Acceso, forse definitivamente, il campanello d’allarme per il futuro dell’Autodromo di Monza nel campionato di Formula 1. I costi di gestione dell’impianto sono tanti e Aci non riesce più a coprire tutte le perdite derivanti dalla famosa pista, chiamata “il tempio della velocità”, che dovrebbe essere rinnovata nelle strutture per convincere il Circus della F1 a mantenere in calendario, nei prossimi anni, il circuito. Un problema che sarà amplificato dalle richieste in arrivo da America, Asia e Africa.

Formula 1, l’Autodromo di Monza è in bilico nel prossimo futuro dell’automobilismo

monza dtm

Noi dobbiamo stare al passo con la Formula 1: abbiamo di fronte una sfida, che è quella di andare oltre il 2025 – ha commentato il presidente di Aci, Angelo Sticchi Damiani nelle dichiarazioni riportate da il quotidiano Libero –. Normalmente i contratti si discutono almeno due anni prima, ma per fare questo dobbiamo avere le carte in regola, e aver dimostrato con i fatti che questo grande sforzo lo si sta facendo e che lo si farà in tempo sicuramente per il 2024. La sfida è grande, perché si dice che l’Europa abbia troppi GP, ci sono richieste dall’America, dall’Asia e ora anche dall’Africa: siamo circondati, dunque dobbiamo essere veramente bravi e credibili. Noi ci siamo mossi con grande impegno, sono stati investiti 44 milioni, una cifra enorme e un impegno pesante”

“Scorso anno straordinario, ma…”

“Lo scorso anno, che è stato straordinario, abbiamo comunque perso dei soldi. Pochi, ma ne abbiamo persi, perché l’Autodromo ha un costo di gestione molto alto, indipendentemente dal Gran Premio. Io credo che Aci abbia fatto uno sforzo pazzesco, ma il nostro bilancio comincia ad avere delle difficoltà. Abbiamo rinunciato al contributo ordinario regionale di cinque milioni di euro all’anno, che sono stati tramutati in finanziamenti sui lavori. Abbiamo rinunciato al contributo sulla organizzazione, e questo pesa: anche quest’anno metteremo cinque milioni del nostro bilancio per l’organizzazione del GP. Lo facciamo perché ci crediamo, perché l’Italia non può non avere il suo GP a Monza, ma siamo arrivati al limite“.

(Photo credit – Autodromo Monza)

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