Villa Borghese, 12 Luglio 1903 apre al pubblico in tutta la sua magnificenza

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Di Redazione Metropolitan

Villa Borghese, il 12 luglio 1903 viene ufficialmente aperta ai visitatori. É il quarto parco pubblico più grande della Capitale dopo l’area pubblica del Parco regionale dell’Appia Antica, Villa Doria Pamphilj e Villa Ada. L’ampia area contiene spazi diversi e dal grande valore non solo naturalistico (come i giardini all’italiana e quelli di stile inglese), ma anche storico-culturale tra monumenti, musei e bellissime fontane.

Per il Metropolitan Today di oggi, ripercorriamo la storia di questo straordinario gioiello della Capitale, dalla sua formazione fino al 12 Luglio del 1903, appunto, data in cui finalmente tutta la cittadinanza ha potuto ammirare la sua magnificenza.

Villa Borghese, “villa di delizie”

Il nucleo originario del parco nel 1580 apparteneva già alla famiglia Borghese. Grazie all’impegno del cardinale Scipione Borghese (nipote di Papa Paolo V) si è avuto un primo ampliamento dell’area in seguito ad una serie di acquisizioni. L’obiettivo, infatti, era quello di realizzare una vera e propria “villa di delizie”, e il giardino più imponente della storia di Roma

VillaBorghese, Uccelliera
VillaBorghese, Uccelliera

Il nome della villa deriva dalla prima residenza del Cardinal Scipione Borghese, il “Casino Nobile”, fatto edificare all’inizio del Seicento su progetto di Flaminio Ponzio e di Giovanni Vasanzio e trasformato nel Novecento in museo. Una delle più prestigiose raccolte di opere d’arte dal XVI al XVIII secolo, con capolavori di artisti quali Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Bernini e Canova.

Fontana dei cavalli marini_Photocreidit:denisbelli
Fontana dei cavalli marini_Photocreidit:denisbelli

Dopo il primo intervento di ristrutturazione e ampliamento operato per volontà del cardinale, a partire dal 1766 è il principe Marcantonio IV Borghese a prendere l’iniziativa di abbellire ulteriormente il parco. Il principe intraprende consistenti lavori di trasformazione che interessarono i principali edifici, in particolare il Casino nobile ed il Casino dei Giuochi d’acqua (attuale Aranciera), ed in modo sostanziale il parco. L’intervento di maggiore rilievo fu la realizzazione del Giardino del Lago.

Villa Borghese, Tempio di Esculapio_Photocredit: Jean-Christophe BENOIST
Villa Borghese, Tempio di Esculapio_Photocredit: Jean-Christophe BENOIST

Nei anni dell’Ottocento è invece Camillo Borghese ad ingrandire ulteriormente la zona. A partire dagli anni venti Camillo affida i lavori di armonizzazione delle nuove proprietà all’architetto Luigi Canina che  diede alla Villa un nuovo assetto formale, con numerose piccole fabbriche di ispirazione eclettica e neoclassica. 

L’apertura al pubblico

La peculiarità di Villa Borghese sta proprio in quanto accadde nei primi anni del’900. A differenza delle altre imponenti ville patrizie della capitale, tutte lottizzate con i rispettivi edifici gradualmente demoliti, nel 1901 l’ampio terreno fu acquistato dallo Stato italiano, che due anni dopo lo cedette ufficialmente al Comune di Roma. Ecco perché Il 12 luglio del 1903 la Villa viene per la prima volta aperta al pubblico. Nell’atto di cessione lo Stato mantiene la proprietà del Casino nobile e della ricca collezione artistica contenuta, per trasformarlo in un museo pubblico.

È tra le ville romane più ricca di testimonianze artistiche e paesaggistiche. Al suo interno ci sono edifici, sculture, monumenti e fontane, opera di illustri artisti dell’arte barocca, neoclassica ed eclettica. Il tutto è contornato da alberi secolari, laghetti, giardini all’italiana e grandi spazi liberi. Comprende una gran quantità di specie sempreverdi, pini domestici con esemplari bicentenari, abeti e cedri.

Valle dei Palatani_Photocredit: SA 4.0,AlessandroP76
Valle dei Palatani_Photocredit: SA 4.0,AlessandroP76

Villa Borghese, per la sua incredibile concentrazione di musei e istituti culturali, è definita, a ben vedere, “Parco dei Musei”. Spesso ritratta da artisti famosi, ispiratrice di manifestazioni artistiche e pagine di letteratura, mantiene totalmente intatta, ancora oggi, lo splendore e la magnificenza di un tempo. Lascia ancora senza parole.

Ilaria Festa

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