Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna: “Un successo inatteso”

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Di Redazione Metropolitan

Stasera in tv, su Italia 1, inizia la maratona dei pirati Disney. La saga cinematografica di Pirati dei Caraibi inizia nel 2003 con La maledizione della prima luna, un film dal successo inaspettato. Per la presenza dei pirati, per gli elementi surreali o per un personaggio troppo eccentrico, non erano in pochi a dubitare del successo del film. Ispirato all’attrazione di Disneyland, diretto da Gore Verbinski, con Johnny Depp, Keira Knightley, Orlando Bloom e Geoffrey Rush tra i membri del cast principale.

La maledizione della prima luna in breve

Il capitano della Perla Nera, Jack Sparrow, riceve un ammutinamento dalla sua ciurma di pirati. Questi lo abbandonano e partono alla ricerca di tesori, ma si imbattono in una maledizione. Tutta la ciurma diventa immortale e di notte, al chiarore della luna, i pirati diventano scheletri. Il nuovo capitano, Hector Barbossa, ha l’obiettivo di porre fine a tale maledizione. Per farlo tenterà di usare la giovane Elizabeth Swann, nel frattempo Will Turner, accompagnato da Jack Sparrow, correrà in aiuto della ragazza.

Pirati dei Caraibi, i primi passi

Negli anni novanta era pronta una prima versione del copione del film, scritto da Ted Elliot e Terry Rossio, con Will Turner come protagonista principale. Nelle primissime fasi di lavorazione si pensava di realizzare un film animato invece che in live action.

Uno schizzo di un'ipotetica versione animata di Pirati dei Caraibi.
Photo credit: Gavin Dell

Inizialmente Disney aveva Steven Spielberg quasi pronto a prendere la posizione del regista. Spielberg aveva già pensato a tre possibili attori per il ruolo di Jack Sparrow: Bill Murray, Steve Martin o Robin Williams. La prima idea del film, però, non aveva sufficientemente convinto Disney che non ha dato il via ai lavori. La trama pensata prevedeva Will come una semplice guardia della prigione che sognava di unirsi alle guardie del governatore. Elizabeth, la figlia del governatore, sarebbe stata rapita del pirata Barbossa per poter domandare un grosso riscatto. Sarebbe stato Will, accompagnato dal prigioniero Jack, a salvare la fanciulla.

Pirati dei Caraibi, l’ispirazione del parco

Pirati dei Caraibi è un’attrazione di Disneyland che è stata inaugurata nel 1967. Si tratta di una dark ride a bordo di barche che portano gli ospiti in una viaggio tra i pirati. Famosa per essere stata l’ultima attrazione creata sotto la supervisione di Walt Disney, Pirati dei Caraibi è stata riproposta nel secondo parco americano, a Parigi e a Tokyo. Le giostre dei parchi Disney, oltre a far divertire, hanno l’obiettivo di intrattenere cercando di raccontare nuove storie. Da questa è partita l’ispirazione per realizzare i film dell’omonima saga piratesca.

Un rapido giro

Il tesoro maledetto all'interno dell'attrazione Pirati dei Caraibi nel parco Disney.
Photo credit: PotC Wiki

La giostra inizia il viaggio con un ambiente paludoso, buio, caratterizzato da lucciole, grilli, rane e rospi. Fino a raggiungere un teschio parlante che avverte gli ospiti di fare attenzione ai pirati, che ci saranno burrasche e che Davy Jones attende chi non sta alle regole. Procedendo, la barca entra in una grotta e ai lati si vedono macabri scheletri di pirati che abbracciano ancora i vecchi tesori.

Pirati dei Caraibi.
Photo credit: PotC Wiki

Proseguendo si vedono altri scheletri in un vecchio ritrovo per pirati. Tra questi ne vediamo uno che beve e la bevanda gli passa attraverso (proprio come in una scena del film). Finalmente vediamo il capitano, anche lui uno scheletro, che studia la mappa mentre risuona una melanconica versione di Yo ho a pirate’s life for me.

Poco prima di uscire dalla grotta, una voce avverte i visitatori che forse hanno visto troppo del tesoro maledetto. La barca si ritrova nella nebbia e i visitatori assistono ad uno scontro tra i pirati e una nave coloniale. Si giunge quindi a una cittadina invasa da pirati che saccheggiano gli abitanti, inseguono le donne e si ubriacano non notando il pericolo della città ormai in fiamme. Nel frattempo alcuni prigionieri cercano di ottenere le chiavi dal cane (proprio come in una scena del film).

Il cane e i prigionieri all'interno di Pirati dei Caraibi a Disneyland.
Photo credit: PotC Wiki

Pirati dei Caraibi, perché si pensava al flop?

Prima della saga sui pirati Disney, la maggior parte dei film dello stesso genere non aveva ottenuto particolare successo. Dunque, già il tema non sembrava essere tra i preferiti del pubblico. Inoltre, l’ispirazione a una giostra non sembrava abbastanza come base per un buon film. Nei primi anni 2000 Johnny Depp non era ancora un nome abbastanza “grande” anche se aveva partecipato ad alcuni film cult. Proprio perché i film sui pirati non sembravano piacere al pubblico, Robert De Niro ha rifiutato il ruolo di Barbossa, poi preso da Geoffrey Rush.

Michael Eisner, CEO Disney negli anni di produzione del primo Pirati dei Caraibi, non era convinto della direzione del film. Parzialmente scoraggiato dal flop di The Country Bears, film ispirato ad un’altra attrazione Disney, e anche poco convinto dalla stravaganza del personaggio interpretato da Johnny Depp.

La maledizione della prima luna è stato un grande successo internazionale, collocato al primo posto della classica dei film usciti nella stessa settimana. I critici attribuiscono gran parte del successo alla presenza dell’eccentrico Jack Sparrow. La proposta del genere piratesco con un aggiunta di divertimento si è rivelata la formula vincente per conquistare il pubblico, proprio come l’attrazione originale che mescola paura e divertimento.

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Torneremo la prossima domenica per il secondo capitolo della saga con un approfondimento sulle navi principali: la Perla Nera e l’Olandese Volante.

Elisa Scaglia