è il 4 aprile del 1968. Il pastore Martin Luther King ha appena terminato la sua marcia per i diritti umani della popolazione afro-americana a Memphis. Nel tardo pomeriggio di quella stessa giornata il pastore si affaccia al balcone della stanza di motel dove viene raggiunto da una pallottola. Morirà poco dopo. Proprio in questo giorno ricorre la commemorazione della morte di un’icona di pace.

Martin Luther King nasce ad Atlanta, negli Stati Uniti il 15 gennaio 1929 dal pastore di origine nigeriana Martin Luther King senior e l’organista di chiesa Alberta Williams. Il suo vero nome è in realtà Michael. Il padre però, a seguito di un viaggio in Germania entra a contatto con la vita di Martin Lutero e decide di cambiare il nome. Il bambino cresce nella città natale e si diploma nel 1940. A quindici anni il brillante Martin, viene ammesso presso l’Atlanta Baptist College, collegio per soli neri.

Terminati i suoi studi, come suo padre prima di lui, Martin decide di intraprendere la carriera di pastore battista. Nel 1951 inizia a frequentare l’Università di Boston dove conosce anche la futura moglie, Coretta Scott. I due si sposano nel 1953. L’anno successivo, il pastore decide di intraprendere la sua carriera presso la chiesa battista a Montgomery in Alabama. Proprio qui, nel profondo sud, la nostra icona di pace entra in contatto in maniera più stretta con lo sfruttamento e la segregazione razziale subita dal suo popolo

Martin Luther King: l’impegno per la pace

Proprio a Montgomery infatti, Martin Luther King intraprende la sua lotta contro la segregazione e la città né diviene un simbolo. Nel 1956 viene arrestato per la prima volta. Il motivo? il pastore era reduce dall’aver tentato di migliorare la situazione a seguito degli avvenimenti inerenti Rosa Parks. Il 26 gennaio dello stesso anno, il pastore viene arrestato alla guida della sua vettura per eccesso di velocità. L’impegno di King, viene notato dalla comunità bianca e in particolare dai componenti del Ku Klux Klan. In questo periodo King organizza diverse marce pacifiche.

Rimane nella storia il discorso di King in una delle sue numerose marce per la pace il 28 agosto del 1963: I have a dream. Con questo discorso, presso il Lincoln Memorial King pronuncia le mitiche parole ‘‘I have a dream” ovvero ”Io ho un sogno”. Il sogno in questione è quello di una nazione unita con uguali diritti per tutti i cittadini, neri compresi. Grazie allo sforzo del pastore, nel 1964 viene approvata una prima legge sui diritti civili. Nel 1966, King viene ferito nel corso di una marcia da un’estremista bianco.

fine e riconoscimenti di un icona di pace

La corsa verso la pace e la libertà di Martin Luther King viene fermata proprio il 4 aprile del 1968, a causa del colpo di fucile di un estremista bianco. Nonostante la sua breve vita, il pastore ha contribuito con forza alla lotta e alla conquista per i diritti umani degli afroamericani che negli Stati Uniti venivano emarginati. In vita, King ha ricevuto persino il premio Nobel per la pace, la sua influenza è proseguita ben oltre. Molte strade americane sono oggi dedicate al pastore. Il suo ritratto entra a far parte delle statue dell’Abbazia di Westminster a Elisabetta d’Assia, Oscar Romero e Dietrich Bonhoffer.

Miryam Saturno

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