Il 17 luglio del 1939 nasce a Goro Maria Ilva Biolcati, in arte Milva. Dotata di una voce da contralto molto duttile, capace di sonorità timbriche peculiari, con un solido vibrato e un melisma preciso e personale, era soprannominata la Pantera di Goro. Senza dubbio una delle protagoniste della musica italiana assieme a Patty Pravo (la Civetta di Venezia), Mina (la Tigre di Cremona), Iva Zanicchi (l’Aquila di Ligonchio) e Orietta Berti (l’Usignolo di Cavriago).
Gli esordi di Milva
Milva inizia la sua carriera nel mondo musicale nelle balere con il nome d’arte di Sabrina. Viene notata per la sua grinta e la sua voce e trionfa in un concorso di voci nuove della Rai nel 1959: prima su 7600 partecipanti. Comincia ad incidere per la Cetra, la casa discografica di Stato, partecipando al Festival di Sanremo, appena due anni dopo, classificandosi terza. A giugno partecipa alla manifestazione Giugno della Canzone Napoletana, in cui vince il primo premio in coppia con Nunzio Gallo, ed il secondo premio in coppia con Mario Trevi.
L’anno dopo “Tango italiano” arriva in prima posizione nella classifica dei 45 giri. In questo periodo incide tantissimi singoli, tra i quali “Flamenco Rock” e “Blue Spanish Eyes“. Milva conquista immediatamente un’enorme popolarità e viene contrapposta dalla stampa a quella che per molti anni verrà identificata come la sua rivale: Mina. La rivalità, in realtà, non è mai esistita ed è stata più volte smentita dalle stesse protagoniste.
Nel 1961 sposa il regista Maurizio Corgnati. Milva scopre, attraverso il marito, una dimensione culturale che le permetterà una progressiva evoluzione artistica e personale.
Verso la metà degli anni sessanta Milva si avvicina ad un repertorio più ricercato, attraverso gli LP “Le canzoni del Tabarin – Canzoni da cortile” del 1963 e “Canti della libertà” del 1965, dove incide la prima versione di “Bella Ciao“, una delle sue più famose interpretazioni, che alcuni anni dopo riproporrà in una puntata di Canzonissima.
Nel 1968 si classifica al terzo posto in coppia con Adriano Celentano con “Canzone“, brano al centro di una celebre diatriba tra il molleggiato ed il suo autore, Don Backy, e dedica un intero album al Tango.
Dalla musica al teatro
Nel 1969 recita il ruolo della prostituta in quello che è il suo primo ruolo brillante nel musical Angeli in bandiera, al fianco di Gino Bramieri e nello stesso anno incide Aveva un cuore grande, un altro successo.
Si avvicina così alla recitazione, lavorando nel teatro leggero con Gino Bramieri e David Riondino, per poi passare a Giorgio Strehler. Milva in pochi anni diventa una delle più importanti attrici teatrali italiane. Si specializza nella rappresentazione del repertorio di Brecht, diventandone la maggiore interprete internazionale. Alle canzoni di Bertolt Brecht ha dedicato ben quattro progetti discografici e innumerevoli recital teatrali.
Nella prima metà degli anni settanta escono i suoi primi LP dedicati a Brecht e curati da Strehler: “Milva canta Brecht” del 1971 e “Brecht” del 1975, registrato dal vivo al teatro Metastasio di Prato.
Nel 1978 è di nuovo sul palcoscenico con ben due spettacoli: Diario dell’assassinata, per la regia di Gino Negri e Orfeo all’inferno, per la regia di Vito Molinari.
L’anno successivo è nuovamente in teatro con lo spettacolo Canzoni tra le due guerre, per la regia di Filippo Crivelli, immortalato anche in un album registrato dal vivo e nel recital Io, B.B..
Il successo di Milva come cantante
Come cantante, Milva si propone sotto due aspetti: uno, più tradizionale e leggero con la pubblicazione di numerosissimi singoli ‘popolari’. L’altro più impegnato con la riproposizione di un repertorio colto ed importante. Nel 1975 esce l’LP “Libertà“, dieci anni dopo Canti della libertà, col quale Milva aveva coraggiosamente dato una svolta alla propria carriera senza per altro voler sfuggire ad una ben precisa connotazione politica.
Ma sono questi gli anni anche dei grandi successi commerciali di brani come La filanda, Mediterraneo, E per colpa tua, Da troppo tempo, Fine settimana e molti altri.
Nel 1977 pubblica l’album Milva, che si avvale della collaborazione di Malgioglio e Catellari, e che contiene una versione in italiano ad opera di Luigi Albertelli di Non piangere più Argentina, celebre brano del musical Evita. Uno dei sogni mai realizzati di Milva era quello di interpretare Eva Peron nel musical.
Nel 1979 pubblica l’album La mia età che si avvale canzoni scritte dal compositore greco Mikīs Theodōrakīs e delle prestigiose firme di poeti greci tra cui Giorgos Seferis, Premio Nobel per la letteratura nel 1963.
Dal 1973 al 1980 realizza molti tour internazionali, che la portano al grande successo discografico in Francia e Germania, dove vince numerosi dischi di platino, grazie anche all’incisione di molti suoi capolavori in lingua tedesca.
L’incontro con Battiato
Nel 1981 incontra Franco Battiato. Da qui inizia una proficua collaborazione che sfocerà nella pubblicazione di tre album. Il primo brano affidato alla promozione radiofonica è Alexander Platz. Battiato elabora per lei questo capolavoro dalle atmosfere fassbinderiane e che rappresenta, tutt’oggi, uno dei brani più celebri dell’artista. Milva ne fece un vero e proprio cavallo di battaglia, riproposto nei concerti e reinciso in varie raccolte in Italia, Germania e Giappone. Divenne inoltre la title track della versione francese dell’album, Milva Alexander Platz, e fu anche inciso in tedesco, con il titolo Menschen an der Macht.
Nel 2010, dopo cinquantun anni di carriera, pubblica il terzo album scritto e prodotto da Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l’amante che dorme del 1989), intitolato Non conosco nessun Patrizio. Il disco balza immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia. Con questo album l’artista annuncia il suo addio alle scene.
Alessandro Carugini
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