Vinicio Capossela: l’artista dietro le sue canzoni più famose

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Di Alessandro Carugini

Cantautore, scrittore e polistrumentista, Vinicio Capossela è uno degli artisti più importanti della musica italiana. Grazie all’intuito di Francesco Guccini, la sua carriera inizia nel 1990 con l’album “All’una e trentacinque circa” che conquista la Targa Tenco. Nei suoi lavori si evince tutta la sua poliedricità artistica che gli permette di cambiare registro ad ogni opera con chiare contaminazioni letterarie.

Chi è Vinicio Capossela

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Nato in Germania da genitori originari dell’Irpinia, il padre è di Calitri, la madre di Andretta, viene chiamato Vinicio. Il nome è un omaggio al celebre fisarmonicista Vinicio, autore di molti dischi per la Durium negli anni sessanta, di cui il padre è fan. Torna poco dopo in Italia con la famiglia e si stabilisce a Scandiano in provincia di Reggio Emilia. Cresce artisticamente nei circuiti underground dell’Emilia-Romagna, fino ad essere notato da Francesco Guccini, il quale lo porta al Club Tenco nel 1990 che lo lancia nel music business.

Vinicio Capossela ne ha fatta di strada dal 90 ed oggi è considerato uno dei cantautori più apprezzati e acclamati della sua generazione. I suoi brani sono originali, ricchi di significato e dal sapore universale. Canzoni che sono intrise di fascino e hanno l’odore della multiculturalità, che si ricollega a un tempo sospeso, etereo e a una sorta di incredulità di fondo. Scopriamo insieme alcuni brani più amati e conosciuti dell’eclettico musicista.

Ovunque proteggi

Questo brano è contenuto nell’omonimo album del 2006. Si tratta di una canzone che parla di un amore lasciato andare, poiché non si è saputo tenerlo con sé. Un testo in cui il rammarico e l’abbandono si fanno avanti, misti a un malessere di sottofondo che sfocia in un desiderio di profonda liberazione. “Ovunque proteggi” è uno dei più grandi successi commerciali di Vinicio Capossela e ha venduto oltre 80 mila copie permettendo all’artista di conquistare il disco di platino.

Ultimo amore

Canzone presente nell’album Modì del 1991. Il brano rappresenta una ballad in cui il cantautore parla, ancora una volta, di amore e di speranza, anche se l’epilogo del brano è decisamente malinconico.

Polpo d’Amor

Questo pezzo è contenuto nell’album Marinai, profeti e balene, pubblicato nel 2011. Nel testo poesia e mito si intersecano, si intrecciano, trasformando il cantautore in Ulisse, e si fa strada tra sirene e vascelli fantasma. Una canzone estremamente suggestiva e affascinante.

Corre il soldato

Questo brano fa parte dell’album, Canzoni a manovella, pubblicato nel 2000. Nella canzone si parla di amore, un sentimento che si intreccia, inevitabilmente, anche con la guerra: “Brancola la sposa, brancola il suo velo di rosa si strappa a pezzi, dorme e non riposa e un treno ancora non la porta più per me”. Struggente.

Il ballo di San Vito

La canzone fa parte dell’album omonimo del 1996. Il contesto in cui è calato il brano è prettamente agreste e rurale, visto che si parla di canti antichi, sagre e contrade di un tempo. Un ritorno ad un mondo migliore, dove le piccole cose, ci facevano stare bene. Una tarantella scatenata presente anche nella colonna sonora del film “Il 7 e l’8” di Ficarra e Picone. Il titolo del brano fa riferimento alla malattia Corea di Sydenham.

All’una e trentacinque circa

Nel 1990 Vinicio Capossela pubblica il primo album “All’una e trentacinque circa”. Il singolo omonimo è il primo successo del cantautore che in pochi minuti descrive al meglio l’atmosfera che si vive in un locale. Della sua prima opera, il cantautore ha dichiarato: «I suoni fanno da sfondo al mio mondo immaginario. Un mondo pieno di guai, affollato di guitti stralunati, strade chiassose e vecchie macchine».

…E Allora Mambo!

Con l’album “Modì” arriva anche il successo commerciale grazie anche al singolo “…e allora mambo!”. Un brano orecchiabile che gode di un’ottima pubblicità grazie alla trasmissione “Su la testa”. Nel 1999, otto anni dopo la sua uscita, il brano farà da colonna sonora e darà il titolo ad un film diretto da Lucio Pellegrini e che vede come protagonisti Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Luciana Littizzetto.

Scivola vai via

Canzone presente nel primo album dell’artista irpino. Pochi giri di parole: è un brano emozionante, incalzante, malinconico, tetro. Il racconto di un’esperienza o, forse, di un amore senza alcuna retorica; “ogni cosa passa e lascia” sono quei momenti che scivolano con la stessa fluidità di tutto ciò che poi diventa inafferrabile. Tutto sembra passare, andare via, eppure all’ultima nota ci si trova di nuovo “nel vetro dietro al bar”, dove tutto era cominciato.

Che Coss’è L’Amor

Visto i mondiali di calcio in Qatar non potevamo chiudere questa lista se non con questo brano! Nel 1994 esce l’album “Camera a sud” influenzato da suoni e riferimenti dell’America Latina. Tra i brani presenti c’è anche “Che coss’è l’amor”, divenuto celebre perché utilizzato da Aldo, Giovanni e Giacomo nel film “Tre uomini e una gamba” durante la scena della partita sulla spiaggia tra l’Italia e il Marocco.

Alessandro Carugini

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