Continua il nostro cammino alla scoperta di quei giocatori protagonisti della scorsa stagione in Superlega, proseguendo nel dare voce a coloro che svolgono il ruolo del libero, ed oggi andiamo ad incontrare uno di quegli atleti che probabilmente, ha fatto il salto di qualità maggiore negli ultimi anni, conquistando la massima serie grazie alla chiamata della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, alle sue prestazioni e al duro lavoro svolto: Alessandro Sorgente.

Alessandro Sorgente, gli inizi
Alessandro Sorgente nasce nella città dei Papi, a Viterbo, nel dicembre 1993, e dopo aver fatto la trafila delle giovanili nella squadra di casa, passa non ancora maggiorenne, alla M. Roma nel 2011 in Serie A1, facendo il secondo ad un monumento nazionale del ruolo quale Mirko Corsano e, inserito in un roster di molti campioni, quali Lebl, Paolucci, Paparoni, Maruotti, Zaytsev, Boninfante, Bjelica, Cisolla, Sabbi, con coach Andrea Giani in panchina.
L’anno successivo per maturare ancora e toccare il campo con maggiore continuità, torna dalle sue parti, scendendo di categoria, in B1, con la maglia del Tuscania e la stagione seguente andare a Civita Castellana, pari categoria, dove rimane due stagioni e riuscendo a vincere nel 2015 il campionato della promozione in Serie A2, con Alessandro Spanakis in panchina.
L’arrivo a Latina
Le sue performances non passano inosservate, tanto da indurre la Hydra Volley Latina ad investire su di lui e portarlo a vestire la propria maglia per puntare al passaggio di categoria: due stagioni vissute intensamente, con la promozione sfiorata di un soffio nel primo anno, mentre nel secondo la squadra domina il campionato vincendo la regular season, ma il regolamento cambiato le impedisce la promozione diretta con il passaggio attraverso i playoff. Le cose però in corso d’opera mutano radicalmente, la società in preda a difficoltà economiche non può più far fronte agli impegni presi e la squadra si sfalda, pur terminando la stagione.

La rinascita e la Superlega
Alessandro vive un momento no, di sconforto, quasi svuotato dagli ultimi mesi trascorsi, arriva però la chiamata in A2 del ritorno a Tuscania, fortemente voluto dal coach Montagnani, che con un lavoro certosino e tanta fiducia, riporta il ragazzo a giocare nuovamente come sa, grazie anche al tanto lavoro svolto sempre con assoluta professionalità da parte dello stesso. Alessandro gioca due stagioni di gran livello, tanto che la scorsa estate arriva il gran salto in Superlega, chiamato a difendere i colori della Globo Sora.

E da qui inizia una nuova favola che facciamo raccontare al diretto interessato………
Quando sono stato contattato da Sora per giocare in Superlega, non riuscivo a realizzare cosa stesse succedendo, sarà scontato dirlo, ma non mi sembrava vero, è stata davvero una gran bella emozione.
Soprattutto Ale se ripensavi al brutto momento personale sportivo trascorso tre anni prima a Latina. Sei riuscito comunque a risorgere, come l’Araba fenice, dalle ceneri e tornare a nuova vita. Giocando un po’ con il tuo cognome non poteva che essere così.
Esattamente, a Latina, tralasciando per un attimo il modo in cui è finita, ho comunque avuto il piacere di incontrare alcune persone davvero speciali, alcuni amici con la A maiuscola con la quale conservo ancora un ottimo rapporto. Posso tranquillamente dirti che se non fosse arrivata la successiva chiamata dal Tuscania, sarei rimasto probabilmente fermo, perché ero un po’ sfiduciato e non avevo molta voglia di andare in giro. Le due stagioni trascorse a Tuscania però hanno fatto sì che ritrovassi fiducia in me stesso, mi sono mosso in un ambiente che conoscevo, ho cercato di concentrarmi solamente sul mio lavoro e fortunatamente mi ha dato molte soddisfazioni, di questo non ringrazierò mai abbastanza tutti coloro che in quei due anni mi hanno aiutato a raggiungere i risultati.
Il racconto delle prime emozioni
Raccontaci il tuo primo anno in Superlega.
Bello, al di là di come si sia chiuso e nonostante con Sora non occupassimo una posizione di prestigio, mi sono molto divertito, giocare a certi livelli è sempre bello ed entusiasmante, è una crescita continua, poi confrontarsi con giocatori con un nome importante è anche motivo di orgoglio per me. Mi ripeto, ringrazierò sempre le società di Civita Castellana e Tuscania per aver permesso che potessi arrivare fin qui e vivere tutto ciò, oltre naturalmente alla Argos Volley Sora che ha creduto e avuto fiducia in me.

