Zweisamkeit, parole dal mondo: l’idilliaco stato di isolamento ricercato da una coppia

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Di Stella Grillo

Nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo , Zweisamkeit; un termine tedesco riferito alla felicità sperimentata nel ritrovarsi, in solitudine, con la persona amata.

Zweisamkeit, lo stato paradisiaco della ”solititudine in due”

Un termine tanto impronunciabile quanto intraducibile. Zweisamkeit, infatti, proviene dalla lingua tedesca e, letteralmente, significa ”solitudine in due”. Non esiste una vera e propria corrispondenza semantica in italiano; tuttavia, quando all’interno della lingua italiana si nomina il concetto di ”solitudine” è facile pensare sempre a uno stato negativo immaginando a una persona isolata dagli altri o asociale. Zweisamkeit è, invece, tutt’altro. In lingua tedesca si riferisce alla vita di coppia e ha un’accezione positiva. L’ essere in coppia, e quindi in due, è solo una solitudine raddoppiata. Si può quindi riferire a un idilliaco stato di esclusione, dagli altri rapporti o dall’ambiente circostante, fra due persone che ricercano e bramano questa condizione di isolamento dal mondo. Semanticamente, è di sicuro una parola magica visto che indica una solitudine condivisa; un ossimoro armonioso quasi, in quanto è molto difficile sperimentare l’esser solo in compagnia di qualcun altro. Eppure la parola Zweisamkeit  è riferita verosimilmente a una coppia; un rapporto formato da due (zwei) persone che bastano a sé stesse senza aver bisogno del mondo circostante e dei contesti esterni. La sua etimologia può ricostruirsi quindi in Einsamkeit che singnifica solitudine e, per l’appunto, zwei, due.

Un termine dalle connotazioni soggettive

La connotazione che si può dare al termine è, certamente, del tutto soggettiva. Sperimentare lo stato che la parola Zweisamkeit descrive, isolandosi dal resto del mondo, non è sicuramente considerato idilliaco da ogni coppia. Chiudersi in un mondo dove l’altro non può accedere, non esiste e si esclude la possibilità di una eventuale presenza indica anche l’alienazione della coppia dalla realtà. Si vive in una società, si è parte integrante di un mondo in cui ognuno deve cooperare ; nonostante la magia della parola denoti un significato sia romantico che idilliaco non è del tutto consona a un modo di vivere ottimale, all’interno di un tessuto sociale. Lo stato celestiale e ultraterreno in cui due anime si ritrovano, beandosi di loro stesse, intente a creare un alone di solitudine che fa da schermo con le altre parti del cosmo deve essere del tutto temporaneo. Uno status fugace di cui goderne a tratti affinché non ci si allontani troppo da sé stessi e dall’umanità. D’altronde, in una sua famosa canzone, Giorgio Gaber cantava ”Libertà è partecipazione”; non bisogna dimentica che l’altro, in ogni sua sfumatura, è importante alla crescita di ognuno.

Stella Grillo

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