«Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.». Nonostante il successo di Blade Runner, capolavoro di Ridley Scott del 1982, l’acclamazione da parte di pubblico e critica non si è tradotta, all’epoca, in alcun Oscar. È il triste destino riservato ai suoi simili: popolari al botteghino, snobbati dall’Academy. L’avveniristico cult movie tratto dal romanzo distopico di Philip K. Dick si è parzialmente riscattato nel 2017, grazie al sequel Blade Runner 2049. Il lungometraggio prodotto da Scott e diretto da Denis Villeneuve ha infatti portato a casa due statuette, per la Miglior fotografia e per i Migliori effetti speciali. Il genere fantascientifico, tuttavia, è spesso relegato a riconoscimenti tecnici, faticando a raggiungere le principali categorie. Basti pensare a 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrik. Pur osannata dai cinefili di tutto il mondo, questa monumentale opera ha vinto un solo premio, a fronte di quattro candidature.

Ci sono state, naturalmente, delle eccezioni. Il Dottor Jekyll, adattamento del 1931 del racconto gotico di Robert Louis Stevenson, ha infatti donato a Fredric March l’Oscar come Miglior Attore. Negli ultimi anni, inoltre, stiamo assistendo ad una graduale inversione di rotta. Nel 2021 è uscito Dune, trasposizione di Villeneuve dell’omonimo libro di Frank Herbert. Già portato sul grande schermo nell’84 da David Lynch, ha sbaragliato la concorrenza in sei settori. Nel 2022, al Dolby Theatre si è imposto Everything Everywhere All At Once, che ha conquistato, partendo da undici nominations, sette Academy Awards, tra i quali Miglior film, Miglior Regia e Miglior Attrice (Michelle Yeoh). Nel 2023, invece, Povere Creaure!, ultima fatica del visionario Yorgos Lanthimos, ha affascinato giuria e spettatori. Questo Frankenstein al femminile ha guadagnato, questo febbraio, quattro meritatissimi Oscar, primo fra tutti quello ad Emma Stone, per la sua straordinaria performance.

Nella speranza che questa sia il principio di una stagione trionfale per una tipologia di film sovente bistrattata, ripercorriamo insieme alcune pietre miliari del cinema di fantascienza.

Star Wars, ma non solo: i film di fantascienza che hanno vinto l’Oscar

La storica intro di Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza, film di fantascienza che si è aggiudicato sei premi Oscar

Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza (1977). Impossibile non iniziare da George Lucas e dal media franchise da lui creato. Il primo capitolo della saga ambientata in una galassia lontana lontana ha dato il via a una space opera amata a ogni longitudine e latitudine, grazie agli iconici personaggi e al genio del regista statunitense. Seguito da altre due pellicole, L’Impero colpisce ancora (1980) e Il ritorno dello Jedi (1983), distribuite a tre anni di distanza l’una dall’altra, l’Episodio IV ha segnato l’inizio della storica e imbattibile trilogia originale di Guerre Stellari. Alla pellicola sono state assegnate sei statuette dorate (Migliore montaggio, Migliore scenografia, Migliori costumi, Migliori effetti speciali, Migliore colonna sonora e Miglior sonoro), più una settima onoraria.

E.T. L’extra-terrestre (1982). La vicenda del tenero alieno E.T., abbandonato accidentalmente sulla Terra, e della sua amicizia con il piccolo Elliott, è uno dei lavori più significativi e apprezzati del regista Steven Spielberg. Presentato in anteprima come film di chiusura del Festival di Cannes il 26 maggio 1982, si è rivelato un blockbuster immediato, superando Guerre stellari e diventando, per un periodo, il film con il maggior incasso di sempre. La pellicola ha riscosso quattro Awards, incluso il quarto Oscar per la Miglior Colonna Sonora Originale a John Williams.

