Istituito un anno dopo la costituzione dell’USGA, il primo US Open della storia si disputa il 4 ottobre 1895 al Newport Golf Club, in Rhode Island.

Un giorno dopo il primo US Amateur Championship
Il 22 dicembre del 1894 viene fondata la USGA. Tra le varie iniziative, istituisce per l’anno successivo sia lo US Open che l’US Amateur Championship. Nasce così il secondo Major del golf, dopo l’Open Championship creato nel 1860. A quel tempo, anche l’US Amateur viene considerato Major, difatti Bobby Jones completerà il Grand Slam nel 1930, vincendo proprio questo torneo.
Un field ed una formula molto particolari per il primo US Open
Nastri di partenza del torneo: ci sono 11 giocatori (tra i quali un dilettante) dei 14 previsti, tre si ritirano prima dell’inizio. Nonostante sia nato come il torneo più importante del golf americano, nessun giocatore statunitense partecipa alla prima edizione dello US Open. Sei giocatori scozzesi, cinque inglesi ed un canadese si contendono questa storica edizione. Bisognerà attendere il 1911 per vedere trionfare un giocatore statunitense. Sarà John McDermott a scrivere il proprio nome nella storia, iniziando un lungo periodo di vittorie “made in USA“. Il format è quanto di più lontano siamo abituati a vedere. Il primo US Open della storia si disputa in un solo giorno, facendo quattro giri di campo (il Newport Golf Club era un 9 buche).
I primi due giri molto combattuti: è una sfida a due
Il primo giro si chiude con lo scozzese Willie Dunn al secondo posto. Considerato il favorito per la sua classe sopraffina, finisce a due colpi dal leader Willie Campbell che chiude con un bel 41. Il secondo giro è spettacolare: bandiere difficili, gli score si alzano, la battaglia incalza. Campbell chiude con 48, Dunn e James Foulis lo agganciano in testa ed il campione locale, l’inglese Horace Rawlins, li segue a due colpi di distanza.

Terzo e quarto giro giocati colpo su colpo, con vittoria al fotofinish
Nel terzo giro Campbell mantiene la vetta, un colpo avanti a Rawlins che si mostra sempre più aggressivo. Dunn li tallona a due colpi dal leader. Le ultime 9 buche sono il crollo di Campbell, che fa segnare un terribile 9 alla buca 3 e un bruttissimo 7 a quella successiva. Chiuderà sesto, a sei colpi dal primo. Ormai è sfida a due: Rawlins e Dunn lottano fino all’ultima buca. Sarà Rawlins a trionfare, staccando di due colpi il rivale scozzese. Per la prima e unica volta, vince lo US Open un giocatore socio del Golf Club ospitante.
Tanti i cambiamenti da quella storica edizione
Due anni dopo la vittoria di McDermott il format cambia completamente. Viene infatti introdotto il taglio dopo i primi due giri, passano i primi 32 che si sfidano nelle ultime due giornate. Oltre ad essere il Major più difficile (solitamente il vincitore chiude intorno al par del campo), un’altra delle particolarità riguarda i playoff. Fino al 2018 se due o più giocatori avessero chiuso in parità, il playoff si sarebbe svolto il lunedì sulla lunghezza di 18 buche. Da due anni a questa parte, si è deciso di ridurre a due le buche di spareggio, rendendo il torneo più snello e compatibile con le televisioni, gli impegni dei giocatori e dei tifosi.
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