Tutte noi siamo cresciute a cartoni Disney e libri di favole in cui un’intrepida principessa, fornita di chioma fluente e pelle di alabastro (no filtri Instagram), sconfigge il cattivo e sposa il grande amore.

Inconsciamente crediamo che esista il grande amore, che da un unico bacio lo riconosceremo e che saremo per sempre felici e contente (speriamo che uno zio lontano gli abbia lasciato una casa di proprietà e speriamo ancora di più che abbia poche tare mentali in famiglia).

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Scarpetta di Cenerentola. fonte: blog di moda – amore

Possiamo andare a cena con le amiche tutti i venerdì sera, partire per la Patagonia con lo zaino in spalla (se non soffr i di pressione bassa), essere professionalmente realizzate, ma la convinzione che là fuori esista la nostra anima gemella non ci abbandonerà mai. Siamo donne, il buon vecchio sano romanticismo fa parte del nostro patrimonio genetico.

E i principi azzurri dei nostri sogni dove sono? Nei migliori dei casi è un porto sicuro che conosciamo dal liceo, ci porta ogni anniversario nello stesso ristorante ma ogni anno resta (il così detto “uomo tasso”). Altre, invece, si imbattono in str—i playboy che sono convinte di poter redimere (tesori ma le vostre nonne non vi hanno insegnato che gli uomini non sono bottiglie di vino invecchiate?  Nei migliori dei casi col tempo peggiorano).  Nei tempi moderni, il timido cronico è diventato il nostro follower più accanito, vede tutte le storie in tempo reale, ma non ha l’ardore di commentare (anche per qualsiasi matrona del ton inglese sarebbe logico). E poi c’è il nostro preferito in assoluto, colui che semplicemente non ha voglia di impegnarsi, eterni Peter Pan del tavolo fisso in discoteca.

Ammettiamolo, nell’epoca dove l’uomo medio soffre di filofobia, sognare topini canterini e fatine amorevoli è quasi più realistico del fantomatico “principe azzurro”. Queste righe vi appaiono deprimenti quanto veritiere? Donne non arrendetevi!

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Scena finale film emma (1996) fonte: miaworld.com amore

Se c’è una cosa che abbiamo imparato con le nostre eroine preferite è che la fine non è tale fino a quando non è lieta, che la perfezione non esiste se non nella seconda dimensione e che forse i personaggi secondari poco appariscenti nascondono un vero tesoro. A volte l’ultimo uomo con cui usciremmo è l’unico con cui saremmo sempre dovute uscire. Il grande amore si cela più sotto un invito a fare colazione che un invito a cena. Diamo più spazio a chi sceglie di svegliarsi insieme a noi e che non si accontenta solamente di darci la buonanotte.