London Bridge is Down. “Il ponte è caduto”, recitava nel tardo pomeriggio dello scorso 8 Settembre il codice del protocollo reale, annunciando la scomparsa di sua Maestà Elisabetta II. La sovrana più longeva ed iconica della storia del Regno Unito si è spenta serenamente presso l’amata dimora di Balmoral ricevendo un grande cordoglio da tutto il mondo della moda.
Elisabetta II: il rapporto e cordoglio della Moda
Her Majesty sin dalla sua incoronazione si è subito mostrata attenta verso la moda. Spille ed accessori sono stati i primi importanti alleati comunicativi, seguiti poi da look sempre più armoniosi con i tempi moderni, la sua figura e la giovane età da regnante. Sono state però i look sgargianti in seconda età, scleti per “Ragion di Stato”(amava dire lei) a renderla iconica agli occhi del mondo; unica ed interessante agli occhi di designer e professionisti di settore (nonostante il dichiarato divieto di griffe nel suo armadio, soprattutto se con sede oltre la manica).
Nel giorno della sua scomparsa, tantissimi i designer che si sono stretti al dolore della famiglia reale lasciando parole di conforto, rispetto e sgomento peril mondo. Da Giorgio Armani, a Valentino, a Donatella Versace, da Victoria Beckam a Paul Smith, a Stella McCartney; ciascun designer ha rimembrato attraverso foto condivise sui propri social momenti unici della propria carriera condivisa con la regina Elisabetta II. Immancabile il ricordo di Anna Wintour, in prima fila accanto alla regina che 91enne decise di presenziare ad una sfilata di Richard Quinn.
London Fashion Week: il tributo della moda a sua Maestà
Programmata nella capitale dal 16 al 20 Settembre con un ricco programma di eventi, presentazioni e sfilate, la London Fashion Week si ridimensiona, rimandando tutti gli eventi che coincideranno con il funerale della regina. Una scelta immediata del British Fashion Council che alla notizia della scomparsa di Sua Maestà si è subito reso flessibile ad un cambio di programma, ad una riduzione degli eventi post sfilata e al rispetto delle singole scelte dei brand di non sfilare. E’ il caso di Burberry, che alla guida di Riccardo Tisci e poi Simons sceglie di annullare lo show; decisione a cui si accordano altri brand inglesi cari alla regina. Insomma, un immaginario futuro difficile senza Queen, che merita un maestoso cordoglio.
Marta Olivieri
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