Le “Frecce Tricolori” orgoglio italiano compiono oggi 60 anni

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Di Redazione Metropolitan

Oggi Metropolitan Today, ricorda “Le Frecce Tricolori”  il cui nome ufficiale è 313º Gruppo Addestramento Acrobatico, Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) dell’Aeronautica Militare Italiana istituite ufficialmente il 1 marzo 1961, compio oggi 60 anni. In effetti la prima scuola di volo acrobatico però risale al 1930 ed è legata all’Aeroporto di Udine-Campoformido per iniziativa del colonnello Rino Corso Fougier. Alla guida di cinque Fiat C.R.20 i piloti si esibivano in una figura non molto diversa dalla “bomba” d’epoca recente. Nonostante i buoni risultati, lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale segnò una frenata anche per questo tipo di attività, fino al forzato scioglimento della pattuglia.

Le delicate condizioni dell’ legate all’immediato dopoguerra, impedirono la ricostituzione di una squadra ufficiale. Questo, agli inizi degli anni ’50 ciò favorì la nascita di diversi stormi che guadagnarono la ribalta internazionale, partecipando a numerose manifestazioni di grande richiamo. Il primo a guadagnarsi la ribalta fu il 51° stormo, seguito qualche anno dopo dal “Cavallino Rampante“. Più tardi nacque “Guizzo“, più tardi divenuto popolare con il nome “Getti tonanti“. Nel 1957 poi fu la volta di “Diavoli Rossi” e “Lanceri Neri“.

Frecce Tricolori  photo credit: torinonews24.it
Frecce Tricolori photo credit: torinonews24.it

“Le Frecce Tricolori” la storia e le evoluzioni

A metà degli anni ’60 per non mancare all’appuntamento con il Centenario dell’Unità d’Italia nacque un’unica pattuglia acrobatica da affidare all’eccellenza dei piloti. Così al 1° marzo, si arrivò all’istituzione del 313° Gruppo di Addestramento Acrobatico PAN “Frecce tricolori“. Il quartier generale venne individuato nell’aeroporto di Rivolto (nel comune di Codroipo, provincia di Udine). Il gruppo, composto inizialmente da pochi elementi, volò con gli F-86E Sabre fino al 1963. Poi il gruppo crebbe fino a nove unità più il solista e alla possibilità di utilizzare fumi colorati. Al posto dei cacciabombardieri Fiat G.91PAN arrivarono gli “italianissimi” MB-339PAN, tutt’oggi in dotazione. Nel tempo varie modifiche portarono questi modelli ad essere estremamente leggeri e adatti a supportare le traiettorie più spericolate.

Oggi sulla fiancata dei velivoli c’è una una banda tricolore su sfondo blu, e nello scarico posteriore un tubicino dal quale fuoriesce il fumo colorato, composto di olio di vaselina. Le figure eseguite dalla pattuglia variano da un’altezza superiore ai 2.000 metri a passaggi a bassa quota. Il finale di ogni performance con la formazione al completo, prevede in cielo una banda tricolore lunga 5 km. Eseguito per la prima volta a Pratica di Mare, particolarmente suggestiva è stata la riproposizione in chiusura delle celebrazioni per il 150° dell’Unità.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina (Frecce Tricolori) photo credit:primapaginaonline.it

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