La danza incontra l’arte: i 3 quadri più celebri al mondo

Foto dell'autore

Di Sabrina Baiocco

La danza viene raffigurata spesso nei quadri di alcuni pittori tra i più famosi al mondo, rappresentando così il ballo come massimo esponente dell’arte figurativa. Danza e arte si uniscono per creare l’espressione del movimento e l’eleganza del balletto, racchiudendo il tutto in una tela. La danza si esprime con il movimento e il pittore coglie questo come un’istantanea intrappolandola nel quadro. Scopriamo con alcuni dei quadri più rappresentativi, come il mondo della danza sia particolarmente legato quello della pittura.

L’incontro della danza con l’arte nella Scuola di danza di Edgar Degas

Danza e Arte La scuola di danza di Degas
La Scuola di Danza di Edgar Degas, 1873 museo d’Orsay

La scuola di danza del pittore francese Edgar Degas è realizzato fra il 1873 e il 1876. E’ un olio su tela, esposto a Parigi al museo d’Orsay, e ritrae alcune ballerine durante una lezione di danza, in un momento di pausa. L’autore era solito dipingere ballerine o cavalli nei sui quadri. Il dipinto descrive il gruppo di danzatrici posizionate in modi differenti, in un momento di pausa, nel quale alcune si aggiustano il tutù o le scarpette da ballo. Al centro della sala si trova il maestro, un signore anziano, mentre impugna il suo bastone. Il quadro vuole esprimere in primo luogo come la luce si muove su corpi in movimento. Per questo si dice che il quadro racconti “la luce della danza”. L’opera è dipinta dal vero e spicca il colore bianco dei tutù sui corpi, che sono invece rappresentati con toni più scuri e ombreggiati.

Il colore predominante è uno sfondo giallo scuro e le pareti del palcoscenico sono espresse con tonalità verde chiaro. Le figure sono ritratte come un’istantanea del momento, quasi come una fotografia. La ballerina con il fiocco rosso tra i capelli si sta facendo aria con un ventaglio. Lì vicino si scorgono un annaffiatoio e un cagnolino. Seduta sul pianoforte invece troviamo la ballerina con il fiocco giallo, mentre si gratta nervosamente la schiena facendo una smorfia. Gli impressionisti, a differenza di Degas, non utilizzavano una visione prospettica mentre l’autore aumentava o diminuiva la prospettiva, a seconda della distanza progressiva della figura messa in rilievo. Questo avveniva anche grazie all’importanza che Degas dava ai pavimenti nei suoi quadri, spesso portati in primo piano. Come si può notare anche nella Scuola di danza grande rilievo ha il parquet della sala.

Il Ballo al Moulin de la Galette di Pierre-Auguste Renoir

Danza e Arte Il ballo al Moulin de la Galette di Renoir
Il Ballo al Moulin de la Galette di Pierre-Auguste Renoir, 1876

Renoir è uno dei massimi esponenti dell’impressionismo. Il dipinto, olio su tela del 1876, è esposto al museo d’Orsay di Parigi ed è ambientato in un caffè parigino di Montmartre. Nel quadro troviamo lo stesso Renoir, seduto a un tavolino con alcuni giovani e modelle intento a conversare. Nell’opera sono rappresentati alcuni ragazzi che ballano: artisti, modelle e modaioli della parigi dell’epoca. Tra i danzatori, alcune nobildonne sono ritratte con le gonne che si sollevano e i capelli si muovono. Il Ballo al Moulin de la Galette descrive un momento di vita quotidiana dei parigini. C’è un netto richiamo alla gloria della Rivoluzione Francese, con una tecnica che esprime la realtà e la veridicità dei soggetti ritratti. L’opera è quindi realizzata dal vivo con l’utilizzo di bozzetti.

Dal quadro traspare in maniera preponderante il chiaro movimento degli astanti durante il ballo, espresso dall’alto verso il basso, riducendo progressivamente la dimensione e la prospettiva. Questa tecnica dava grande profondità e movimento al dipinto. Il sole si scontra con le persone rappresentate e riesce a creare una fotografia del momento raffigurato. I personaggi sono suddivisi con colori scuri utilizzati per gli abiti dei signori e con effetti rischiarati sulle vesti delle fanciulle. Spiccano il rosa, l’arancio, il giallo nei cappelli e il bianco in alcune vesti delle ragazze danzanti.

La sala da ballo di Arles di Vincent Van Gogh trasuda oppressione e terrore

Danza e Arte La sala da ballo di Van Gogh
La Sala da ballo ad Arles di Van Gogh, 1888

La sala da ballo ad Arles” fu dipinta da Van Gogh nel 1888. E’ un olio su tela che rappresenta la conseguenza di un periodo in cui Van Gogh lavorò a stretto contatto con Paul Gauguin. Il 23 ottobre 1888, Paul Gauguin raggiunge Vincent van Gogh ad Arles. I due vorrebbero fondare  una “bottega del mezzogiorno” in Francia. Da questa grande collaborazione nascono Le Arlesiane di Gauguin e La sala da ballo ad Arles di Van Gogh. Il quadro “La sala da ballo ad Arles“,come tutta la collezione di van Gogh, è un esempio decorativo dell’arte del XXI secolo, che mischia caratteri tradizionali ad alcuni cenni dell’arredamento moderno. Il soggetto della tela rappresenta una tipica serata di festa alla sala da ballo Folies-Arlésiennes. Nel quadro ritroviamo molti personaggi danzanti con vesti diverse tra loro.

Il quadro è pervaso da una sensazione di oppressione e soffocamento degli astanti ammassati uno vicino all’altro. Sembra quasi che i personaggi straripino e escano dalla tela. Si scorge nitida una dama, Madame Roulin, sulla destra del quadro, che rivolge lo sguardo dritto all’osservatore, con espressione di inquietudine e paura. Tema che ritorna anche ne Le Arlesiane. La contaminazione del pensiero di Gauguin è chiaramente presente come i riferimenti giapponesi nelle curve e nella acconciature presenti nel dipinto. Nel ritratto il colore dominante è il filter. Questo quadro sembra un omaggio a Gauguin, infatti in seguito questo stile fu abbandonato del tutto da Van Gogh. Successivamente si creerà un punto di rottura nell’amicizia fra i due, causato da aspre divergenze sulla visione della pittura, che non fu mai più sanato.

Sabrina Baiocco

Seguici su Google news