Marc Jacobs nasce a New York il 9 Aprile 1963 da famiglia ebrea. Cresciuto dalla nonna paterna, dopo la morte prematura del padre, frequenta la High School of art and design, dove si diploma nel 1981. Qui nel 1984 vince il premio Perry Ellis Timbal Gold Award. A soli 13 anni trova lavoro nel famoso Charivari di Manhattan dove incontra Perry Ellis. Entra nella famigerata Parsons School of New York e la sua tesi di laurea diventa la sua prima collezione. Il primo grande successo sono i suoi maglioni fatti a mano, venduti proprio tramite la Weiser di Charivari, che se ne innamora guardando la sua prima sfilata e fonda insieme allo stilista il marchio Marc Jacobs for Mark and Barbara.
La prima collezione grunge di Marc Jacobs diventa un’icona di stile
Nel 1985 viene notato da Robert Duffy che assume Marc Jacobs come designer per la sua azienda. L’anno dopo Jacobs e Duffy creano la Marc Jacobs International company. Insieme nel 1989 collaborano con la Perry Ellis per creare una nuova moda femminile basata sulla sua collezione grunge primavera-estate, che esplode nel 1993 su tutte le passerelle del mondo. Marc disegna la sua prima collezione pret à porter organizzando uno show che fu di grande impatto in un parcheggio di New York . La collezione diviene rappresentativa della moda degli anni 90, pubblicizzata soprattutto dalle modelle Naomi Campbell e Linda Evangelista. All’età di trent’anni crea la Mark Jacob International Company e lancia la sua prima collezione uomo. Nei primi anni 90 conosce Tom Ford, all’epoca non ancora famoso, e lo assume come vicepresidente della Perry Ellis America, per occuparsi della linea denim.
Dopo la fruttuosa collaborazione con la Perry Ellis, nel 1997 tocca l’apice della sua carriera, venendo assunto dalla casa di moda francese Louis Vuitton. In questo periodo però diventa anche dipendente da alcol e droga. Viene successivamente nominato direttore creativo della maison fino al 2014, facendo la storia della moda con i suoi colori pastello accesi e creando il primo pret à porter della Louis Vuitton Imprimateur. Parallelamente si occupa anche dell’espansione del brand Mark Jacobs, che nel 2000 debutta con la sua seconda linea, la Marc by Marc Jacobs, che chiuderà poi nel 2015. La seconda linea era meno costosa e dedicata ad un pubblico più giovane. Nasce il suo inconfondibile stile punk che lo contraddistingue, con abiti oversize e scollature pronunciate.
La linea pret à porter di Vuitton, la creazione di Daisy e la collaborazione con la Fossil
Con la linea pret à porter di Louis Vuitton Jacobs lancia contemporaneamente le sue linee di modelli di borse, orologi, occhiali da sole e calzature sia per l’haute couture che per linee giovani e meno raffinate. Crea anche fragranze e profumi, tra i più famosi al mondo, tra cui Daisy, realizzato nel 2001, che diviene presto il profumo iconico degli anni 2000. Per la collezione primavera estate del suo brand di make up sceglie come testimonial Miley Cyrus. L’anno 2003 è quello in cui crea una nuova collezione di arredamento e nello stesso anno lancia il primo negozio multimarca negli Stati Uniti a Boston. Ad agosto dello stesso anno apre negozi a Shanghai, Pechino e Chengdu. Il marchio di orologi Fossil stipula un contratto per distribuire orologi da donna e uomo con il nome Marc by Marc Jacobs.
Il suo brand nel 2005 lancia la linea di abbigliamento per bambini, la Little Mark. L’anno dopo per la sua collezione estiva fa sfilare la Penn State Blue Band in passerella, che intonò Smells Like Teen Spirits dei Nirvana. Il designer utilizzò in futuro altre cinque volte il brano durante le sue sfilate. Nel 2008 collabora con Richard Prince, artista famoso per rappresentare insieme cowboy e infermiere. Nelle sfilate di Jacobs infatti sfilano infermiere in abiti trasparenti, indossati da modelle del calibro di Naomi Campbell. Successivamente lo stilista collabora con il Palais Royal per una nuova linea di scarpe da balletto per l’Opera Garnier nel 2010, anno in cui viene creata anche la sua prima fragranza maschile Bang.
Marc Jacobs celebra lo stile gotico con Lady Gaga
La pubblicità per quest’ultimo venne fatta direttamente da Mark, che venne fotografato per l’occasione completamente nudo, sdraiato su un lenzuolo d’argento e coperto solo dalla bottiglia di profumo. Lo stilista americano crea la BookMark, una catena di librerie fra New York e Los Angeles. Qui viene distribuito un libro di 300 pagine, in edizione limitata, sulla vita dello stilista. Il designer si fa sostenitore anche della lotta al cancro al seno, creando una Shopping bag limited-edition, riportante lo slogan “Fight like a girl”, i ricavi dell’iniziativa furono devoluti alle associazioni contro il cancro. Nel 2014 Marc Jacobs dà le dimissioni, lasciando il ruolo di direttore creativo di Louis Vuitton, e la collezione finale da lui presentata fu un total-black, con cappelli ispirati alle showgirl degli anni 20 e 30 .
Con il nero volle esprimere la fine di un’epoca e una collaborazione durata più di 15 anni. Nel settembre del 2016 si ispira aI rave degli anni 80 e a personaggi come Boy George e Marilyn Manson. Questa fusione porta in passerella modelle che sfilano attraverso lunghe file di sedie e senza alcun tipo di musica. Nello stesso anno crea una collezione di stile gotico, diventata celebre per l’apparizione in passerella di Lady Gaga, che ha sfilato per lo stilista con un capospalla grigio e verde e calzature platform.
La moda non è una necessità. Va dritta al cuore. È un capriccio. Non ne hai bisogno, la vuoi.
Marc Jacobs, dichiaratosi da subito gay, si sposa nel 2010 con il modello Lorenzo Martone. Divorzia però pochi mesi dopo per poi risposarsi nel 2019, con la star di instagram Char Defrancesco. Per l’occasione Jacobs si dichiara chiedendo la mano al suo sposo, organizzando un flash-mob, fuori dal ristorante nel quale la coppia stava cenando.
Jacobs riassume la moda in una frase “La moda non è una necessità. Va dritta al cuore. È un capriccio. Non ne hai bisogno, la vuoi. “
Sabrina Baiocco
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