MMI Today | Da Matteotti a Piazza Tienanmen

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Di Redazione Metropolitan

Il 30 maggio ricordiamo due eventi legati alla lotta per la libertà: il discorso di Giacomo Matteotti e le proteste di piazza TianAnMen, contro la Cina comunista.

Era il 30 maggio del 1924, ed era passato poco più di un mese dalle elezioni del 6 aprile. Il Partito Nazionale Fascista godeva ora di una maggioranza schiacciante, capace di modificare la costituzione. Nella Camera dei Deputati del Regno, Giacomo Matteotti chiede la parola.

L’argomento? La validità di quelle elezioni, così poco pulite, così evidentemente falsate. Matteotti si rivolge con coraggio all’assemblea, per due terzi formata dagli uomini di Mussolini e afferma ad alta voce ciò che molti sapevano. Non c’erano state libere elezioni: erano nel bel mezzo di un colpo di Stato.

Interrotto fin da subito dalle proteste dei fascisti, Matteotti continua imperterrito e denuncia tutte le ragioni per cui quelle elezioni sono state una farsa.

Giacomo Matteotti - fonte: WikiMedia Commons
Giacomo Matteotti – fonte: WikiMedia Commons

L’intervento di Matteotti

“L’elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni. In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal governo – ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi – che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto che il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso – come ha dichiarato replicatamente – avrebbe mantenuto il potere con la forza, anche se…”

[Vivaci interruzioni a destra e al centro. Movimenti dell’onorevole Presidente del Consiglio]
Voci a destra: “Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra!”

[Applausi alla destra e al centro]
Giacomo Matteotti. “Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza dei mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà…

Intervento di Giacomo Matteotti del 9/05/1929], dal verbale del Parlamento- fonte WikiMedia Source

Un discorso che faceva ben capire il perché del suo soprannome, Tempesta. Già dai giorni bui della Prima Guerra Mondiale si era distinto per la sua posizione neutralista e antimilitarista. Un’opinione che gli era valso tre anni di confino. Ciò non gli aveva impedito di tornare a lottare per ciò in cui credeva in Parlamento. Antifascista della prima ora, Matteotti diviene anche vittima del primo omicidio politico del regime. Il 10 giugno successivo viene assalito da una squadra d’azione, sequestrato, pestato e pugnalato a morte.

Successivamente, Benito Mussolini rivendicherà la sua responsabilità nell’omicidio, dichiarando così la morte della democrazia italiana per un intero ventennio.

La “dea della democrazia” di piazza TianAnMen

Il 30 maggio è una data legata alla lotta dei totalitarismi anche fuori dall’Italia. Nella stessa data della coraggiosa denuncia di Matteotti, nel 1989 gli studenti cinesi, coinvolti nelle proteste di piazza TianAnMen, erigono una statua davanti all’immagine di Mao Tse-Tung.

La replica della "Dea della Democrazia", somiglia in molti tratti alla Statua della Libertà, è infatti rappresentata come una donna Cinese che regge una fiaccola in una mano e una tavola nell'altra. Ma il suo sguardo è rivolto verso l'alto e i suoi capelli rappresentati come fiamme.
Una replica della “Dea della Democrazia” a Hong Kong nel 2010- fonte:WikiMedia Commons

L’effige di cartapesta e polistirolo, realizzata con la collaborazione dello scultore Tsao Tsing-Yuan, viene chiamata la “dea della democrazia“. Il simbolo della voglia di innovazione e di libertà che gli studenti opponevano al totalitarismo comunista. La statua verrà distrutta cinque giorni dopo, durante le stragi compiute dal regime per reprimere la rivolta. Nonostante il regime Cinese vieti di parlare di quei giorni, tutto il mondo libero continua a ricordare con affetto il coraggioso atto di ribellione.

La battaglia di Goito

Tornando più indietro nel tempo il 30 maggio 1848, infuriava la battaglia tra le forze del Regno di Sardegna e quelle austriache. L’esercito italiano, guidato dal re Carlo Alberto, si contendeva con il generale Radetzky le aree del Regno Lombardo-Veneto.

In questo dipinto del XIX secolo, vediamo il momento del contrattacco piemontese visto dalle retrovie. Si not a sinistra, a cavallo, con la feluca, l'allora principe Vittorio Emanuele e a destra la partenza della cavalleria.
Felice Cerruti Bauduc – il contrattacco Italiano a Goito- fonte: WikiMedia Commons

La battaglia ebbe inizio su iniziativa del generale al servizio degli Asburgo ed aveva come obiettivo quello di accerchiare e respingere i sabaudi. Inizialmente messi in svantaggio dall’offensiva, gli uomini di Carlo Alberto riuscirono dopo un paio d’ore ad organizzare un contrattacco e a riportare la vittoria.

