Levante, una siciliana, torinese di adozione, non può ignorare il richiamo di una terra dal fascino atavico, dalle molteplici stratificazioni culturali, delle secolari maestranze artigiane che hanno dato vita alle forme teatrali e musicali note in tutto il mondo. Una terra affascinante ricca di luci e ombre. La nostalgia diventa quindi il motore attraverso il quale si ricercano le proprie radici e il senso profondo di questa ricerca si trasforma in arte.

Una storia di amore e di valigie fatte per cercare un futuro. I suoi genitori entrambi siciliani, separati da un differenza di circa dieci anni di età, ma uniti da un sentimento autentico, si incontrarono a Torino dove vivevano con le rispettive famiglie per motivi di lavoro. La classica “fuitina”, fu l’unico modo per la giovane coppia di aggirare i divieti e vivere liberamente l’amore. I due ritornarono in Sicilia e diedero origine a un bella famiglia di quattro figli.

Levante
San Giovanni in Palagonia dal web

La morte del padre e il trasferimento a Torino

Claudia Lagona, soprannominata poi Levante da un’amica, in onore del divertente e spensierato protagonista del Ciclone di Pieraccioni, nacque così a Palagonia in provincia di Catania, ma la sua permanenza in questa terra di agrumeti fu breve. Suo padre morì quando Claudia aveva solo nove anni e sua madre decise di trasferire la piccola famiglia a Torino nel 2001

Immaginiamo ora questa ragazzina su un treno, che annega il dolore nelle cuffie ascoltando Blunotte di Carmen Consoli, la sua conterranea e il suo idolo che rispecchiava in quei versi i turbamenti di una bimba pre-adolescente che perde il papà, l’uomo più importante della sua vita con il quale confrontarsi, perde il contatto appena assaporato con la sua terra e viaggia verso l’ignoto.

Levante, una penna e la chitarra

All’età di 11 anni Levante scopre che la penna può essere uno strumento per sublimare questa perdita, ma a 12 anni imbraccia la chitarra senza più fermarsi. All’età di 13 anni fa un provino ad Ariccia con Rita Pavone e Teddy Reno, ma viene etichettata troppo “consoliana”. Da un lato ne era orgogliosa, ma dall’altro si rese conto dell’esistenza delle prime porte chiuse in faccia e della necessità di trovare un suo stile.

Entrò in contatto con il cantautorato torinese con Daniele Celona e Alberto Bianco e visse per un periodo a Leeds cercando così la sua identità musicale e il suo percorso di crescita. Fu proprio nel Regno Unito che nacque l’ispirazione per Alfonso. Da allora la carriera di Levante fu tutta in salita. Il singolo confluì nell’album Materiale distruzione del 2014 nel quale emerge la fedeltà al suo idolo Carmen Consoli e un’urgenza di esprimersi.

Levante
Levante, copertina Manuale distruzione dal web

Manuale Distruzione: una “crescita dolorosa”

La peculiarità dell’album Manuale Distruzione è quello di un percorso di crescita anche se doloroso. La Sicilia è alle spalle, ma il richiamo alla terra c’è e la copertina del disco è eloquente. Levante racconta in un’intervista che sentì la necessità di tornare in Sicilia e rovistando nei cassetti trovò l’abito da sposa della madre. Lo indossò e fece degli scatti. Questo è quanto ricorda di quell’attimo di ispirazione in cui presente e passato si incontrano:

“Questa immagine per me rappresenta esattamente l’inizio e la fine: l’abito da sposa di mia madre è l’inizio, è quello che è stato, è l’amore, siamo i miei fratelli ed io, la vita. Le pareti invece sono la fine, sono essenzialmente le mura della casa in cui è mancato mio papà. Ho veramente chiuso il cerchio con quell’immagine. È stata una fortuna immensa per me trovare la foto giusta senza doversi accontentare, quello è uno scatto fatto con uno smartphone, è un’immagine vera e sincera ed è come il disco.”

Le margherite sono salve presente in quest’album è la testimonianza di questa lacerazione legata al suo passato in Sicilia e alla perdita del padre. Levante ricorda che il padre amava le margherite e di conseguenza si identifica in questo semplice fiore insieme alla madre e ai fratelli per creare questo dialogo ideale tra cielo e terra.

“Abbi cura di te”: l’omaggio incondizionato all’amore che l’ha generata in “Finchè morte non ci separi”

Nella canzone Finchè morte non ci separi e nel bellissimo videoclip interpretato con la madre c’è uno stupendo omaggio all’amore di suo padre e sua madre, un tuffo verso le sue radici, il trionfo della purezza e dell’amore incondizionato che ha vinto sui pregiudizi legati alle differenze d’eta, ha lasciato un segno tangibile e ha modellato delle vite all’insegna di una felicità breve che rimane comunque un punto di riferimento per cercare un senso e un’identità.

Nel novembre 2015 riceve il “Premio Bertoli”, assegnato ai cantautori che si contraddistinguono per l’impegno sociale, i contenuti dei loro testi, il non uniformarsi alle tendenze di pensiero e di moda attuali. A dicembre si esibisce in Calabria per il Premio Musica Contro Le Mafie associazione legata a Libera!.  Questo tuffo nel passato attraverso distacchi e ritorni comincia a produrre i frutti nel percorso artistico di Levante.

“Magmamemoria” e “Lo stretto necessario”, una dichiarazione d’amore per la Sicilia

I ricordi, l’amore per la Sicilia, la nostalgia esplodono come la lava dell’Etna nell’album che Levante definisce più maturo e consapevole. Lo stretto necessario eseguito nello splendido video con il suo idolo di sempre Carmen Consoli e scritto a più mani con gli autori anch’essi siciliani, Colapesce e Di Martino conosciuti nel 2016. Uno straordinario videoclip in cui trionfano i paesaggi delle splendide province di Ragusa, Siracusa e Catania.

Perdersi per poi ritrovarsi, morire per poi rinascere! Questo è il senso di questo splendido album in cui La Sicilia trionfa e trova conciliazione nella Levante donna e artista. La Sicilia è anche il suo omaggio a Carmen Consoli e a Colapesce e Di Martino e il bellissimo ricordo della nonna Rosalia, racchiusi nei suoi splendidi post su Instagram. La Sicilia è il romanzo della sua vita che naviga tra distacchi e ritorni e prende corpo in una produzione magmatica tra penna e chitarra.

Una scrittura quella di Levante che si estende anche nella forma del romanzo che profuma anch’esso di Sicilia, Questa è l’ultima volta che ti dimentico e che è destinata a crescere sempre di più offrendo spunti di riflessione a una nuova generazione di cantautrici e promettenti artiste. Seguici su metropolitanmagazineitalia e su musicametropolitanmagazine.