Netflix risponde alle critiche su The Irishman

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Di Redazione Metropolitan

Netflix e le sale non hanno avuto mai un buon rapporto. Spesso i loro prodotti hanno una doppia uscita e gli esercenti vengono osteggiati. L’ultimo caso è quello di “The Irishman“. film di Martin Scorsese prodotto proprio da Netflix. La distribuzione, infatti, è ridotta a poco tempo rispetto a quanto gli esercenti delle sale chiedevano alla casa statunitense.

Il proprietario Scott Stuber si è però difeso:

Non è un problema di Netflix, è un problema di business. Si parla sempre di grandi IP, di film d’animazione, horror. Ci sono generi che sono rimasti tagliati fuori dal box office, perché sono più impegnativi. Invece di attuare la retorica del ‘noi contro loro’ dovremmo lavorare tutti insieme per capire come uscire da questa situazione. Questa è la cosa più importante, dare a più voci la possibilità di esprimersi”.

La sede Centrale di Netflix. Credits: Foto dal Web
La sede Centrale di Netflix. Credits: Foto dal Web

Intanto alcuni cinema italiani hanno aumentato il numero di proiezioni per “The Irishman” di quanto deciso inizialmente.

Netflix diventa anche esercente

Ad aprile 2019 è uscita la notizia che Netflix ha comprato Egyptian Theatre di Los Angeles. Lo fa, forse, per iniziare a far tacere soprattutto le polemiche di cui abbiamo parlato sopra. L’Egyptian Theather è un cinema storico di Los Angeles ma che negli ultimi anni stava vendendo meno biglietti rispetto a prima. E così i conti iniziarono a diventare rossi e i gestori decisero di chiudere finché non arrivò Netflix.

La piattaforma streaming ha comprato recentemente il Cinema Paris di New York ed era l’ultima monosala nella grande mela. Lo storico cinema amato da David Bowie e che aveva introdotto il pubblico di oltreoceano ai capolavori di Roberto Rossellini, Federico Fellini, Pietro Germi e Franco Zeffirelli, ospiterà dal 6 novembre il nuovo film di Noah Baumbach,Marriage Story” presentato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

Sul perché Netflix sta investendo in spazi fisici è anche per concorrere ai maggiori riconoscimenti cinematografici. Molto probabilmente lo farà anche in Europa e in Italia. Questa strategia viene adottata per aggirare i molti esercenti che boicottano le produzioni del colosso americano. Giusto o sbagliato che sia è una politica che i grandi gruppi (italiani e non) la fanno ormai da decenni.