“Il cimitero dei libri dimenticati”, una storia che non ha principio né fine

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Di Redazione Metropolitan

Biblioteca. PhotoCredit: dal web.
Biblioteca. PhotoCredit: dal web.

Il cimitero dei libri dimenticati è una tetralogia di Carlos Ruiz Zafòn, scrittore spagnolo che, dopo essersi dedicato a componimenti per i più piccoli, decide di scrivere saghe letterarie che hanno la capacità di catturare l’attenzione dei lettori di tutte le età.

“Il cimitero dei libri dimenticati”, la tetralogia-capolavoro di Zafòn

La tetralogia più celebre composta da Zafòn è articolata da quattro romanzi, la cui pubblicazione non coincide con l’ordine cronologico seguito nella narrazione. Lo stesso autore, dopotutto, ha dichiarato che si tratta di una storia che non ha principio né fine, ma solo porte d’accesso. Porte che sono, appunto, i quattro romanzi: L’ombra del vento (2002), Il gioco dell’angelo (2008) e Il prigioniero del cielo (2011). Infine, chiude la raccolta Il labirinto degli spiriti, pubblicato nel 2016.

Tutti ambientati nella Barcellona tra la Seconda Guerra Mondiale e gli anni ’50, i romanzi si concentrano sulla storia di personaggi le cui vite continuano ad intrecciarsi. In particolare, spicca la figura di Daniel Sempere, che vediamo nella sua evoluzione da ragazzino a padre. Il suo inseparabile e stravagante amico Fermín Romero de Torres lo accompagna sia nelle sue avventure che nella vita quotidiana nella libreria Sempere, ereditata dal padre. Tra misteri, omicidi, storie d’amore e di coraggio, i quattro testi riescono a tenere incollati gli occhi dei lettori fino alla fine.

Carlos Ruiz Zafòn. PhotoCredit: dal web.
Carlos Ruiz Zafòn. PhotoCredit: dal web.

I libri, veri protagonisti della tetralogia

Tra gli innumerevoli personaggi che si incontrano nella saga di Zafòn, il principale protagonista della storia è il libro stesso. Fin dalla prima pubblicazione, leggere questa tetralogia suscita l’incredibile desiderio di trovarsi insieme a Daniel Sempere, nel corso delle sue avventure, immersi tra distese infinite di libri dimenticati. Probabilmente, chi è appassionato di lettura e chi persino si ritrova ad amare l’odore dei libri sarà ammaliato da questi capolavori, in grado di far sognare un mondo incantato, tra storie sepolte e magia.

Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di libri e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.

Ricordo ancora quando trovai L’ombra del vento, nascosto tra una pila di libri impolverati di un mercatino. Mi incuriosì subito, forse per il titolo stesso, che trasmetteva già un’aria di mistero. E fu così che mi ritrovai a leggere Zafòn senza mai stancarmi, con l’estrema necessità di arrivare alle conclusione, così da risolvere gli enigmi dietro ai quali si dispiegava l’intera narrazione.

Il cimitero dei libri dimenticati: la storia

Nel primo libro conosciamo Daniel, un giovane topo di biblioteca, che ci racconta la storia della sua famiglia e della libreria che gestisce con suo padre. Ben presto scoprirà che c’è molto di più dietro ad un semplice negozio, molto di più dietro ad un semplice libro che ha letto da ragazzino. Quest’ultimo sarà centrale nella narrazione. Il libro ritrovato per caso, infatti, in un luogo segreto, il cimitero dei libri dimenticati, si rivelerà speciale: cela un mistero che il protagonista si impegnerà a svelare.

Un ideale cimitero dei libri dimenticati. PhotoCredit: dal web.
Un ideale cimitero dei libri dimenticati. PhotoCredit: dal web.

Nel secondo libro, invece, facciamo un salto nel passato e conosciamo un altro personaggio, uno scrittore: David. Il suo destino è legato alla libreria dei Sempere e a quella che pare una maledizione che vede coinvolto David in prima persona.

Terzo e quarto libro: la storia si infittisce

Nel terzo romanzo siamo ancora nel passato, poco dopo gli avvenimenti del libro precedente, e Zafòn con incredibile maestria non solo approfondisce la storia di uno dei suoi personaggi migliori, Fermìn, ma arricchisce di dettagli e collegamenti la trama originale, con alcuni dei colpi di scena più belli dell’intera saga.

Nel quarto libro siamo proiettati alla fine degli anni ’50. Daniel Sempere non è più il ragazzino che abbiamo conosciuto tra i cunicoli del Cimitero dei Libri Dimenticati. Il mistero della morte di sua madre Isabella ha aperto una voragine nella sua anima, un abisso dal quale la moglie Bea e il fedele amico Fermín stanno cercando di salvarlo.

È incredibile come i libri, e più nello specifico la letteratura, siano così rilevanti in questa storia di misteri e avventure familiari. Zafòn è stato in grado di renderli parte integrante di un disegno vasto e intricato. Chiunque si approcci ai suoi libri non riuscirà più a distaccarsi dalla lettura.

Martina Pipitone