Leonardo da Vinci, nato il 15 Aprile del 1452 e morto proprio oggi, il 2 Maggio del 1519. Se dovessimo descrivere la figura più chiacchierata, studiata e amata della storia dell’arte mondiale, avendo a disposizione una sola parola, la scelta sarebbe a dir poco difficile. Ma forse la più adatta sarebbe: disobbedienza. Leonardo era un disobbediente del suo tempo e come tale, sviluppò un’intelligenza fuori dal comune che lo ha portato ad essere il genio che noi tutti oggi conosciamo ed ammiriamo.

Poco lavoro e tantissimo studio

Difficile definire Leonardo. Grazie al Vasari sappiamo che aveva un carattere particolare e conosciamo alcuni aneddoti sulla sua vita che ci permettono di capire l’effettiva personalità di questo grande uomo. Sappiamo che lavorava (nel senso stretto del termine) molto poco e che quando si cimentava in qualcosa, non sempre portava a termine i suoi progetti. Era però  un grande studioso ed un uomo curioso di qualsiasi cosa. La sua curiosità quasi vorace ed ossessiva, lo portava ad interessarsi e a studiare qualsiasi cosa. Dall’architettura, all’ingegneria, alla geometria, all’anatomia umana e animale, alla botanica e persino alla musica. 

Pochi forse sanno, infatti, che Leonardo era anche un musico. Lo stesso Vasari ci racconta che mentre i suoi illustri colleghi vennero chiamati a Roma dal Papa per realizzare opere grandiose, lui fu “spedito” da Ludovico il Moro a Milano per fargli da musicista. Tutto pur di allontanarlo dalla corte papale. Evidentemente con il suo carattere non era molto apprezzato dal Pontefice. Leonardo non è uno scienziato ma si pone molte domande e tenta con tutti i suoi mezzi di confutare le regole stabilite da chi effettivamente lo era. Tantissimi i taccuini che ci sono pervenuti, all’interno del quale Leonardo si appuntava qualsiasi cosa in modo minuzioso. Una testimonianza preziosissima degli infiniti e svariati studi che Da Vinci fece sulle materie più disparate. Tutti accompagnati da precisissimi disegni tecnici che rasentano la perfezione per il modo in cui sono stati realizzati. 

Artista senza padroni

Molti cadono nell’errore di chiamare Leonardo da Vinci pittore. Il termine è, però, senza dubbio riduttivo. Sebbene  la pittura per lui venisse prima di ogni altra cosa e sappiamo che si dedicò a quest’arte con più costanza rispetto alle altre, non possiamo etichettarlo come tale. Pochissime le opere pittoriche che lui ha effettivamente realizzato ed alcuni di questi capolavori sono addirittura rimasti incompiuti. Leonardo amava dipingere, ma, a differenza dei suoi colleghi dell’epoca, lo faceva esclusivamente per se stesso. 

L’unica commissione che accettò fu quella delCenacolochiesta a Leonardo dai Domenicani a Santa Maria delle Grazie. Sarà un caso che l’unica opera realmente commissionata è stata dipinta da Leonardo in modo approssimativo e con delle tecniche totalmente inadatte al luogo, tanto da aver rischiato la cancellazione ai giorni nostri? Non si firmò neanche, dopo averlo terminato in 5 anni lunghissimi. Questo è Leonardo. Uno studioso che vive la sua vita cercando di interpretare e svelare i misteri del mondo. Un uomo che non vuole restrizioni e padroni, tanto da vendere a chi dice lui le poche opere richieste da terzi. L’iconica Gioconda, ad esempio, non fu data al legittimo proprietario, il marito della ritratta Lisa Gherardini. Al termine del lavoro Leonardo decide di venderla al Re di Francia

Leonardo da Vinci artista onnivoro

Essendo uno studioso, prima di ogni altra cosa, spesso non riusciva a mettere in pratica i suoi progetti. Questo perché gli mancavano le conoscenze tecniche indispensabili per la realizzazione. Era, però, senza dubbio, un uomo troppo in anticipo per i tempi. La sua intelligenza non fu apprezzata proprio da tutti i suoi contemporanei. Leonardo da Vinci era prima di tutto un teorico. Per sua stessa ammissione: “la mano non può aggiungere nulla al pensiero”. E forse proprio per questo la maggior parte dei suoi progetti rimasero solo sulla carta. Vasari stesso scrive “cominciò molte cose, ma poche ne finì”. Solo il disegno è la cosa che non ha mai abbandonato.

Leonardo è quello che ai giorni nostri chiameremmo “personalità multitasking”. Curioso com’era, imparò tante cose, di argomentazione differente. Progettò un prototipo di telaio con spoletta automatica, ben 280 anni prima della Rivoluzione Industriale. Progettò delle macchine belliche perfette, anche se rimasero solo sulla carta perché inascoltate dai governatori dell’epoca. Disegnò una sorta di macchina per volare e progettò con dei disegni perfetti dal punto di vista architettonico, degli edifici e delle piazze.

Leonardo è un artista onnivoro. Se quindi fossimo costretti a descriverlo con poche parole, queste sarebbero senza ombra di dubbio: ricerca, sperimentazione e proposta di novità. Da Vinci è stato il primo artista moderno. Il primo artista non cortigiano. Non aveva padroni, non aveva committenti e quello che realizzava lo faceva per sé e per nessun altro. Con la sua arte oratoria e la sua dialettica estremamente persuasiva, riusciva a convincere gli altri di poter realizzare cose che lui stesso sapeva impossibili da mettere in pratica. Una personalità del genere difficilmente può essere eguagliata. E forse per questo, quando si parla di Da Vinci sono tantissime le supposizioni e le fantasie che si ricamano attorno alla sua particolare indole.

“Nessun altro mai gli fu pari”

Giorgio Vasari

Ilaria Festa