Accadde oggi

Quelli che abbiamo trattato sono solo tre dei molti eventi storici accaduti in questa data. A cominciare dal lontano 1431 quando a Rouen, in Francia, Giovanna d’Arco muore sul rogo, accusata di eresia e stregoneria.

Giovanna D'arco ritratta in Armatura con l'antica bandiera bianca e rossa della Francia. Sulla testa ha un'aureola.
Giovanna d’Arco in un dipinto – fonte: Biografieonline

Nel 1588, l’ultimo galeone spagnolo dell’Invincibile Armata salpa verso l’Inghilterra, per minacciare il regno di un’altra donna forte del passato, Elisabetta I. Nonostante il nome, l’Armata verrà sonoramente sconfitta.

Nel 1635 finisce invece la Guerra dei Trent’anni, con la pace di Praga. Si conclude così la stagione dei conflitti tra cattolici e protestanti nel Sacro Romano Impero.

Il 30 maggio ospita l’epilogo di un’altro storico conflitto nel 1814, con il Trattato di Parigi. Si tratta della conclusione delle Guerre Napoleoniche, che vede la Francia tornare ai suoi confini del 1792 e Napoleone Bonaparte esiliato presso l’isola d’Elba.

Napoleone ormai stempiato, con un'uniforme bianca e una giacca blu, tiene la mano sul ventre, sotto la camicia, come consueto.
Paul Hippolyte Delaroche Napoleone a Fontainbleu, 31 Marzo 1814 – Immagine pubblicata da Christie’s

Nel 1911, il 30 maggio diviene una data cara agli sportivi, quando avviene la prima edizione della gara automobilistica di Indianapolis.

Torna ad essere teatro di eventi bellicosi nel 1913, quando, nel contesto della Prima Guerra Balcanica, vede la nascita dell’Albania come stato indipendente.

Nei cupi giorni della Seconda Guerra Mondiale, il 30 maggio 1942 vede il bombardamento di Colonia da parte della RAF Britannica. Una pioggia di fuoco e distruzione che dura ben novanta minuti.

Sette anni più tardi, la Germania Ovest è pronta a ricominciare e promulga la sua nuova Costituzione. Il 30 maggio del 1958, invece, trovano riposo i molti militi ignoti americani, caduti durante il conflitto. Vengono sepolti ad Arlington, in Virginia in un complesso monumentale.

Nel 1967 un altro terribile conflitto ha inizio, quando la regione del Biafra, popolata dalle tribù Igbo, si stacca dalla Nigeria. La guerra che ne segue dura per tre anni e si conclude con la riannessione del territorio nella Nigeria, a valle di un periodo di terrore, fame e stragi.

Una mappa dell'Africa Occidentale mostra la Nigeria e il dettaglio in rosso della regione del Biafra, nell'omonimo golfo sull'Atlantico.
La regione del Biafra- fonte: WikiMedia Commons

Nel 1971, questa data che ormai ci appare infausta, torna ad essere un giorno di traguardi. E’ infatti il giorno in cui Mariner 9 della NASA lascia la Terra per esplorare Marte.

Il 30 maggio dell’anno successivo, purtroppo si tinge nuovamente di sangue quando un commando dell’Armata Rossa Giapponese commette una strage nell’aeroporto di Lod a Tel Aviv, per conto del Fronte per la Liberazione della Palestina.

I Compleanni di oggi

Tornando a ricorrenze più liete, oggi l’irriverente conduttore Piero Chiambretti festeggia sessantatré anni. Divide il compleanno con il giurista Stefano Rodotà, che nasceva il 30 maggio 1933 e che oggi avrebbe avuto ottantasei anni.

Compiono gli anni oggi anche l’attore e radiofonico Enrico Silvestrin, il Dj Filippo Nardi e i politici Giancarlo Carofiglio e Giulia Grillo.

Tra i personaggi del passato nati in questa data, troviamo ben tre russi: lo Zar Pietro II il Grande, fautore della modernizzazione del suo Impero, il gioielliere Peter Carl Fabergé, creatore delle famose uova e Mikhail Bakunin, padre del pensiero anarchico.

Tra coloro che invece ci hanno lasciato oggi, citiamo gli scrittori Christopher Marlowe e Boris Pasternak, e il filosofo Alexander Pope.

Luca Raiti