Ormai ci siamo, si avvicina il periodo più bello e magico dell’anno, il Natale. Per il nuovo appuntamento con la rubrica “Welcome December” oggi raccontiamo la leggenda dell’albero di Natale. Molti posti nel mondo sembrano cambiar d’abito e si vestono di luci scintillanti. Affascinanti e avvolgenti atmosfere capaci di trasformare ogni luogo in un posto unico. Ed ecco spuntare alberi di Natale in ogni dove e di ogni colore, dal classico verde scuro, al bianco e persino blu o viola. Ma forse non tutti sanno che ci sono varie tradizioni legate all’albero di Natale , e anche una leggenda , anzi più di una. Scopriamone insieme alcune.

Ci sono tradizioni che hanno origini antichissime. Già per i Vichinghi ad esempio l’abete era considerato custode di magici poteri poiché anche nei periodi più freddi era l’unico albero dalle foglie sempre verdi. Portato in casa e decorato con frutta e luci ricordava la continuità della vita. Per gli antichi egizi l’abete era il simbolo per onorare la nascita il dio di Biblo, mentre per i Greci era consacrata alla dea Artemide protettrice delle nascite delle nascite.

La leggenda dell’albero di natale dell’VIII secolo

Per quanto riguarda invece le leggende, cominciamo con quella forse meno conosciuta ma che è una delle poche che si perde nella notte dei tempi e affonda le sue radici nella religione cristiana. Nella Germania dell’ottavo secolo un missionario di nome Bonifacio radunò alcune persone del suo villaggio accanto a se perché potessero convertirsi al cristianesimo rinunciando a venerare divinità pagane.

Il tutto avveniva attraverso un rito che prevedeva l’abbattimento di una quercia usata di solito per i sacrifici. La quercia abbattuta, nel cadere si divise in 4 e al centro di essa nacque un pino. Bonifacio allora indicò il pino come simbolo della fede perché la sua cima puntava verso il cielo e perché le sue foglie sempreverdi ricordavano la vita eterna. Da allora il pino rappresenta la nascita di una nuova vita “spirituale”. Ecco perché l’usanza del pino nella notte di Natale.

La leggenda in epoca moderna

In una fredda notte d’inverno un ragazzo si addentrò in un bosco alla ricerca di legna da bruciare nel camino della sua casetta. Coraggioso e con il solo aiuto di un piccolo lume, camminò senza paura facendosi largo nella neve che cadeva abbondante. Incuriosito dal bel paesaggio immerso nel buio e nelle neve continuò a camminare. D’improvviso però si rese conto di non saper più quale fosse la strada per tornare a casa. A quel punto impaurito e infreddolito cercò di ritrovare le sue impronte lasciate nella neve perché potessero indicargli la strada per il ritorno. Purtroppo però la neve che cadeva abbondante aveva ben presto coperto le sue orme.

Passate ormai parecchie ore il lumicino si spense e il ragazzo stanco, impaurito e infreddolito si accovacciò trovando riparo ai piedi di un abete, e da li a poco si addormentò. L’albero intenerito dal buon cuore del ragazzo, piegò i suoi rami fino ad avvolgerlo riparandolo dal freddo e dalle neve. Nel frattempo la sua famiglia preoccupata dalla sua prolungata assenza del ragazzo, con l’aiuto degli abitanti, organizzò una battuta di ricerca nel bosco. Alle prime luci dell’alba il folto gruppo si accorse che fra tutti un abete sembrava decorato con luci scintillanti. Avvicinandosi si accorsero che ai piedi di quell’abete, sotto i rami ancora piegati, sano e salvo dormiva il ragazzo. Da quel momento per ricordare lo straordinario evento, ogni notte di Natale gli abitanti di quel villaggio misero nelle loro case nelle case un abete decorato con mille lucine scintillante. Nacque così l’usanza dell’albero di Natale.

Immagine in copertina (Albero di Natale) photo credit:meteoincalabria.com

di Loretta Meloni

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