Nigeria: sparatoria in chiesa, almeno 50 morti

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

In Nigeria è strage di uomini, donne e bambini: un commando armato uccide con una sparatoria almeno 50 fedeli tra coloro che si erano riuniti nella chiesa cattolica di San Francesco Saverio, nella città nigeriana di Owo, nello stato di Ondo nel sudovest del Paese.

L’attacco alla diocesi

I fedeli erano riuniti in occasione della domenica di Pentecoste, che ha visto numerose vittime ferirsi gravemente sotto i colpi d’arma da fuoco ed esplosivi, le armi utilizzate secondo alcuni testimoni sentiti dalla BBC. Fino a questo attacco, il primo in una chiesa del sud, la zona della diocesi era riconosciuta come una delle aree più pacifiche del Paese, nonostante la massiccia presenza di milizie legate all’estremismo islamico.

Oltre ai moti ed ai feriti ricoverati in condizioni gravissime in ospedale, si era inizialmente ritenuto che alcuni fedeli e lo stesso Sacerdote fossero stati rapiti. L’ipotesi è stato però già smentita dalla diocesi di Ondo: “Tutti i preti sono al sicuro, nessuno è stato rapito”. Per il governatore dello Stato di Ondo, recatosi sul posto dopo l’accaduto, si tratta di un “attacco vile e satanico”; mentre il Presidente Buhari ha dichiarato “Questo Paese non cederà mai al male”.

Le vittime ed i responsabili

Nonostante non esista ancora un bilanciaio ufficiale delle vittime dell’attentato, per il momento nemmeno rivendicato, il politico nigeriano Ogunmolasuyi Oluwole riportando l’avvenuta sparatoria all’interno della chiesa ha parlato di moltissimi feriti registrati. Secondo il portavoce della polizia dello Stato Ibukun Odunlami “è ancora presto per dire con esattezza quante persone siano state uccise. Ma molti fedeli hanno perso la vita ed altri sono rimasti feriti nell’attacco”.

La pista del terrorismo sembra al momento essere la più concreta, anche se il mondo dei social ha già puntato il dito contro i miliziani di etnia Fulani. Questi ultimi sono un’etnia nomade dell’Africa occidentale, dedita alla pastorizia ed al commercio, spesso in sanguinosa lotta con le popolazioni locali per il controllo dei territori, soprattutto contro i cristiani. La comunità cristiana è in realtà da anni nel mirino. Solo una settimana fa, per esempio, è stato compiuto il rapimento del capo di una chiesa metodista insieme ad altri due religioni nel sudest del Paese, per il cui rilascio è stato chiesto un riscatto di circa 220mila euro, soldi che spesso servono a finanziare il terrorismo jihadista.

Principalmente comunque gli organi competenti rimangono all’idea che un attacco del genere possa essere opera dei gruppi jihadisti attivi nel nord della Nigeria.

Ginevra Mattei

Seguici su Google News