Il giovane Holden di Salinger e il legame con la morte di John Lennon: un libro maledetto

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Di Stella Grillo

Il libro di J.D. Salinger, Il giovane Holden, cosa c’entra con l’assassinio di John Lennon? Esiste una lista di crimini legata a questo celebre romanzo della letteratura statunitense: ma il caso più noto riguarda proprio il Beatle pacifista.

Il giovane Holden di J.D. Salinger e la morte di John Lennon: il caso

Giovane Holden John Lennon
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Lunedì 8 dicembre 1980 , a New York, moriva John LennonMark David Chapman, un ragazzo di 25 anni, lo uccide sparando cinque colpi di pistola. La notizia, in pochissimo tempo, fa il giro del mondo; una morte inaspettata e surreale che, nel tempo, alimenta alcune leggende metropolitane fra cui la più nota: un complotto del governo.

Mark David Chapman non fugge dopo aver commesso il delitto: attende la polizia e appoggia l’arma del sul marciapiede. Oltre alla palese anormale tranquillità dell’assassino, c’è un altro dettaglio curioso: trovano Chapman accanto a John Lennon e, nel mentre, il ragazzo stava leggendo Il giovane Holden. Questo libro era stato un’ossessione per l’assassino fin dalla sua adolescenza; Chapman legge per la prima volta il libro di Salinger a 16 anni e, da quel momento, si identifica costantemente con il protagonista del romanzo; Holden Caulfield, adolescente ribelle e decisamente sopra le righe. La cosa più inquietante, però, è che questo libro appare in altre efferate storie di crimine; per esempio l’attentato al presidente Ronald Reagan da parte di John Hinckley.

Cosa spinge Mark David Chapman all’omicidio ? L’identificazione con Holden Caulfield

Mark David Chapman era un fan di John Lennon, almeno fino a quando il Beatle non pronuncia una frase che, per il venticinquenne cristiano, appare inaccettabile controversa:

“Noi [Beatles] siamo più famosi di Gesù”.

Chapman racconta di aver ascoltato l’album John Lennon/Plastic Ono Band nelle settimane antecedenti l’omicidio e di aver pensato:

«Ascoltavo quella musica e diventavo sempre più furioso verso di lui, perché diceva che non credeva in Dio… e che non credeva nei Beatles. Questa era un’altra cosa che mi mandava in bestia, anche se il disco risaliva a dieci anni prima. Volevo proprio urlargli in faccia chi diavolo si credesse di essere, dicendo quelle cose su Dio, sul paradiso e sui Beatles! Dire che non crede in Gesù e cose del genere. A quel punto la mia mente fu accecata totalmente dalla rabbia.»

Jack Jones, Let Me Take You Down: Inside the Mind of Mark David Chapman, Virgin, 1992

Dopo aver pronunciato questa frase, Chapman etichetta Lennon con il termine phony: una parola che compare nel libro di Salinger, Il giovane Holden, la cui traduzione si rende con ”fasullo, falso, ipocrita”; phony è la stessa parola utilizzata da Holden Caufield, protagonista del romanzo maledetto, quando si accinge a descrivere tutto ciò che, secondo lui, c’era di sbagliato nel mondo .Nel corso degli anni, l’assassino di John Lennon, ha concesso diverse interviste dal carcere. In un’intervista avvenuta nel talk show di Larry King spiega le motivazioni riguardanti l’omicidio e le dinamiche che lo portarono a compiere tale gesto:

Ero un nulla totale e il mio unico modo per diventare qualcuno era uccidere l’uomo più famoso del mondo, Lennon. Mi sentivo tradito, ma a un livello puramente idealistico. La cosa che mi faceva imbestialire di più era che lui avesse sfondato, mentre io no. Eravamo come due treni che correvano l’uno contro l’altro sullo stesso binario. Il suo “tutto” e il mio “nulla” hanno finito per scontrarsi frontalmente. Nella cieca rabbia e depressione di allora, quella era l’unica via d’uscita. L’unico modo per vedere la luce alla fine del tunnel era ucciderlo.

