I 70 anni di Vladimir Putin: dal Kgb all’invasione ucraina

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Di Francesca De Fabrizio

Dal Kgb all’invasione in Ucraina: chi era Putin da ragazzo e come è diventato Presidente della Federazione Russa per ben 4 mandati. Pronto a tutto fin dall’inizio della sua carriera, ha ricoperto tutte le più alte cariche politiche in Russia.

Putin e la sua ascesa al potere, dal Kgb all’invasione ucraina

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Nasceva 70 anni fa a San Pietroburgo, quando ancora si chiamava Leningrado, il presidente russo Vladimir Putin. Nato da madre operaia e da padre militare, non ha avuto un’infanzia agiata, ma questo non gli ha impedito di laurearsi in diritto internazionale alla Facoltà di legge di Leningrado nel 1975. Era membro del partito comunista e fu arruolato nei servizi segreti sovietici.

La sua carriera politica ha ufficialmente inizio dopo la caduta del Muro di Berlino. Si racconta che mentre il mondo festeggiava, Putin stesse distruggendo documenti del servizio segreto russo negli uffici del Kgb a Dresda. Richiamato in patria, viene inserito nella sezione Affari internazionali dell’Università Statale di Leningrado. In carica come vicesindaco, gli viene poi affidato da Boris Yeltsin il comando di una delle agenzie che succedettero al KGB.

Nominato Primo Ministro dall’allora Presidente Yeltsin nel 1999, l’anno successivo diventa Presidente e da allora lo è stato per ben quattro mandati. Stimava la caduta dell’Unione Sovietica “la più grande tragedia della storia” e ha sempre cercato di porvi rimedio seguendo il motto della Russia degli zar “Autorità, ortodossia e nazionalismo”.

Presidente dal 2000 al 2008, fu nominato Primo Ministro da Dimitri Medvedev dal 2008 al 2012. Il 7 maggio 2012 Putin ritorna ad essere Presidente e rimane tale per i successivi dieci anni. Non sono mancati oppositori che lo accusarono di brogli elettorali, ma Putin sa usare repressione e imposizione nella sua ascesa politica: gli oppositori sono efficacemente zittiti, incarcerati ed esiliati ( dell’omicidio di Anna Politkovskaja ancora non si conosce ufficialmente il mandante). Nonostante la Costituzione russa non permettesse più di due mandati, Putin è riuscito con un Referendum a proseguire indisturbato la sua carriera presidenziale.

Il suo obiettivo è sempre stato quello di ricostruire la potenza e l’economia russa. In ambito internazionale vuole ricreare la contrapposizione della guerra fredda, è fortemente ostile all’unilateralismo degli Usa. Avvicinandosi alla Cina e mantenendo un’influenza sui paesi ex sovietici fino al Medio Oriente con la Siria, intende rafforzare la centralità di Mosca.

Fedele alla sua ideologia imperialista e panslavista, nel febbraio del 2022 ha invaso l’Ucraina proseguendo il piano già delineato nel 2014 con l’annessione della Crimea. L’Europa ha cercato di colpirlo sull’economia: la Russia vive principalmente della vendita di risorse naturali al resto del mondo.

Della sua vita privata cerca di far trapelare il meno possibile. Gioca a hochey, va a cavallo ed è cintura nera di judo. Ha avuto due figlie dall’ex moglie Lyumila Ocheretnaya, una è sposata con Kirill Shamalov, figlio del maggiore azionista di Bank Rossiya, l’altra vive in Olanda con il marito Jorrit Faassen. Da una relazione con Svetlana Krivonogikh, ora membro del consiglio di amministrazione di Bank Rossiya e azionista del resort sciistico Igora, ha avuto un’altra figlia, Elizaveta Vladimirovna Krivonogikh.

Dopo il divorzio dalla prima moglie, Putin sposa Alina Kabaeva e ha con lei tre figli. Ex campionessa di ginnastica russa, Alina è fra i possibili destinatari delle sanzioni europee ed è già stata sanzionata da Londra.

La linea politica di Putin rimane ferma sull’imperialismo che ha concepito fin da giovane, anche se per arrivare alla potenza che vuole per la Russia deve passare sopra oppositori e leggi. Ha dichiarato nel 2015 “La strada a Leningrado, cinquant’anni fa, mi ha insegnato una lezione: se la rissa è inevitabile, colpisci per primo”.

Francesca De Fabrizio

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