Jurassic Park (1993). È possibile superare se stessi? A quanto pare sì, se si è Spielberg. Il record d’incassi detenuto per undici anni da E.T., infatti, è stato disintegrato da Jurassic Park, che ha mantenuto il primato fino all’uscita di Titanic, nel 1997. Il film, basato sull’idea dell’autore Michael Crichton, non ha bisogno di presentazioni. Gli innovativi e ancora impressionanti effetti visivi, la minuzia di particolari in ogni singolo fotogramma, la realizzazione di dinosauri incredibilmente verosimili, con buona pace della CGI, è le indimenticabili musiche firmate dal compositore John Williams hanno reso il kolossal una delle opere cinematografiche più influenti e memorabili di sempre. Un tripudio coronato da tre premi Oscar (Migliori effetti speciali, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro).

Alien (1979). Pionieristico Sci-Fi di Ridley Scott, è stato un progetto ambizioso per gli anni Settanta, ma assolutamente riuscito e rivoluzionario. La commistione del genere fantascientifico con l’horror, impreziosito dall’intensa Sigourney Weaver, che lotta con una forma di vita xenomorfa ostile e feroce. Il lungometraggio, primo di una fortunata serie, ha ricevuto una statuetta per i Migliori effetti speciali. È andata meglio al seguito, che ha visto James Cameron dietro la cinepresa. Aliens- Scontro finale ha messo le mani sul premio per i Migliori Effetti Visivi e per il Miglior Montaggio del Suono.

Il cinema fantascientifico degli anni Duemila

Matrix (1999). Era il 1999, il tramonto di un’era. Quale modo migliore per salutare il nuovo Millennio in arrivo, che attraverso Matrix, meraviglia cyberpunk di Andy e Larry Wachowski? Rilettura in chiave futuristica del mito della caverna di Platone, Matrix ha avuto uno sconfinato impatto culturale, che gli ha portato fama e ricavi stellari. Nel 2012 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Le avventure di Neo, interpretato da Keanu Reeves, hanno esaltato generazioni di cineasti, che hanno atteso con trepidazione i nuovi episodi, forse non sempre all’altezza delle aspettative. Il film ha ottenuto l’Oscar per tutte le categorie in cui era nominato (Miglior montaggio, Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro, Migliori effetti speciali).

Avatar (2009). James Cameron ha tentato di affondare Titanic e i risultati del suo stesso lavoro, e lo ha fatto con Avatar. Scritto, diretto, co-prodotto e co-montato dal regista canadese in persona, è stato realizzato totalmente in tre dimensioni e diffuso principalmente in 3D e in 3D IMAX, ma anche nel classico formato 2D. Il film è divenuto il nuovo campione d’incassi a livello globale, battuto solo dieci anni dopo da Avengers: Endgame. È tornato, però, al primo posto nel 2021, grazie al mercato cinese. La fiaba ecologista di Cameron è stato candidato a nove Oscar, tra cui Miglior Film, ottenendone tre (Miglior fotografia, Miglior scenografia, Migliori effetti speciali).

Gravity (2013). Nominato a dieci Academy Awards, vincente in ben sette categorie (Miglior regia, Miglior fotografia, Miglior montaggio, Migliori effetti speciali, Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro, Miglior colonna sonora), il thriller futuribile di Alfonso Cuarón ha aperto la 70° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Sandra Bullock e George Clooney sono i due protagonisti, impegnati in quella che avrebbe dovuto essere una semplice missione spaziale, che si trasforma in una corsa contro il tempo.

Inception (2010). Mentre noi affrontavamo il 2010, Christopher Nolan era già nel 3000. L’avanguardista del cinema ci ha abituati a pellicole complesse, mai banali o ripetitive. Inception è un mix di azione, fantascienza e thriller, e ha vinto quattro premi Oscar (Miglior fotografia, Miglior montaggio sonoro, Miglior sonoro, Migliori effetti speciali). A trainarlo, un Leonardo DiCaprio in splendida forma, accompagnato da Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Elliot Page (allora Ellen Page), Michael Caine, Tom Hardy e Cillian Murphy. Un cast stellare per un dramma che esplora il concetto onirico e trascina lo spettatore in un viaggio tra dimensioni, un sogno a scatole cinesi dal quale ci si risveglia con difficoltà. Forse.

Federica Checchia

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