Oggi, 19 marzo si festeggia il papà in tutta Italia. La festa ha preso piede nel nostro paese già dalla fine degli anni Sessanta. Le origini religiose sono strettamente legate alla figura di San Giuseppe. Anche l’arte fa la sua parte con la rappresentazione di diversi padri celebri. In questo articolo raccontiamo cinque dipinti raffiguranti un papà per festeggiarlo anche attraverso la pittura.
”Tondo Doni” di Michelangelo (1504-06)
Nel Cinquecento una delle raffigurazioni più in uso è quella della ‘‘Sacra Famiglia”. Non può mancare nel giorno del padre il tondo di Michelangelo conservato presso la Galleria degli Uffizi. Al suo interno troviamo Maria, il piccolo Gesù e Giuseppe. Il tondo viene commissionato a Michelangelo dal mercante Agnolo Doni in occasione della nascita della primogenita. I chiaroscuri richiamano le figure scultoree dello stesso Michelangelo e sembra essere stata concepita secondo una struttura piramidale. Nel tondo, le figure si animano da dolci movimenti. In particolare il pittore evidenzia il passaggio del bambino, dalle braccia di Maria fino a quelle di Giuseppe, posizionato dietro di loro, quasi a proteggerli.
”San Giuseppe falegname” di Georges de la Tour (1642)
Molti definiscono Georges de la Tour come il ”Caravaggio francese’‘ grazie all’uso dei suoi chiaroscuri in grado di dar forma ai sentimenti. Il dipinto è conservato nel Museo del Louvre a Parigi. La rappresentazione di San Giuseppe di questo dipinto è intima, raccolta. Ci racconta una scena di vita semplice e quotidiana. Dall’oscurità della tela emerge San Giuseppe illuminato dalla candela mentre lavora una trave. Gli occhi del padre trapelano l’emozione e la commozione. Forse il pezzo di legno è un triste presagio di quanto dovrà accadere al piccolo bambino che lo osserva con amore!
I grandi artisti raccontano e celebrano il papà
”Ritratto di Louis-Auguste Cézanne” di Paul Cézanne (1866)
Conservato presso la National Gallery of Art di Washington il ritratto del padre di Cézanne racconta un’altra scena di intima quotidianità. Seduto sulla sua poltrona, Cézanne padre è intento a leggere il giornale. Traspare tranquillità nell’uomo che legge senza volgere lo sguardo altrove. Eppure Cézanne soffre per il rapporto con il padre ”ingombrante” e talvolta prepotente con il quale vive un rapporto di dipendenza. Le pennellate fitte e corpose rivelano il rapporto difficile di un figlio che nonostante tutto dedica al padre uno dei ritratti più teneri.
Illustrazione di ”Pinocchio e Geppetto” di Carlo Chiostri
Quando tra il 1900 e il 1901 Carlo Chiostri illustra il ”Pinocchio” di Carlo Collodi ha già lavorato su molti altri libri per bambini. Il suo ruolo è quello di ridisegnare le tavole del predecessore, Mazzanti. Le tavole sotto le mani di Chiostri si trasformano man mano che il lavoro va avanti e si immerge nella favola. Disegnati inizialmente grazie a inchiostro e acquarello vengono poi incise sul legno. Chiostri racconta attraverso figure semplici ed essenziali la favola e soprattutto la nascita di un bambino. Un bimbo che viene plasmato e lavorato dal padre Geppetto da un semplice tronco.
”Ritratto di mio padre” di Frida Kahlo (1951)
”Ritratto di mio padre” di Frida è conservato a Città del Messico presso il Museo de Frida Kahlo. Per Frida, il padre rappresenta una figura fondamentale, un grande esempio di dolcezza e affabilità. La pittrice messicana lo rappresenta con un trionfo di tonalità marroni spalmate dolcemente sulla tela. Wilhem Kahlo è già morto quando la tela viene dipinta. Non è la figura malata degli ultimi anni ma il racconto di una fotografia del padre durante la gioventù. Gli occhi grandi del padre non scrutano lo spettatore, distolgono lo sguardo con timidezza. Alle sue spalle, una macchina fotografica, con la quale lavorava. In basso Frida lascia una dedica malinconica per ricordare l’amore verso il padre.
Miryam Saturno
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