Nella stagione appena conclusa il tennis tedesco ha conosciuto diversi alti e bassi. Dagli exploit di Daniel Altmaier e Yannick Hanfmann all’annata altalenante di Alexander Zverev, ripercorriamo il percorso di alcuni dei tennisti teutonici in questo 2020. Complessivamente, rispetto esattamente ad un anno fa, il numero di giocatori tedeschi in top 100 è aumentato da 4 a 5, con l’ingresso in questa classifica proprio di Hanfmann.
Altmaier e Koepfer, orgoglio del tennis tedesco a Roma e Parigi
Ogni anno nella stagione tennistica emergono dalle posizioni di media-bassa classifica dei giocatori che si rendono protagonisti di sorprendenti apparizioni ad alti livelli. Queste possono durare per qualche torneo se non addirittura per qualche partita. In questa stagione è stato il turno, tra gli altri, di due tennisti tedeschi: Daniel Altmaier e Dominic Koepfer.
Di quanto possa essere imprevedibile il tennis in certi incontri se non li si affrontano con la giusta concentrazione ne sa qualcosa Matteo Berrettini. Il tennista italiano venne eliminato al terzo turno dell’ultimo Roland Garros proprio da Altmaier, che fu una delle rivelazioni del torneo. Partendo dalle qualificazioni, il 22enne tedesco superò ben sei turni sconfiggendo sul suo percorso tennisti quali Feliciano Lòpez, il connazionale Struff e appunto Berrettini. Quella fu però l’ultima vittoria in stagione per il numero 130 al mondo nel circuito ATP. Il suo cammino a Parigi infatti si interruppe poi agli ottavi di finale per mano di Pablo Carreño Busta. Successivamente Altmaier ha terminato il proprio 2020 con due sconfitte al primo turno in entrambi i tornei giocati a Colonia e una ad Amburgo.
L’esempio di Dominic Koepfer agli ultimi Internazionali d’Italia rientra nella categoria citata in apertura. Il 26enne tedesco in quell’occasione partì dalle qualificazioni e giocò un grande torneo, probabilmente al di sopra delle aspettative. Mettendo in mostra un tennis solido e insidioso praticamente per chiunque, riuscì a battere avversari del calibro di Gilles Simon, Gael Monfils e Alex De Minaur e raggiunse i quarti di finale. Lì si dovette arrendere solo al numero 1 al mondo Novak Djokovic, a cui comunque Koepfer riuscì a strappare un set. Dopo il sorprendente torneo giocato a Roma, il tennista tedesco ha collezionato solo due secondi turni ad Amburgo e al Roland Garros, raggiungendo però la posizione numero 66 del ranking ATP.
Hanfmann, una sorpresa in cerca di conferma
Un altro tennista tedesco capace di un improvviso exploit è stato in questa stagione Yannick Hanfmann. L’attuale numero 98 al mondo fu un po’ a sorpresa uno dei protagonisti a Kitzbuhel dove raggiunse la sua seconda finale in carriera. La sconfitta in due set contro Miomir Kecmanovic non permise in quell’occasione ad Hanfmann di regalarsi il primo titolo ATP in carriera. La stessa cosa gli era già accaduta nel 2017 a Gstaad quando venne battuto in due set in finale dall’azzurro Fabio Fognini. Dopo la bella prestazione a Kitzbuhel, il tedesco fu poi protagonista anche nella prima edizione del Sardegna Open. In quell’occasione Hanfmann eliminò Salvatore Caruso al secondo turno, per poi venire battuto nei quarti di finale da un altro italiano, Lorenzo Musetti. Nel mezzo la bella vittoria contro Casper Ruud, uno dei tennisti più in forma in questa stagione sulla terra rossa.
Due risultati convincenti in tornei giocati sulla stessa superficie che possono fare di Hanfmann una mina vagante per la prossima stagione. Anche chissà in appuntamenti importanti come i Masters 1000 di Roma e Madrid o addirittura al Roland Garros.
Struff e la maledizione Djokovic
Chi invece tra i tennisti tedeschi è abituato negli ultimi anni a competere in maniera costante a buoni livelli è certamente Jan-Lennard Struff. In questa stagione l’attuale numero 36 al mondo aveva raggiunto il suo best ranking in carriera alla posizione 29 della classifica ATP grazie ai quarti di finale conquistati ad agosto a Cincinnati. In quell’occasione Struff mancò l’accesso alla semifinale per mano di Novak Djokovic, che quest’anno gli ha riservato lo stesso trattamento agli Australian Open e agli US Open. Struff deve aver visto ogni sorteggio contro Nole come una maledizione. Complessivamente la stagione del tedesco ha vissuto di alti e bassi, che lo hanno portato a un bilancio finale in perfetta parità con 15 vittorie e 15 sconfitte a livello ATP.
Il particolare caso di Sascha Zverev
La stagione di Alexander Zverev non è stata di certo la più banale della sua carriera. Il numero 7 al mondo, che guida la speciale classifica interna al tennis tedesco, ha vissuto questo 2020 appena trascorso come sopra delle montagne russe. Nel periodo precedente alla sospensione dei tornei per la pandemia di Covid-19, Zverev aveva raggiunto la semifinale agli Australian Open, persa contro Dominic Thiem. E proprio l’austriaco ha riservato a Sascha una delle più grandi delusioni della sua fin qui giovane carriera: la finale persa agli US Open a settembre. Quel torneo, che avrebbe potuto rappresentare per lui la consacrazione a livello Slam, terminò nel peggiore dei modi con una sconfitta subìta in rimonta in maniera incredibile, dopo essere stato in vantaggio di due set e un break.
Quella batosta è rimasta probabilmente come una ferita aperta nella mente di Zverev, che ha poi dovuto affrontare dei problemi legati anche a vicende extra-campo. Fece molto discutere infatti l’ammissione dello stesso tedesco di aver affrontato la partita di quarto turno del Roland Garros contro Jannik Sinner nonostante la presenza di sintomi legati al coronavirus. Malgrado le due vittorie in entrambi i tornei disputati a Colonia, Zverev non è più riuscito a trovare il suo tennis migliore per ribaltare un’annata con nel complesso più bassi che alti. Dopo quei due trofei sono arrivate infatti la sconfitta in finale al Masters 1000 di Parigi contro Daniil Medvedev e l’eliminazione nei gironi delle ATP Finals, dopo aver perso lo scontro diretto con Novak Djokovic.
Tommaso Mangiapane