Cantante, produttrice discografica, attrice e conduttrice, Caterina Caselli è conosciuta con il soprannome Casco d’oro per l’acconciatura che l’ha caratterizzata negli anni di maggior successo.

In seguito a un periodo di gavetta come bassista nei complessi delle balere emiliane, partecipa a diciassette anni a Voci Nuove di Castrocaro, dove arriva in semifinale. L’anno dopo, nel 1964, firma per l’etichetta discografica CGD della famiglia Sugar e incide la versione italiana di “Baby please don’t go” dal titolo “Sono qui con voi”.

Caterina Caselli: gli anni del successo

Nel 1966 Adriano Celentano rifiuta il brano “Nessuno mi può giudicare”, che viene affidato per il Festival di Sanremo alla giovane cantante modenese; in quell’occasione la Caselli si presenta al pubblico con un’acconciatura bionda a caschetto, da cui nascerà il suo soprannome. Il singolo, dal testo sconvolgente per l’epoca (rivendica per la donna la possibilità di scegliere tra più uomini), registra più di un milione di copie vendute ed è al primo posto in classifica per undici settimane consecutive. Sull’onda del successo, il regista Ettore Maria Fizzarotti la ingaggia per girare l’omonima pellicola.

Quello stesso anno la cantante trionfa al Festivalbar con il brano “Perdono”. Nel 1967 esce il 33 giri intitolato “Casco d’oro” e il successo “Sono bugiarda”, versione italiana del brano “I’m a believer” dei Monkees. La Caselli in quel periodo comincia a condurre il programma televisivo Diamoci del Tu insieme a Giorgio Gaber, che sarà anche il titolo del suo nuovo lavoro discografico. Inoltre, è protagonista del film musicale “Io non protesto” insieme a Terence Hill.

L’attività discografica

In seguito al matrimonio con Piero Sugar avvenuto nel 1970, la cantante dirada l’attività artistica e uno dei suoi ultimi lavori televisivi è la partecipazione a una puntata di Senza Rete, dove canta dal vivo i suoi più grandi successi. Nel 1975 si ritira ufficialmente dalle scene musicali con l’ultimo album “Una grande emozione”. Di lì in avanti si dedica totalmente all’attività di talent scout e produttrice discografica, fondando nel 1977 l’etichetta Ascolto.

Alla fine del 1982 l’Ascolto chiude e la Caselli decide di continuare con la strada della discografia presso la CGD, che successivamente entra nel gruppo Sugar. Dalla Sugar Music l’artista lancia cantanti come Giuni Russo, Andrea Bocelli, Elisa, i Negramaro, Raphael Gualazzi e i giovanissimi Madame e Sangiovanni. Una carriera all’insegna dell’arte per colei che più di cinquant’anni fa ha cantato <<Ognuno ha il diritto di vivere come può>>, portando avanti un messaggio d’avanguardia.

Flavia Carrogu

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