Che approccio hai avuto al campionato?
Ma non è che puoi stare tanto lì a pensare, scendi in campo cercando di fare del tuo meglio. Da dire che quest’anno il livello è stato davvero molto alto e lo sarà anche il prossimo, ci sono state squadre molto ben attrezzate con giocatori capaci di fare la differenza.
Alessandro, rivolgendoti ai nostri lettori più giovani o parlando proprio ai ragazzi che giocano nelle giovanili, spieghiamo un po’ loro come si riescono a gestire certi colpi che viaggiano a velocità siderali.
Allenamento, tanto allenamento, lavorando sodo in palestra tutti i giorni, piano piano ti abitui ai colpi e a certi movimenti da fare per riuscire nella loro gestione. Da dire che si sono giocatori che tirano talmente forte che spesso, pur allenandoti, non riesci a prenderli, ma lavorando, e in questo la tecnologia ci viene incontro, studiando i video, le traiettorie dei colpi di ogni attaccante, spesso si riesce ad anticipare le loro mosse e a risultare efficaci per il gioco della propria squadra.
Il suo prossimo futuro
Il prossimo campionato giocherai in una società storica, in serie A2, con Santa Croce. Dacci le prime impressioni da neo biancorosso.
Hai detto bene, è una società storica, ritroverò un allenatore che conosco, come Paolo Montagnani, con la quale ho già lavorato e dopo essere stato contattato dalla società, non ci ho pensato più di tanto a decidere. La società sta lavorando bene, ha confermato degli atleti importanti e lavorando in palestra con spirito di sacrificio, possiamo arrivare lontano. Sono molto contento, ho avuto alcuni contatti con altre società, ma i più concreti e decisi sono stati i dirigenti toscani che mi hanno convinto a vestire la loro maglia.

Chiudiamo Ale con un’ultima domanda: hai avuto modo di lavorare con diversi allenatori bravi e altrettanti compagni di squadra in gamba, chi o cosa ti ha lasciato maggiormente un ricordo piacevole o più utile?
Ma non desidero fare nomi o altro, diciamo che bene o male tutti hanno lasciato in me un ricordo particolare, da qualcuno ho appreso di più, da altri meno, ma questo è il corso della vita e dei rapporti. Ogni anno trascorso in ogni squadra per me è stato importante, sarò ripetitivo, magli anni trascorsi a Civita e Tuscania, sono stati quelli che maggiormente hanno inciso sulla mia vita professionale e umana.
Alessandro Sorgente nonostante i traguardi raggiunti, continua a rimanere un ragazzo decisamente umile, persona gradevole e sempre sorridente, disponibile, pronto e cortese per una piacevole chiacchierata, circondato dai tanti amici conosciuti anche sui campi da beach volley, l’altra sua grande passione, e anche e soprattutto dal sostegno incondizionato dei suoi genitori, onnipresenti, con estrema discrezione, ad ogni partita di Alessandro.
Crediamo che, riprendendo il titolo di questo articolo, abbia avuto i giusti riconoscimenti dopo qualche momento no, la sua forza di emergere, di lavorare, di arrivare, ha fatto sì che potesse calcare i parquet della Superlega, sogno di ogni giovane pallavolista italiano, traguardo strameritato: good luck Sorge!!!
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