“Terminator Genisys”, il quinto film della saga che riscrive se stessa

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Di Redazione Metropolitan

Inizia il film e siamo nel 2029: una proiezione sul futuro che fa sorridere ora che ci si avvia oltre la metà del 2021. Tuttavia “Terminator Genisys” deve rispondere a quel canone che, inaugurato nel 1984 da “Terminator“, poteva facilmente proiettare sul nuovo millennio delle aspettative futuristiche e degli scenari distopici.

Questo quinto capitolo è imprescindibile dai film precedenti (ultimo dei quali “Terminator Salvation“). Contesto, intrecci, riferimenti, variazioni nella trama e ammiccamenti ad un pubblico consapevole costituiscono parte integrante del film e aumentano il gusto di seguire il filo di una narrazione che riscrive continuamente il canone.

Trailer di “Terminator Genisys” (2015)

“Terminator Genisys”: la soluzione nascosta nel tempo

Le prime sequenze del film ci riassumono velocemente le cause dell’ambientazione apocalittica. Scorrono immagini impressionanti di monumenti di grandi città americane abbattuti dall’olocausto nucleare provocato da Skynet, la ben nota intelligenza artificiale che nella saga causa la morte di 3 miliardi di persone e permette alle macchine di prendere il potere sulla Terra.

Siamo nella Los Angeles del 2029 e vediamo la vittoria della Resistenza contro le macchine, guidata da John Connor (Jason Clarke). Quando Skynet percepisce la probabilità della sconfitta, invia un Terminator nel passato per uccidere la madre del capo della Resistenza, Sarah Connor (Emilia Clarke).

Per sventare l’uccisione di Sarah e la possibilità di un mondo in cui John non nascerebbe mai, c’è bisogno che qualcuno torni nell’84. Kyle Reese (Jai Courtney) si offre volontario per viaggiare nel tempo ed eliminare il Terminator inviato da Skynet. Si tratta del braccio destro di John che, nel tempo, ha sviluppato un una forte ammirazione per la Sarah descritta dall’amico.

Il passato è già cambiato

Quando Kyle arriva nel 1984 il passato che avrebbe dovuto trovare è già cambiato: il Terminator inviato dal 2029 viene ucciso dal T-800 (Arnold Schwarzenegger), un modello di Terminator inviato nel 1973 per proteggere Sarah Connor da un robot inviato da Skynet per ucciderla da bambina.

Lungi dall’essere la ragazza indifesa e impreparata che aveva descritto John, Sarah è già ben addestrata ed informata su ciò che l’aspetta. Anzi, vive con rassegnazione la sua vita che sa essere segnata da una serie di scelte obbligate. Tra queste, c’è quella di continuare a rischiare la vita per distruggere Skynet prima che nasca.

Sarah e Kyle intraprendono insieme un nuovo viaggio nel futuro che riscrive ancora una volta la saga, sovrapponendo nuove linee temporali a quelle che già conosciamo. Non mancano intrecci e colpi di scena che cercano di tenere sempre alto lo stupore del pubblico fino ad un finale che, nonostante la chiusura dell’arco narrativo ed emotivo, possiamo immaginare non definitivo.

Debora Troiani

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