Tassativo Draghi nel suo discorso tenuto in Senato questa mattina alle 9:30, che ha illustrato gli obiettivi del governo da lui presieduto e ha impostato quelli ancora da conseguire, tra cui la fine della dipendenza dal gas russo. Il presidente del Consiglio ha definito “inaccettabili” i legami economico-energetici con la Federazione di Putin, “conseguenza di decenni di scelte miopi e pericolose“. Ha poi sottolineato l’intervento del suo esecutivo nel ridurre “dal 40% a meno del 25% le importazioni, e intendiamo azzerarle entro un anno e mezzo. Ciò dà tranquillità per il futuro dell’industria e delle famiglie e rafforza la nostra sovranità nazionale“. Promette quindi di supplire alla necessità dell’Italia di investire sulla questione energetica “come fatto in questi mesi”, citando il vertice di Algeri.

Gli obiettivi energetici conseguiti e da conseguire per l’esecutivo di Mario Draghi, indipendenza dalla Russia, nuovi fornitori di gas, puntare su strutture italiane come il rigassificatore di Piombino

Nel discorso tenuto questa mattina al Senato, il presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha definito alcuni degli obiettivi di carattere energetico del paese, sia quelli conseguiti, che quelli ancora da conseguire. Tra i primi ci sta la riduzione della dipendenza dal gas russo, i nuovi patti con l’Algeria, e i passati con Israele, Egitto (a cui si sommano quelli europei, come il recente firmato a Baku, Azerbaigian), manifestazione della “assoluta determinazione a diversificare i fornitori”, a cui si aggiunge la lotta all’inflazione e al caro carburante ed energia, spingendo sulle rinnovabili. Centrale anche l’istallazione di due nuovi rigassificatori, a Piombino e a Ravenna“.

Non è possibile dichiarare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi protestare contro queste infrastrutture” ha dichiarato quindi Draghi, accolto da applausi. “Sono impianti fondamentali per la tenuta del nostro impianto produttivo. In particolare, dobbiamo ultimare il rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera”. Insomma, se mai il governo Draghi dovesse reggere, se la fiducia gli venisse accordata, gli obiettivi energetici sono già decisi e praticamente quasi calendarizzati. Attendiamo il pomeriggio per vedere se questo piano troverà chi attuarlo, o le urne decideranno il da farsi. Per gli aggiornamenti sugli incontri di pomeriggio, leggete qui.

Alberto Alessi

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