizioni.

In questo primo periodo le sue poesie vengono raccolte in ”tra quattro mura”. Nel 1860 si appassiona a Baudelaire, poeta che influenzerà moltissimo le due opere da quel momento in poi. Dopo l’esame di maturità decide di partire verso l’Inghilterra insieme a Cristina Maria Gherard, governante tedesca. Intraprende sul suolo britannico la carriera di professore. Non smette di comporre poesie.

Mallarmé: il tragico principe dei poeti

Per un certo periodo di anni però sembra che Mallarmé sia colto dall’impossibilità di comporre poesie. Soltanto nel 1971 ritrova la sua vena poetica a Parigi e inizia a frequentare i migliori salotti letterali. Si avvicina a personalità come Zola, Manet e Verlaine. La sua stessa casa diventa un salotto letterario dove vanno a fargli visita personalità da tutta Europa. Nel 1876 compone ”Il pomeriggio di un fauno”.

“Dare un più puro senso alle parole della tribù”

Tutto sembra andare per il verso giusto per Mallarmé, considerato dai suoi amici come il principe dei poeti. Una nuova tragedia è però in agguato e la sua vita viene nuovamente messa sottosopra dalla tragica morte del figlio nel 1879. Questa terribile vicenda è seguita da un periodo di malattia e dalla perdita del suo amico Verlaine. Il poeta continua comunque ad essere un punto di riferimento per gli altri poeti sino alla sua morte nel 1898.

La sua poesia segna infatti le generazioni successive di poeti. Le sue opere rivoluzionano il mondo della poesia grazie ad uno stile nuovo e fresco che si riempie di tantissime figure retoriche che evocano sensazioni e sentimenti. Molti dei suoi temi riguardano la vita spirituale e gli ideali di bellezza. Molti di questi temi sono ispirati da Baudelaire

poetica e politica di Mallarmé

Molto particolare è l’uso delle parole di Mallarmé con le quali riesce ad evocare non solo sensazioni ma anche suoni. Suoni che rendono il ritmo e la lingua francese ancora più leggiadra ma soprattutto studia la lingua francese e utilizza termini ricercati. Il musicista Debussy, ispirato da questa stessa poesia compone il ”preludio al pomeriggio di un fauno”. Mallarmé è poeta ermetico, dell’assoluto e del dubbio esistenziale.

La storia di Mallarmé non è però quella di un poeta maledetto ma di una guida per tutti gli altri intellettuali. Non si tratta soltanto di un uomo che si fa dominare dagli istinti ma di un uomo alla continua ricerca di ideali da cui farsi ispirare. Nel 1898, poco prima della sua morte si schiera infatti accanto a Zola nella difesa di Dreyfus, ufficiale ebreo accusato dagli alti vertici di spionaggio. Secondo Mallarmé è infatti il compito della poesia guidare ed essere strumento di diffusione per idee politiche e filosofiche. Solo così si può giungere al cambiamento.

Miryam Saturno

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