 Chapman aveva dichiarato, in seguito, di essere stato pesantemente influenzato dal romanzo di SalingerIl giovane Holden, al punto tale da identificarsi con il protagonista e seguire il modello antisociale rappresentato da Holden nel testo. A tal proposito, tre ore dopo il suo arresto, pronunciava una dichiarazione, a tratti, sinistra:

«Sono sicuro che una grossa parte di me è Holden Caulfield, che è il protagonista del libro. Una piccola parte di me deve essere il diavolo.»

In seguito all’omicidio Chapman è stato analizzato da molti psichiatri. Il ragazzo descriveva una sorta di rabbia, violenta e inespressa, che sentiva nei confronti del padre la cui accusa era di essere violento con la madre. L’assassino aveva anche riferito, oltre all’identificazione con Holden Caulfield, anche quella con Dorothy de Il Mago di Oz e delle varie conversazioni immaginarie che aveva con un gruppo di ometti con cui interagiva nella sua mente: il piccolo popolo.

Il giovane Holden e John Lennon: crimini che si legano al romanzo

Il romanzo di Salinger si presenta come un romanzo di formazione che descrive il punto di ”rottura” fra l’infanzia e l’età adulta; è un viaggio, da parte del protagonista, verso la maturità e come qualsiasi adolescente Holden si sente invulnerabile, anticonformista, deluso dal mondo e distante da chiunque, tanto da odiare – anche orgogliosamente – l’umanità. La storia letteraria de Il giovane Holden è controversa; la sua è una fama che lo celebra come la lettura preferita di persona con problemi mentali. Ma come è possibile che un libro che parla di adolescenza possa essere la lettura preferita di molti criminali?

Holden definisce sé stesso come un ”salvatore sul precipizio”, che è poi ciò che vuole veicolare il titolo originale del libro: The Catcher in the Rye. Il protagonista desidera proteggere ogni bambino che si appresta a realizzare come la sua fanciullezza sia terminata. La fine dell’infanzia è un duro colpo che coincide con una presa di coscienza: la vita adulta rappresenta la realtà. La misantropia di Holden Caufield, la sua ”non appartenenza” a nessun luogo, la sfrontatezza nel decantare di non avere radici, fieramente, diviene il vademecum del criminale di cui Holden è il rilfesso.

I casi Ronald Reagan e Rebecca Schaeffer

I crimini, oltre al caso conclamato di John Lennon, sono parecchi anche se, qualcuno, è finito nel dimenticatoio da tempo.Nel 1981 John Warnock Hinckley sfoga la sua frustrazione sparando a Ronald Reagan. La motivazione era Jodie Foster: l’attrice non ricambiava l’amore ossessivo e John, che la perseguitava ormai da tempo, era disposto a tutto per attirare l’attenzione. Il proiettile della calibro 22 aveva mancato di appena 2cm il cuore del Presidente. Hinckley non fugge e, anzi, dichiara più tardi:

“Se volete una spiegazione tutto quello che dovete fare è leggere il giovane Holden.”

Robert John Bardo, invece, uccide la giovane attrice Rebecca Schaeffer mentre teneva con sé una copia del libro. Tra le prove della colpevolezza di Bardo c’era anche una copia del romanzo di Salinger. Holden lotta contro un mondo adulto corrotto e bugiardo, la cui missione è salvare il bambino innocente che ognuno possiede nel proprio essere, auspicando che ci sia abbastanza tempo per metterlo in salvo. Risulta possibile che ogni criminale, come nel caso di Lennon, abbia legato il proprio gesto a una missione di salvezza: Bardo aveva visto una scena della Schaeffer troppo esplicita, convincendosi di dover punire quel gesto, forse per preservare la sua innocenza?

Mentre Chapman, fan di Lennon e disgustato dall’ipocrisia del mondo come Holden, vede il suo mito sempre più vicino alle dinamiche del mondo adulto, abbandonando la dimensione pura dell’innocenza. Non è dato sapere cosa pensasse Salinger di questi eventi, tuttavia, ancora oggi aleggia una scia di mistero sull’intramontabile romanzo.

Stella Grillo

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