Arriva una nuova svolta per il vaccino contro il coronavirus

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Di Redazione Metropolitan

Arrivano buone notizie, un possibile vaccino contro il coronavirus. In arrivo tra poche settimane, alla fine di questo mese, inizieranno i test accelerati sull’uomo di un vaccino sviluppato con una collaborazione tra Italia e Inghilterra, precisamente tra un’azienda di Pomezia e un’università britannica, probabilmente pronto a settembre se andrà tutto bene.

Test vaccino su 550 volontari

I test, su 550 volontari sani, riguardano il vaccino messo a punto dall’azienda Advent-Irbm di Pomezia insieme con lo Jenner Institute della Oxford University, ha annunciato L’ad di Irbm Piero Di Lorenzo. Si prevede, afferma, di rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole”.

Un team inglese vicino al vaccino: “Se tutto andrà bene, arriverà a settembre”

L’ultimo studio in ordine di tempo è quello dell’Università di Oxford che ha addirittura la quasi certezza di aver imboccato la strada giusta nella corsa al vaccino. “Abbiamo al momento l’80% di certezza che funzioni”, ha dichiarato la dottoressa Sarah Gilbert, a capo della squadra di ricerca inglese. “Sono fiduciosa che un vaccino sarà pronto per settembre”, ha proseguito.

Farmaco già in fase di sperimentazione

Il farmaco è già in fase di sperimentazione e i risultati fin qui ottenuti pare siano sorprendenti. Il dottor Peter Openshaw, consigliere del governo britannico sui temi scientifici, ha detto al Telegraph che “potremmo vedere un segnale positivo in tempi rapidissimi, forse già nelle prossime settimane”. La differenza rispetto a tutti gli altri vaccini scoperti in passato è che stavolta, vista la grande emergenza pandemica, si possa abbattere il muro dei sei mesi di attesa richiesti solitamente dalla burocrazia in tali sperimentazioni. Questo, ovviamente, permetterebbe di andare a meta in tempi decisamente più rapidi. “Se tutto andrà bene, grandi quantità di vaccino potranno cominciare ad essere prodotte a settembre”. Sarebbe un risultato clamoroso, mai raggiunto prima nella lunga storia dei vaccini.